Storia di un’emancipazione

Claudia Casanova, Storia di un fiore, tr. Gloria Cecchini, Feltrinelli, pp. 203, euro 15,00 stampa, euro 9,99 epub

La botanica è la scienza che studia gli organismi vegetali, ma diventa anche passione, ragione di vita, strumento di salvezza ed emancipazione nel nuovo romanzo della scrittrice catalana Claudia Casanova.

È una storia di riscatto femminile che si ispira alla prima donna botanica di Spagna, Blanca Catalán de Ocón, che nella seconda metà dell’Ottocento studiò la flora della regione dell’Aragona. L’incontro di due studiosi illuminati aprì a Blanca la strada verso il riconoscimento accademico: il canonico Bernardo Zapater e, soprattutto, Heinrich Moritz Willkomm, botanico e geografo tedesco, esperto di vegetazione spagnola e portoghese.
Blanca completò un piccolo erbario, in cui raccolse alcune specie di fiori mai catalogate prima, tra cui la Saxifraga carpetana, ribattezzata Saxifraga blanca proprio da Willkomm in onore della sua scopritrice.

Un fiore particolare, la sassifraga, come si evince dai versi della poetessa uruguaiana Ida Vitale, riportati in esergo dalla Casanova: “Lezione della sassifraga:/ fiorire/ tra pietre,/osare”. Perché la sassifraga, letteralmente “che rompe i sassi”, nonostante l’aspetto fragile, è in grado di crescere tra le rocce, spaccandole con le sue radici robuste per crearsi lo spazio necessario alla propria sopravvivenza.

Fragilità e forza, due qualità apparentemente opposte, ma che si uniscono nel carattere di Alba, la protagonista di Storia di un fiore, personaggio per il quale la Casanova si è appunto ispirata alla figura di Blanca, ricavandone un ritratto di giovane donna decisa, appassionata, dotata di grande curiosità intellettuale.

Questo è un romanzo delicato come i petali dei fiori che compaiono, stilizzati, all’inizio di ogni capitolo. È un romanzo che racconta di una storia d’amore, quella che nasce tra Alba e Heinrich Willkomm, proprio lui, il famoso botanico, che l’autrice inserisce liberamente nella storia, insieme a padre Bernardo Zapater; un amore segreto, contrastato, illegittimo – Willkomm ha una moglie e dei figli, Alba è promessa sposa a un ricco investitore che sta per costruire la prima ferrovia della regione aragonese. Consapevoli delle difficoltà cui andranno incontro, Alba e Heinrich hanno la forza dei loro sentimenti a sostenerli, tanto da decidere di voltare le spalle alle convenzioni sociali e fuggire. Solo un rovescio finanziario e una morte improvvisa separeranno i due amanti, segno che il destino è sempre vigile e pronto a sconvolgere i piani di chiunque.

È qui che la dedizione allo studio diventa un rifugio consolatorio per Alba e il finale, se non è propriamente l’happy end tipico delle storie romantiche, è addolcito dal ricordo e dalla consapevolezza che la bellezza dei fiori che tanto ama l’accompagnerà sempre.

“Per nessuna di noi la vita è facile. E che importa? Dobbiamo perseverare e, soprattutto, avere fiducia in noi stesse”, disse la scienziata Marie Curie, altra citazione che la scrittrice pone all’inizio del romanzo. Un monito, ma anche una lezione di vita che Claudia Casanova vuole trasmettere al lettore: mai arrendersi e, come la sassifraga, essere forti e decisi, pronti a “spaccare le pietre” con la forza delle proprie passioni.