Ormai da molti anni il fumetto italiano sta sperimentando forme di narrazione saggistica, di non-fiction, di biografia. Hanno fatto scuola le edizioni BeccoGiallo con i loro esempi di graphic journalism. Per quanto riguarda le biografie e in particolare quelle sugli artisti, recentemente si sono visti un bellissimo libro di Vanna Vinci dedicato a Maria Callas edito da Feltrinelli e un altro non meno interessante di Fabrizio Dori su Gauguin per Tunué, dal tratto ammaliante e colori magnifici.
Con Pollock Confidential siamo di fronte a un ottimo esempio di graphic biography realistico. Centauria è una nuova casa editrice che sta proponendo in libreria molti prodotti diversi, tra cui una collana dedicata appunto agli artisti. Dopo Egon Schiele. Il corpo struggente e Gustav Klimt. La bellezza assoluta di Otto Gabos, Edward Hopper. Pittore del silenzio di Sergio Rossi e Eduardo Scarduelli e Francis Bacon. La violenza di una rosa di Cristina Portolano, ora è la volta di Jackson Pollock visto da Onofrio Catacchio.
Il volume è un ottimo esempio di quello che dovrebbe essere una biografia d’artista a fumetti: documentata (ma non pedante), costruita con semplicità, graficamente ispirata allo stile delle opere del soggetto ma non banale imitazione, dotata di sintesi e di capacità evocativa. Il fumetto è di natura votato a suggerire, non a esaurire un argomento come possono fare saggi o monografie. E Catacchio nel racconto della vita disordinata di un artista “arrabbiato” che è stato capace di dare ordine al caos (almeno nella sua arte), dimostra di essere un autore maturo, ormai in grado di disegnare e narrare solo l’essenziale. Forse, dato il risultato, le pagine del libro sono troppo poche, e rimane la voglia di leggerne altre, di conoscere altri episodi nella vita turbolenta di Jackson; ma non si possono sempre leggere fumetti di 560 pagine, come il recente ed eccezionale Andy. I fatti e la favola. La vita e le avventure di Andy Warhol di Typex.
Un elemento di interesse di questa biografia, tra gli altri, è il suo taglio investigativo. La vita di Pollock è narrata infatti attraverso gli occhi di Dan Adkins, agente C.I.A. Adkins è l’unico personaggio inventato del libro ma assolutamente vero, benché incredibile, è il progetto in cui è impegnato, chiamato “lungo guinzaglio”. Infatti i servizi segreti statunitensi cercarono per molti anni, durante la Guerra fredda, di condizionare l’orientamento culturale dell’Occidente finanziando, attraverso le loro istituzioni, mostre, conferenze, festival e riviste per contrastare l’egemonia culturale della Russia comunista. E in particolare promossero l’arte espressionista astratta di Pollock, Gorky e Motherwell. Una prospettiva inedita emersa per la prima volta nel 1999 con la pubblicazione Stati Uniti del libro Gli intellettuali e la CIA. La strategia della guerra fredda culturale di Frances Stonor Saunders (pubblicato da Fazi nel 2007), tra le fonti privilegiate utilizzate da Catacchio.
Della lunga carriera di Catacchio nel fumetto e nell’illustrazione, qui giunta in una fase di maturità, ricordo i suoi esordi nel 1987 su Frigidaire e poi le sue pubblicazioni su Nova Express, Fuego e La Dolce Vita. Nei primi anni Novanta crea Stella Rossa, con protagonista l’astronauta Gregory Vostok, personaggio che porta avanti anche successivamente fino ai recenti inserti de Il Manifesto. Nel tempo collabora con Luigi Bernardi illustrando i suoi libri e le copertine di Perdisa Editore, nonché Fantomax, non temerai altro male. Per Bonelli disegna Nathan Never e due episodi di Mercurio Loi e, come autore completo, un albo della collana Le Storie intitolato La mano nera uscito nel 2017. Tutte esperienze molto diverse tra loro che oggi convergono in questa biografia che potrebbe aprire una fase del tutto nuova per l’autore, che sintetizza la modernità delle sue opere anni novanta e una classicità espressiva non priva di improvvise ed emozionanti virate stilistiche.