Nnedi Okorafor è una scrittrice afroamericana di poco più di quarant’anni. I suoi dati biografici sono importanti perché ci aiutano a individuare le radici di un percorso culturale che molto ha a che fare con i cambiamenti che hanno modificato la società americana e occidentale, a partire dalla metà degli anni Settanta, quando lei nacque. Nnedi Okorafor non aveva ancora compiuto vent’anni che la grande Toni Morrison, nel 1993, vinceva il premio Nobel per la letteratura affermando per la prima volta la forza e il valore della scrittura nera, femminista, proveniente dalla classe operaia. Dopo Toni Morrison una pletora di scrittori neri iniziarono a trovare posto nelle librerie statunitensi da Gayl Jones a Toni Cade Bambara, da Angela Davis a Muhammad Ali. In questo contesto culturale Nnedi pubblica il suo primo libro, mai tradotto in italiano, Zahrah the Windseeker (2005,). Progressivamente riesce a affermare il suo talento scrivendo sia letteratura per ragazzi e adolescenti che per adulti. Questa sua versatilità si rispecchia con molta evidenza nel genere letterario dei suoi romanzi: la fantascienza o la fiction speculativa. Inoltre, non avendo mai perso i legami con la sua radice africana nigeriana di etnia Igbo, Nnedi Okarofor pesca a piene mani sia dalla cultura africana, storie, miti e leggende, che da quella statunitense raggiungendo dei livelli di immaginazione e di ricchezza simbolica come pochi altri al mondo.
Gli editori italiani si sono accorti di lei per la prima volta nel 2015 quando l’editore Gargoyle ha pubblicato la traduzione italiana di Benedetta Tavani del romanzo Chi teme la morte: la profezia di Onye e quasi contemporaneamente l’editore Zona 42 dava alle stampe Laguna tradotto da Chiara Reali. Purtroppo i libri di Gargoyle non sono più in distribuzione e Chi teme la morte è introvabile. Recentemente però l’editore Mondadori ha pubblicato Binti nella collana Oscar Fantastica per la traduzione dell’esperta Benedetta Tavani.
Non sono pochi i punti di contatto tra i tre libri tradotti in italiano. Prima di tutto le donne e le loro lotte per la liberazione. Poi vi sono i temi ecologici e sociali.
In Laguna, la trama si fonda sull’incapacità degli esseri umani di dialogare in modo pacifico e utile con l’altro e con i propri simili. Laguna è un romanzo sulla Nigeria contemporanea ma facilmente assurge al livello simbolico di tutti i contesti sociali del mondo. D’altra parte Lagos, la città dove è ambientato il libro, è la quarta città del mondo per dimensioni. L’arrivo degli alieni che precipitano sulla terra in un tuffo nell’oceano sono la prima sorpresa per un rapper, un soldato e una biologa marina che si trovano a passare di lì. Si scopre allora che gli alieni vogliono comunicare pacificamente con gli umani e per rendere più evidente e gentile la loro presenza, si danno la forma di una donna, Ayodele.
Su questo tessuto in definitiva abbastanza semplice vengono poi cucite le vite quotidiane di una miriade di personaggi che affollano il libro. Appaiono quasi improvvisamente e scompaiono poche pagine dopo. Al centro di questo intricato sistema di relazioni si sviluppano i temi dell’ecologia e delle relazioni con il nuovo, il diverso, magistralmente rappresentati dalla figura femminile dell’aliena.
È sempre una giovane donna la protagonista del romanzo Chi teme la morte ambientato in un Africa post apocalisse caratterizzata dalla guerra tra due popoli, uno dalla pelle chiara chiamato Nuru e l’altro dalla pelle scura, gli Okeke, che viene oppresso duramente fino al tentativo di sterminio del popolo dominante.
La ragazza è una mulatta, una bastarda, in africano una Ewu, figlia di una Okeke stuprata da un Nuru. Si chiama Onyesonwu (Chi ha paura della morte) e scopre di avere una sorta di superpotere al momento della morte del padre, proprio quando sta riflettendo sul suo dolore e su quello della madre rimasta sola. Onye è destinata a una vita di rifiuti, respingimenti, odio e disprezzo. Nessuna delle due tribù accetta di prenderla con sé, ma proprio grazie ai suoi poteri e a un carattere autonomo e ribelle, la ragazza si avvierà su un cammino di liberazione che il libro rappresenta come uno dei più formidabili attacchi alla famiglia tradizionale e al patriarcato.
Binti è il titolo dell’ultimo romanzo, più complesso e accorato dei precedenti. Narra di una giovane ragazza particolarmente versata in matematica. Si chiama Binti, appunto, e riesce a tradurre in termini matematici ogni oggetto e ogni avvenimento della vita quotidiana. Forte di questo talento, Binti si sente giustamente legittimata ad aspirare di frequentare i corsi della più prestigiosa università intergalattica. Ma questo progetto, come succede in molti romanzi di formazione, si scontra con il volere della sua famiglia e con le regole del popolo di cui fa parte, gli Himba. Ma i divieti e le regole si possono infrangere, specialmente se si è spinti da una motivazione molto forte. E allora Binti fugge e riesce a raggiungere il pianeta Oomza Uni, una sorta di paradiso per il sapere, lo studio e la conoscenza, abitato da persone di tutte le razze e le culture. Un pianeta tollerante e accogliente. Ma non tutto va nel verso giusto. La ragazza che approda in questo pianeta non è la stessa di quando era partita. Inaspettatamente infatti l’attacco che la sua astronave aveva subito nel viaggio verso Oomza Uni ha modificato la sua indole. Le meduse aliene che avevano preso d’assalto l’astronave e che combattono contro gli esseri umani Khoush, rabbiosi e crudeli – che sfruttavano violentemente il popolo a cui Binti appartiene – sono a loro volta animate da desideri di vendetta e praticano l’arte della guerra come scelta di vita.
Binti si avvicina alle meduse guerriere. Da quel momento la sua vita cambierà radicalmente e i suoi comportamenti influenzeranno tutto l’universo. Tutte le tematiche dei nostri giorni sono tirate in ballo in questo romanzo che non ha paura di affrontare la complessità delle questioni contemporanee: razzismo, sfruttamento, esclusione sociale, ma che riesce a proporre una solida prospettiva di solidarietà e di dialogo con l’altro come unica via per la salvezza dell’umanità.