Prospettive di un’anima

Nikolaj Gogol’, Racconti di Pietroburgo, tr. Paolo Nori, Marcos y Marcos, pp. 286, € 16,00 stampa

Non c’è cosa peggiore di una traduzione priva di calore e passione. Poi ci lamentiamo che i ragazzi non leggano i classici e che gli adulti preferiscano dedicarsi ad altre letture. Ma per i classici russi ci pensa Paolo Nori. Chi altri se non lui, che della grande Russia ne ha fatto un’ossessione? Nori, che in un’altra vita ha certamente vissuto in quelle terre fredde e ricche di fascino.

La traduzione è l’asso nella manica che Marcos y Marcos ha scelto di giocare in una partita che ha decisamente vinto. Se avete già letto I racconti di Pietroburgo questa sarà come una lettura nuova: un approccio più di pancia e un sentimento che infonde nel lettore una vivacità e un coraggio a proseguire pagina dopo pagina unici. Una visione speciale e una cura non comune permettono di approfondire taluni interessanti dettagli che andrebbero altrimenti persi. L’anima, ecco cosa ha messo Nori nella sua traduzione dei racconti di Gogol. C’è anima e poesia quando con entusiasmo palpabile viene nominata “La prospettiva Nevskij” nell’omonimo racconto, c’è anima quando con rammarico si giunge al tragico epilogo. Si sentono le risate sommesse e trattenute a stento sulle scene tragicomiche de “Il naso” scappato via dal suo legittimo proprietario, c’è molta tensione ne “Il ritratto”, forse il racconto lungo più complesso e meno comico. La stessa tensione che tiene incollato alle pagine il lettore ne “Il cappotto” fino al triste destino del protagonista, in scene che potremmo oggi definire di mobbing.

“Memorie di un pazzo”, che chiude la raccolta, è un mix di follia lucida, che percorre strade senza ritorno passando per dialoghi con cani che scrivono lettere, sino ad arrivare all’incoronazione del re di Spagna. Un arcobaleno di emozioni e sensazioni che scaturiscono a piena forza dalle pagine, pronte a rinvigorire una lettura che se in certi – rari – punti si inceppa, riparte in fretta senza difficoltà.