Scienza e letteratura: un connubio di grande fascino che si trova in molti romanzi. E non è raro imbattersi in donne e uomini di scienza dotati di talento letterario che intraprendono, anche con successo, la carriera di scrittore senza dimenticare le proprie origini. È anche il caso di Paolo Mazzarello. Medico, specializzato in neurologia, professore ordinario di Storia della medicina presso l’Università di Pavia, autore di numerosi saggi scientifici e biografie di uomini di scienza, come Alessandro Volta, Lazzaro Spallanzani e Cesare Lombroso, alcuni pubblicati anche all’estero.
Con Neri Pozza Mazzarello esordisce come autore di narrativa con un romanzo originale e intrigante. Il mulino di Leibniz è un giallo dalle atmosfere straordinariamente gotiche, intriso di metafisica, dove efferati delitti si intrecciano a una ricerca scientifico-filosofica legata a uno dei più antichi quesiti dell’umanità: la questione del libero arbitrio e dell’autocoscienza, ovvero la capacità di percepire la realtà. Aspetto che distingue gli esseri umani da ogni altro essere vivente, che sia animale o vegetale. Ma è davvero così?
Tutto inizia quando Tomaso Cardani, brillante medico e matematico italiano che lavora a Santa Fe, viene trovato decapitato in un mulino nei pressi di Mount Vernon, storica residenza di George Washington. In apparenza, un tragico incidente. Non è convinta di questa versione Gaia Block, giovane assistente americana di Tomaso, dal quale ha ricevuto come ultimo messaggio una strana equazione (mL G>TT/Car), che potrebbe racchiudere la soluzione del grande mistero filosofico a cui Tomaso stava lavorando.
Sia per continuare le ricerche del suo capo, sia per una difficile situazione personale creata dall’ex fidanzato violento, Gaia decide di recarsi a Milano su invito di un collega di Cardani. Ma anche qui continuano gli omicidi, tutti avvenuti in prossimità di mulini, dopo che le vittime hanno ricevuto messaggi nascosti nella Rete da un personaggio inquietante che si firma “Anima Mundi”, L’anima del mondo, determinato a impedire la rivelazione delle ricerche di Cardani. Parte l’indagine poliziesca, condotta da Mirna Losperti, giovane commissaria, da subito in sintonia con Gaia e che si trova a dover contrastare una macabra scia di morti, compreso il rapimento di un giovane scienziato italiano.
La vera chiave del fascino di questo romanzo sta nella seconda indagine, altrettanto difficile e piena di insidie, che si gioca tutta su un territorio metafisico, dove il “mulino” del filosofo, scienziato e diplomatico Leibniz – nato e vissuto nella Germania del Seicento – non è un vero luogo fisico quanto uno stato mentale e suggerisce all’assassino il fil rouge attraverso il quale portare avanti il proprio piano criminale.
Neurologia, biologia, filosofia, omicidi e rapimenti: il professor Mazzarello è riuscito a creare un thriller dal grande ritmo e pieno di tensione, stimolante per chi cerca una lettura originale, che misceli in modo sapiente atmosfere noir, suspense, colpi di scena finali – tipici dei romanzi gialli – con veri e propri interludi da saggio scientifico, con le grandi domande che da sempre occupano la base del pensiero umano.