Non schiacciate quel bottone

Stephen King, Richard Chizmar, La scatola dei bottoni di Gwendy, tr. Giovanni Arduino, Sperling & Kupfer, pp. 236, euro 17,90 stampa, €euro 9,99 epub

Cosa fareste se vi capitasse di ricevere una scatola dall’apparenza innocua ma che, come la lampada di Aladino, contenesse un genio in grado di realizzare qualunque vostro desiderio? Questo è l’interrogativo che Gwendy, la dodicenne protagonista del nuovo romanzo del Re, pone prima a se stessa e poi ai suoi compagni di classe. Perché lei la scatola, non solo l’ha accettata ma l’ha anche custodita gelosamente. Ma facciamo un passo indietro.

La genesi della storia è presto spiegata: King teneva queste pagine nel cassetto senza che però avessero una conclusione, così le ha sottoposte all’amico ed editore Richard Chizmar. L’onore di terminare e addirittura riscriverlo con un mostro della narrativa come King è allettante e Chizmar è troppo goloso per lasciarsi sfuggire l’occasione. Il risultato? Ricorda vagamente Cose preziose, ma la sua aura è più accattivante. Per i lettori che seguono sua maestà sarà un piacere perdersi in questa parabola moderna sulle responsabilità e sulle conseguenze di ogni nostra decisione.

Siamo a Castle Rock nell’estate del ’74 e Gwendy è determinata a dimagrire per impedire al bulletto che la perseguita a scuola di continuare a deriderla ed umiliarla. Ecco perché tutti i giorni percorre di corsa il tragitto da casa alla Scala del Suicidio, dritta fino in cima. Ed è proprio lì che un giorno incontra Mr. Farris, una figura elegante e misteriosa che sembra sapere un po’ troppe cose che la riguardano. Le dona poi una strana scatola, piccola e con otto bottoni colorati. “E’ tua. Tutto quello che esce da qui è tuo, i cioccolatini e le monete, perché la scatola ti appartiene” le dice, e da quel momento quell’oggetto sarà il fardello più pesante della sua vita.

Gwendy crescerà, dimagrirà e diventerà non solo la ragazza più studiosa della scuola ma anche la più carina. E tutto per merito della scatola. Scatola, che nel frattempo influenzerà ogni suo passo, nel bene e nel male proprio come le aveva spiegato Mr.Farris. Non voglio anticipare il significato di ogni bottone, né i fatti salienti nell’adolescenza di Gwendy perché si possa gustare pagina dopo pagina tutto il romanzo. Che è avvincente, ha un ottimo ritmo e una partenza perfetta. Come King ci ha abituati, apriamo il libro e già siamo nella storia, quindi tutto bene.

Le illustrazioni che intervallano i capitoli sono deliziose, delle matite in bianco e nero in linea con la trama, e il personaggio di Gwendy è interessante perché nella sua semplicità viene sottoposto a situazioni tra le più strambe. Ma questo è uno dei punti forti del Re, bisogna riconoscerglielo. Ci tengo però a sottolineare il messaggio che questa storia vuole lasciare, e che in un paio di occasioni viene anche palesato: ogni nostra azione ha una conseguenza e bisogna avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità. Nel bene e nel male.

Di Stephen King abbiamo recensito anche The Outsider e Sleeping Beauties (scritto con il figlio Owen), abbiamo discusso la sua opera prima, La lunga marcia, e abbiamo parlato della versione cinematografica di It.

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