Fin dai suoi esordi a Richard Ford, unanimemente considerato uno dei migliori scrittori contemporanei (del resto Sportswriter è considerato uno dei capolavori della letteratura moderna), non ha fatto mai difetto l’eleganza e l’essenzialità di uno stile – che qualcuno chiama minimalismo –, che ne fa un autore unico nel panorama letterario mondiale. E con questa raccolta non si smentisce. Dieci racconti, di cui due lunghi, a dir poco pregevoli, dove oltre alle sue qualità stilistiche lo scrittore americano mostra al lettore anche l’esperienza consolidata negli anni.
Scusate il disturbo è un libro vivo, che pulsa. Il lettore non faticherà a entrare in empatia con i personaggi: la provincia americana, palcoscenico preferito da Ford, ci fa visitare la Louisiana con ancora viva la tragedia della terribile inondazione, poi in Maine, ma anche nella terra delle sue origini, l’Irlanda, e poi ancora a Parigi e New York. Ci sono almeno quattro racconti stupendi, assolutamente imperdibili per gli amanti della letteratura, e se gli altri non sono dello stesso livello è perché sarebbe stato impossibile per chiunque mantenere una qualità così estrema.
Tutti i protagonisti, soprattutto uomini ma anche donne di mezza età o qualche anno in più, fanno i conti con qualcosa che hanno perso: qualche caro morto, divorzi e cose che sono scomparse. Vivono la vita come se fossero solo spettatori, a volte inconsapevoli, e sempre con distacco: hanno talmente tanti rimpianti che non gli è permesso vivere serenamente nuove occasioni, come se la paura di non riuscire a sostenere altri drammi e delusioni li frenasse. Guardano quel che gli succede senza agire, assistendo agli eventi passivamente.
“La vita è superficiale. Ora questo sembrava vero, verissimo”, fa dire l’autore a Charlotte, una donna benestante e di successo, in uno dei racconti più belli, forse il migliore, Seconda lingua. Oppure ci parla dell’impossibilità di riannodare le fila di un amore lontano che per un attimo sembrava recuperabile, come in Andando su, o ancora la confusione di un uomo la cui moglie si suicida, nel lungo Mantenere il controllo. La convinzione che gli altri non possano capirli sembra essere la causa che limita l’azione di tutti, come se la comunicazione interpersonale diretta nell’era tecnologica sia impossibile. E il titolo dell’antologia, Scusate il disturbo sembra il mantra che i personaggi ripetono a se stessi rivolgendosi alla vita, come se si sentissero degli intrusi. E forse l’unica consolazione che hanno è che la loro uscita di scena, passando il tempo, si avvicina. Nella sua lunga carriera letteraria Ford ha mantenuto sempre dei livelli qualitativi eccellenti, sia con i romanzi che con i racconti – non è la sua prima antologia –, e ribadisce un talento che cambia con lo scorrere dell’età riuscendo a mettere a frutto la maggiore esperienza di narratore e di vita, scoprendo punti nevralgici dell’esistenza di tutti noi. Che sono tanti.