Pelledoca. Intervista a un Editore da brivido

Proviamo a immaginarci cosa passa nella mente di un ragazzo mentre scorre i titoli dei romanzi esposti sugli scaffali in libreria. Cosa attirerà la sua attenzione, quale dettaglio lo colpirà? I suoi occhi si soffermeranno sulle copertine oppure sul titolo? Si fisseranno in un settore specifico o andranno a posarsi a caso un po’ ovunque? C’è una piccola, piccolissima realtà che in questo senso sta compiendo passi da gigante. Si chiama Pelledoca e si è specializzata nel genere noir e horror, una scelta coraggiosa che ha molto a che vedere con l’affrontare le paure che ci affliggono allo scopo di sconfiggerle. Il formato è quello degli albi illustrati ed è proprio sulle illustrazioni che l’editore ha puntato, selezionando con cura e intelligenza sia autori/autrici che illustratori/illustratrici. Vi consiglio di dare un’occhiata al loro catalogo, vi troverete una quantità di sorprese…

  1. Come nasce Pelledoca? Chi ha scelto questo nome?

Dall’incontro di tre amici e dalla passione per i libri. Lodovica (Cima) con le parole ci lavora da anni, essendo editor e autrice. Andrea (Camerana) e Susanna (Busnelli) sono grandi lettori. Il progetto di una casa editrice era un sogno che univa tutti e tre, ci siamo trovati e siamo partiti, con coraggio e tanto entusiasmo. Il nome è un’invenzione di Lodovica e non poteva essere diverso per una casa che pubblica gialli, thriller e mistero!

  1. La vostra casa editrice è piccolina ed è specializzata in un genere che solitamente è un po’ bistrattato. Scelta coraggiosa…

Volevamo in qualche modo differenziarci, trovando una nicchia tutta nostra. Da qui la scelta di pubblicare un genere preciso, gialli, thriller, noir e mistero per una fascia di età che spesso è un po’ “scoperta” perché ritenuta difficile, quella tra i 10 e i 15 anni. Oggi il nostro catalogo guarda anche ai più piccoli, abbiamo anche molti lettori adulti che amano i libri per ragazzi e questo crediamo dipenda dal fatto che poniamo molta attenzione alla qualità della scrittura e delle storie.

  1. Sul vostro sito (graficamente bellissimo) troviamo scritto: “Crediamo che la lettura aiuti a conoscere se stessi, quindi per i ragazzi è un importante strumento di crescita.” Quanto è importante affrontare le proprie paure?

È solo affrontandole che le paure si combattono. Non vogliamo dare risposte ma ci interessa esplorare la paura e il modo di gestirla. Portare i nostri giovani lettori in un mondo narrato in cui hanno modo di muoversi più liberamente e di mettersi alla prova. Una storia ti permette di entrare in uno spazio diverso dalla realtà da cui, alla fine, puoi uscire quando vuoi. 

  1. Parliamo della scuola. Avete organizzato una serie di laboratori per gli studenti. Ci spiegate meglio come funzionano e come possono contattarvi i docenti?

Il lavoro con le scuole rappresenta una parte molto importante della nostra attività. I libri non basta farli, li devi poi accompagnare e far conoscere. Il nostro pubblico è fatto di bambini e ragazzi e la scuola è il primo luogo di riferimento dove poterli incontrare. Lavoriamo in stretta collaborazione con gli insegnanti promuovendo iniziative e organizzando i classici incontri con gli autori, ma la grande soddisfazione è interagire direttamente con i bambini e i ragazzi nei laboratori di scrittura del giallo. Sul sito di Pelledoca è raccontato tutto nello specifico, abbiamo una sezione dedicata alle scuole con le varie tipologie di incontro, i laboratori e i lavori finali dei ragazzi. Lì si trovano anche i dettagli per contattarci. 

  1. Un dettaglio fondamentale dei vostri libri sono gli illustratori: come li scegliete? Come nascono le collaborazioni tra autori e illustratori?

Facciamo molta ricerca sugli illustratori, un po’ perché avendo una linea editoriale specifica abbiamo bisogno di un tipo di illustrazione che si presti e si combini con le atmosfere un po’ dark delle nostre storie e poi perché ci piace andare a scoprire giovani talenti e proporre cose diverse oltre che lavorare con nomi già riconosciuti e famosi. Diciamo che partiamo dal testo e da lì individuiamo il lavoro degli illustratori e illustratrici che possa affiancarsi e completare al meglio la storia narrata dall’autore. 

  1. Avete la fortuna di essere distribuiti e quindi avete la possibilità di raggiungere in maniera capillare tutto il territorio nazionale ma c’è una località, una regione in cui riscontrate più vendite?

Abbiamo un ottimo distributore (ALI) che ha fatto un gran lavoro. Siamo ben distribuiti in tutta Italia, dalle grandi città ai centri più piccoli e siamo presenti sia nelle catene sia presso le librerie indipendenti. 

  1. Quanto conta la spinta di un libraio per farvi conoscere?

Il lavoro del libraio è fondamentale, alla fine si tratta di un gioco di squadra con un unico obiettivo: promuovere la lettura e far conoscere le storie a più lettori possibili. E ovviamente poter vivere del lavoro svolto.

  1. Quanto pesa il contributo dei social media, soprattutto in questo 2020?

Quest’anno è stato fondamentale, soprattutto durante i periodi di lockdown. La comunicazione, le presentazioni dei libri, le interviste con gli autori… tutto è girato attraverso le iniziative nate sui social, molte partite dagli stessi librai che sono stati bravissimi e attivissimi nel mantenere aperti i canali con i lettori. La passione e la determinazione che hanno dimostrato è qualcosa che ha trascinato tutta la filiera del libro… autori, editori, distributori. 

  1. J. K. Rowling afferma che se un bambino non legge probabilmente è a causa del fatto che non ha ancora incontrato il libro giusto. Siete d’accordo?

I bambini devono avere l’opportunità di scegliere ciò che gli piace e non leggere solo ciò che gli si impone. Non è vero che i bambini non amano leggere, è vero però che in una certa fascia di età, diciamo tra i 10 e i 15 anni, fanno più fatica, ma mai dare per scontato che un bambino che non legge non leggerà. Se vogliamo però far entrare i libri nella loro vita bisogna fare in modo che li incontrino spesso. Poi starà a loro appassionarsi a questo o quel genere. Ma di sicuro una volta trovato il filone giusto si trasformano in lettori appassionati. La paura è indubbiamente un territorio che intriga i più giovani.

10. È appena arrivato nelle librerie Apnea: altri piccoli tesori in programma?

La programmazione per il 2021 è già definita. Noi abbiamo due collane. Neroinchiostro incentrata sui i romanzi, e Occhiaperti che invece raccoglie i racconti illustrati. Siamo piccoli, scegliamo e facciamo i libri con grande cura quindi non pubblichiamo tanti titoli all’anno ma il catalogo continua a crescere, abbiamo appena festeggiato i 30 titoli, e l’anno prossimo ne leggerete di belle (storie)!

  1. Quali letture vi hanno formato, quali autori consigliereste ai giovani lettori di oggi?

Per quanto riguarda la letteratura gotica e del mistero diremmo Edgar Allan Poe, il grandissimo Dr. Jekill e Mister Hyde e Anne Radcliffe per il gotico vero e proprio. Poi tutti i giallisti anglofoni a partire dai britannici Arthur Conan Doyle e Agatha Christie in primis per spaziare fino agli americani e atterrare su Stephen King. Su cosa consigliare ai giovani lettori amanti del brivido diremmo senza dubbio i titoli Pelledoca! Oppure i soliti intramontabili: leggete le avventure di Sherlock Holmes, Poirot e Miss Marple. E poi John Grisham che ci piace molto.