Le raccolte di racconti sono impopolari tra molti editori italiani, e con la scelta di pubblicare questa raccolta Gran Via mostra che hanno torto. Il posto dove muoiono gli uccelli è una raccolta di racconti molto varia per ambientazione e trama, eppure Tomas Downey riesce a ottenere una coesione fra i racconti davvero forte grazie a uno stile molto particolare, con cui arriva a veicolare un malessere sottile sia nel ritratto di situazioni comuni e quotidiane che in storie fantascientifiche e strane.
Le trame dei racconti sono singolari, ma quello che risulta più interessante sono le situazioni e l’atmosfera. Si percepisce qualcosa di stonato nella realtà instabile di tutti personaggi, bambini, adulti e vecchi e un senso di impotenza nella loro interazione con la realtà.
Sorelle e Il posto dove muoiono gli uccelli comunicano in modo vivido e intenso il disagio dei bambini in un mondo storto, che non funziona, un mondo in cui le loro possibilità di intervento sono spesso poche, e anche queste sono viziate dal principio, e diventano così azioni allo stesso tempo innocenti e crudeli, spesso con conseguenze drammatiche. Ma anche gli adulti sembrano altrettanto smarriti e impotenti. Variabili e Un mazzo di cardi sono racconti che si concentrano sulla reciproca incomprensione in famiglie in cui i bisogni individuali, le dinamiche familiari e le pressioni sociali sono in netta contrapposizione, tanto da spingere i protagonisti verso scelte estreme e assurde. Le debolezze umane, fisiche ed esistenziali emergono nitide anche nei racconti Il primo sabato del mese e Un cimitero con le palme, in cui le fragilità della condizione umana sono incarnate in una vecchiaia difficile, che fatica a stare dietro alla realtà.
Ma forse i racconti in cui lo stile particolare di Tomas Downey si percepisce di più sono quelli in cui è il senso stesso della realtà che vacilla. Zoo e I Täkis sono storie che si direbbero di fantascienza, con un’ambientazione post-apocalittica, eppure non è l’ambientazione che li rende particolari, ma il modo realistico e allo stesso tempo strano in cui i personaggi reagiscono. Lo stesso vale per i due racconti quasi gotici, o new weird Gli uomini vanno in guerra e La pelle sensibile, quest’ultimo davvero inquietante e doloroso.
Tomas Downey è un giovane scrittore argentino nato a Buenos Aires nel 1984. La sua prima raccolta di racconti Acá el tiempo es otra cosa ha vinto premi in Argentina e Colombia. Il posto dove muoiono gli uccelli è la sua seconda opera. In un’intervista Downey ha spiegato che vede la scrittura come un lavoro di continuo apprendimento, e racconta come dalla stesura del primo racconto alla pubblicazione della raccolta siano passati otto anni. Nella stessa intervista spiega anche che, come Alonso Quijano, comincia a credere che quello che ha in testa sia più reale o più importante di ciò che è fuori. Ed è esattamente questa la sensazione che i suoi racconti danno: un realismo psicologico estremo, unito alla sensazione di una realtà sfalsata.