Eymerich e la lezione di Valerio Evangelisti oggi

A due anni dalla scomparsa di Valerio Evangelisti - scrittore militante, storico, saggista - si moltiplicano le iniziative dell'editoria e della cultura per onorare uno dei maggiori autori italiani di letteratura fantastica dell'ultimo secolo. A partire dal modo più semplice per farlo: leggerlo.

Due anni fa ci ha lasciati Valerio Evangelisti, uno dei più prolifici e significativi scrittori italiani contemporanei. Ha scritto romanzi di genere, decine di racconti di fantascienza, saggi e romanzi storici, i più noti fanno capo al ciclo sull’inquisitore Nicolas Eymerich da Gerona, una serie di 13 libri pubblicati tra il 1994 e il 2018 che hanno come protagonista l’inquisitore domenicano (realmente esistito) e la sua lotta contro l’eresia.  Ci sono svariati altri piani temporali intrecciati che parlano di futuri anteriori collegati alle trame sull’Inquisitore. Sono di fatto romanzi di fantascienza, usciti tutti per la rivista Mondadori Urania e poi ripubblicati nelle collane editoriali per le librerie), ma con una potente ambientazione storica. La commistione di sovrannaturale, tematiche proprie alla science fiction e storia medievale rendono unici questi testi che hanno visto negli anni trasposizioni a fumetti, a radiodrammi, videogiochi e giochi di ruolo. Per la cronaca Evangelisti si è anche prestato generosamente come direttore responsabile di Pulp Libri (progenitore dell’attuale Pulp Magazine che state leggendo), ed è stato oggetto di un numero monografico della rivista cartacea negli anni passati.

Quando Evangelisti, storico di formazione, iniziò a pubblicare questi romanzi aveva già all’attivo la pubblicazione di alcuni saggi di storia: Gli sbirri alla Lanterna La plebe giacobina bolognese dall’anno I all’anno V (1792-1797); Storia del Partito Socialista Rivoluzionario, 1881-1893 (con Emanuela Zucchini) Il galletto Rosso. Precariato e conflitto sociale in Emilia Romagna, 1880-1890; Sinistre Eretiche. Dalla banda Bonnot al sandinismo 1905-1984; Gallerie Del presente. Punks Snuffs, Contras tre studi di storia simultanea. Di questa sua appassionata conoscenza della storia fece la base per tutta la sua produzione romanzesca. Vediamo quindi che oltre a Eymerich, e in contemporanea al ciclo dedicato all’inquisitore,  iniziarono a uscire altri romanzi che definirei parimenti con due aggettivi: romanzi storici e di avventura.
Mi riferisco al ciclo dei pirati, quello Messicano, quello americano e infine a quello dedicato alla Storia del nostro Paese. Intendendo con ciclo una serie di più romanzi collegati tra loro. La produzione più recente è quella dedicata al Risorgimento italiano, con il titolo Gli anni del coltello, ultimo pubblicato in vita (2021). Questa pubblicazione si “salda” cronologicamente con 1849 i guerrieri della libertà che lo precede (come cronologia storica e come data di pubblicazione) e con la trilogia Il Sole dell’Avvenire, forse il suo capolavoro: una ritmata saga famigliare ambientata in Emilia Romagna, che segue le lotte di mezzadri e braccianti per pane, lavoro, dignità e libertà a partire dal 1893 e fino alla Liberazione attraverso il Biennio Rosso e il turpe periodo fascista. Questa saga spiega l’utilizzo della violenza su differenti fronti di quel periodo, un utilizzo asimmetrico per significato e intenti, tra scioperi e sabotaggi da un lato e squadrismo dall’altro. Romanzi che ben estrinsecano una delle sue filosofie di vita: la lotta è sempre fondamentale, anche quando è perdente. 

Per approfondire la biografia e la bibliografia, consiglio l’ottimo sito Eymerich.com.

Il prossimo 18 aprile saranno due anni che Valerio Evangelisti non c’è più e ancora per me che gli ero vicina non è facile scrivere di lui. Umanamente era una persona straordinaria: intelligente, colto, gentile, in grado di intrattenere con le recensioni delle peggiori serie tv, fini analisi politiche o scherzi. Non dimenticherò mai il momento in cui il dolore privato è diventato pubblico, in un piccolo cimitero di montagna e le sue svariate anime (ex marito, amico, compagno, partner, animatore culturale, politico, intellettuale e scrittore) si sono trovate lì nella veste di persone tristi venute a tributargli omaggio sotto la pioggia.


È da quel momento che ci siamo trovati con l’interrogativo più stringente: come fare in modo che Valerio continuasse a vivere tramite i suoi libri e l’esempio che aveva rappresentato non andasse perso? Anche se la tristezza nel pensare che non c’è più non ci abbandona, certo non siamo stati con le mani in mano e stiamo in qualche modo tracciando un percorso che permetta ai suoi ideali, al suo stile e ai suoi scritti di non cadere nell’oblio.

Da circa un anno ci siamo costituiti in Associazione Valerio Evangelisti – Il sol dell’avvenire, tra amici, compagni ed eredi, per istituzionalizzare (per quanto sia una parola che non amiamo molto) i nostri intenti. Non solo come Associazione abbiamo creato un percorso per ricordare e rilanciare il pensiero di Valerio, altri hanno contribuito a far sì che quello che ha rappresentato non andasse perso. Penso sia alla Lista Eymerich che alla testata Carmillaonline.com che tra pubblicazioni e momenti di ricordo collettivo hanno proceduto sulle stesse tracce. Anche la casa editrice Mondadori  e il comune di Bologna hanno contribuito a loro modo, ma vediamo di procedere con ordine.

Come Associazione prevalentemente abbiamo creato una tre giorni di ricordo a un anno dalla scomparsa, in svariati luoghi di Bologna e provincia ovvero l’Archivio di Via Avesella, luogo molto caro a Valerio, il centro Sociale Vag 61 (Bologna) e la Casona del Popolo di Ponticelli di Malalbergo. In questi luoghi si è svolto un ricchissimo programma che ha approfondito molti aspetti letterari, politici e umani della figura del Magister (nomignolo di Evangelisti tratto dal suo personaggio principale: il maestro di teologia Nicolas Eymerich). Dalla musica dei Mars on Pluto e dei Nabat al reading di Alessia Passarelli passando per le parole di Loriano Macchiavelli e Carlo Lucarelli (tra i molti altri).

Il Comune di Bologna non è stato a guardare e con il Gruppo di Lettura Alphaville al quale ho partecipato sia come Associazione che come Odoya edizioni (per cui Valerio ha pubblicato tre volumi) ha reso omaggio per sei mesi (poi prorogato per acclamazione) allo scrittore con una serie di incontri per confrontarsi come lettori sulla sua opera. Il GdL è stato un’esperienza meravigliosa in cui si è fatto quello che si dovrebbe fare per onorare un grande scrittore, ovvero leggerlo. Per la determinazione con la quale è stato portato avanti bisogna ringraziare Simona Brighetti de il Patto per la Lettura (vero deus ex machina della rassegna), Michele Righini della Biblioteca dell’Archiginnasio (che ha creato delle gallery storico/letterarie di materiali dell’antica biblioteca per approfondire le opere in lettura) e Barbara Sghiavetta che ha fatto da padrona di casa ospitandoci nei locali della libreria Coop Zanichelli di Piazza Galvani. La libreria è tutt’ora molto fornita dei titoli evangelistiani. Ci sono inoltre stati due eventi nella sala dello Stabat Mater dell’Archiginnasio, entrambi reperibili sul canale Youtube della biblioteca. Nel primo si è parlato dell’universo espanso dei personaggi di Evangelisti (primo tra tutti l’Inquisitore Eymerich) con Alberto Sebastiani, vero e proprio esperto dell’opera, Francesco Mattioli, che disegnò il fumetto La furia di Eymerich, Lorenzo Trenti, autore del libro game Il sabba nero (Dedalo edizioni). A Maggio, sempre nella sala dello Stabat Mater, è stata la volta del collettivo Wu Ming che ha proposto un ragionamento su Valerio Evangelisti e la valenza della letteratura di genere a partire dal libro Le strade di Alphaville (Odoya edizioni, curato da A. Sebastiani). Alcune letture sono state effettuate dall’attore Marco Manfredi, il video dell’evento si trova qui.

A agosto invece, grazie a Silvia Samorì dell’Università di Bologna, anch’essa parte del consiglio direttivo dell’Associazione, i libri  della biblioteca personale di Valerio, testi che raccontano il lettore, il collezionista, lo studioso, lo storico che è stato sono stati donati all’Alma Mater  in vista dell’apertura al pubblico di un fondo bibliotecario a lui intitolato. Una notizia davvero incredibile se si pensa al lavoro di approfondimento storico che c’era dietro anche a uno solo dei suoi romanzi. 

Segnalo poi rapidamente l’evento nell’ambito dell’annuale Festa della Storia dal titolo Valerio Evangelisti e la storia fatta dal popolo a cui hanno partecipato tra gli altri anche Luca Alessandrini (già direttore dell’Istituto Parri) e il docente Lucio Biasiori (Università di Padova), l’evento si può vedere qui.

Per meglio capire la caratura dell’autore consiglio anche di ricuperare le pubblicazioni a tema, la prima, uscita nella primavera 2023: L’insurrezione immaginaria. Valerio Evangelisti autore, militante e teorico della paraletteratura (Mimesis edizioni) a cura di Sandro Moiso e Alberto Sebastiani. La seconda, di Evangelisti stesso, curato da Alberto Sebastiani e messa in lavorazione dalla casa editrice Odoya prima che venisse purtroppo a mancare l’autore si intitola Le strade di Alphaville. Conflitto immaginario e stili nella paraletteratura (Odoya edizioni). Ve ne proponiamo in lettura un capitolo in questo speciale.

Per quel che riguarda la “raccolta” del testimone, segnalo due iniziative: la prima di Kipple Officina Libraria che ha prodotto una raccolta di “Racconti ispirati agli ideali e alle epiche di Valerio Evangelisti” dal titolo Sogni e Rivoluzioni a cura di Emanuele Manco (il cui ricavato verrà devoluto in beneficenza) uscito da pochi giorni.

Il secondo, futuribile, sarà il concorso dedicato ai ragazzi della scuola secondaria superiore che frequentò Valerio, il Liceo Minghetti di Bologna, che concorreranno con i loro scritti per accaparrarsi un cospicuo premio in buoni presso la libreria indipendente “Trame”.

Insomma, tantissime le iniziative messe in campo per valorizzare l’opera e il personaggio, complici la freschezza della sua scrittura e del suo pensiero. Non ultima l’allestimento di questo speciale di Pulp Magazine che presenta il testo seminale “Distruggere Alphaville” di Valerio Evangelisti, scritto nel 2005 e tratto dall’antologia  “Le strade di Alphaville (Odoya, 2022) curata da Alberto Sebastiani, assieme ala riflessione di Sandro Moiso su Evangelisti e Blanqui (“Mondi paralleli: tempo e rivoluzione in Valerio Evangelisti e Auguste Blanqui“) e al saggio di Domenico Gallo (“La battaglia del mito e della scienza: Valerio Evangelisti e la fantascienza come pratica radicale”) sull’importanza di Evangelisti per la fantascienza e per le politiche dell’immaginario in Italia. Questi ultimi due tratti da L’insurrezione immaginaria. Valerio Evangelisti autore, militante e teorico della paraletteratura (2023, Mimesis edizioni)

Per finire menzionerei  la scelta della casa editrice Mondadori, che ha meritoriamente raccolto i racconti “sparsi e persi” tra varie antologie e pubblicazioni ormai fuori catalogo. La fredda guerra dei mondi (aprile 2023, Mondadori) ha anche il pregio di contenere un inedito incompiuto a cui stava lavorando Valerio, lo sviluppo in forma di romanzo del bellissimo racconto omonimo. Benché, per quel che può valere, non sia stata d’accordo con l’idea di ristampare lo scritto sulla sua malattia Day Ospital (che non c’entrava niente con quella gioiosa raccolta ed era uscito per Giunti qualche anno fa) trovo il volume ben riuscito e il tour di presentazioni sicuramente è stato un ricordo importante e con personaggi di primo rilievo (per esempio Licia Troisi a Bologna).

Quel che non mi spiego è la carenza di ristampe dell’opera di Evangelisti: molti dei suoi capolavori, per dirne uno la trilogia Il Sole dell’Avvenire, sono ormai irreperibili, se non in formato digitale (che ancora pochi apprezzano). Il suggerimento rivolto agli editori è quello di ristampare questi e altri titoli oggi irreperibili. Perché la scrittura di Valerio è viva, evviva Valerio.