Per impedire che i vecchi poveri siano di peso per i loro figli o per il Paese, e per renderli utili alla comunità.
È cosa ben triste, per quanti passano per le nostre città o viaggiano per il nostro Paese, durante la pandemia vedere, le strade, sia in città, sia fuori, e le porte delle baracche, affollate da badanti che chiacchierano fra di loro conducendo dei vecchi che importunano i passanti con la loro semplice vista. Queste badanti, invece di avere la possibilità di essere ricollocate ai loro Paesi e sopravvivere come possono, sono costrette a passare tutto il loro tempo andando in giro con vecchi infelici, i quali, una volta morti, le lasciano eredi, defraudando così il nostro amato Paese di beni e soldi portati all’estero o alle Barbados.
Penso che tutti i partiti siano d’accordo sul fatto che tutti questi vecchi, in quantità enorme, che si vedono in carrozzina o alle calcagna della badante e spesso dei figli, costituiscono un serio motivo di lamentela, in aggiunta a tanti altri, nelle attuali deplorevoli condizioni di questo Paese; e, quindi, chiunque sapesse trovare un metodo onesto, facile e poco costoso, atto a rendere questi vecchi parte produttiva ed utile della comunità, acquisterebbe tali meriti presso l’intera società, che gli verrebbe innalzato un monumento come salvatore del paese.
Io tuttavia non intendo preoccuparmi soltanto dei vecchi non autosufficienti e delle badanti di professione, ma vado ben oltre: voglio prendere in considerazione tutti i vecchi di una certa età, siano i genitori di figli in realtà altrettanto incapaci di provvedere a loro, che vecchi che infestano le strade e i giardinetti con le badanti.
Per parte mia, dopo aver riflettuto per molti mesi su questo tema importante ed aver considerato attentamente i vari progetti presentati da altri, mi son reso conto che vi erano in essi grossolani errori di calcolo. È vero, un vecchio appena andato in pensione può nutrirsi con la sua pensione per qualche anno solare, per un valore massimo di spesa non eccedente i cinquemila euro annui, lasciando il resto ai figli e nipoti; ma è appunto quando hanno un’età più avanzata e il costo sopravanza il guadagno che io propongo di provvedere a loro in modo tale che, anziché essere di peso ai figli o alla parrocchia, o essere a corto di cibo e di vestiti per il resto della vita, contribuiranno invece alla produzione e in parte alla nutrizione di migliaia di persone.
Un altro grande vantaggio del mio progetto sta nel fatto che esso impedirà le morti procurate e l’orribile abitudine, che hanno le badanti, di uccidere i nostri vecchi; abitudine, ahimè, troppo comune anche fra di noi; si sacrificano cosí queste povere creature innocenti, io credo, piú per evitare le spese che per la vergogna di vederli dementi o invalidi, ed è cosa, questa, che muoverebbe a lacrime di compassione anche il cuore piú barbaro ed inumano.
Di solito si calcola che la popolazione italiana sia attorno ai cinquanta milioni, ed io faccio conto che, su questa cifra, vi possano essere circa duecentomila vecchi, che detengono il potere in politica e nelle industrie; da questi tolgo trentamila, che sono in grado di trasmettere il patrimonio e le professioni ai figli, anche se temo che non possano essere tanti, nelle attuali condizioni di miseria; ma, pur concedendo questa cifra, restano due milioni e mezzo di famiglie con vecchi. Ne tolgo ancora cinquantamila, tenendo conto delle famiglie rimaste orfane o che perdono i vecchi per incidenti o malattia entro il primo anno di pensione. Restano, con piccole pensioni, un po’ più di diciotto milioni di vecchi. Ed ecco la domanda: come è possibile mantenere questa moltitudine di vecchi, e provvedere loro? Come abbiamo già visto, nella situazione attuale questo è assolutamente impossibile, usando tutti i metodi finora proposti. Infatti non possiamo impiegarli né come artigiani, né come agricoltori, né come muratori perché cadono dalle impalcature, né per coltivare la terra; ed essi possono ben di rado guadagnarsi da vivere rubando perché poco abili, salvo che non posseggano doti particolari; anche se, lo debbo ammettere, imparano i rudimenti molto prima di andare in pensione, visti i salari. Ma come ladri essi possono essere considerati propriamente solo degli apprendisti, come mi ha spiegato un personaggio eminente di Cordenons; il quale appunto mi ha dichiarato che non gli capitò mai di imbattersi in piú di uno o due casi sopra i 70 anni, pur in una parte italiana tanto rinomata per la padronanza di quest’arte.
I nostri commercianti mi hanno assicurato che i vecchi e le vecchie al disopra dei settanta anni non costituiscono clienti pregiati, e che quando arrivano a questa età non comprano per piú di tre euro o, al massimo, tre euro e cinquanta centesimi, al mercato; il che non può recar profitto né ai figli né all’Italia, dato che la spesa per nutrirli e vestirli, sia pure di stracci, è stata di almeno quattro volte superiore.
Io quindi presenterò ora, umilmente, le mie proposte che, voglio sperare, non solleveranno la minima obiezione.
Un Americano, mia conoscenza di Washington, uomo molto istruito, mi ha assicurato che un vecchio anche non sano è il fertilizzante piú delizioso, sano e nutriente che si possa trovare, sia per piantagioni, sia per vasti appezzamenti, per la tessitura del terreno, o per correggere l’acidità del terreno; ed io non dubito che possa fare lo stesso ottimo servizio in giardino o sul terrazzo di casa.
Espongo allora alla considerazione del pubblico che, dei diciotto milioni di vecchi già calcolati, cinque milioni possono essere riservati alla cura della specie vale a dire nipoti e animali domestici, dei quali solo un quarto maschi, il che è piú di quanto non si conceda ai montoni, ai buoi ed ai maiali; ed il motivo è che questi vecchi sono di rado pazienti, particolare questo che le nostre mamme tengono in grande considerazione, e, di conseguenza, un maschio particolarmente affabulatore e paterno potrà bastare in proporzione a quattro femmine versate anche nei lavori domestici. I rimanenti tredici milioni, già all’età di 67 anni potranno essere messi in vendita a persone di qualità e di censo in tutto il Paese, avendo cura di avvertire la famiglia di farli mangiare abbondantemente l’ultimo mese, in modo da renderli presentabili e in ordine, pronti per una concimaia di prima qualità. Un vecchio renderà due aiule per fiori particolarmente delicati; se la famiglia non ha un giardino molto grande, il quarto anteriore o posteriore sarà di ragionevoli dimensioni e, essicato, misto a paglia, sarà ottimo compost per prossime concimazioni, specialmente d’inverno.
Ho calcolato che, in media, un vecchio appena compostato venga a pesare dodici chili e che in un anno solare, se alimentato passabilmente, arrivi a ventotto.
Ammetto che questo concime verrà a costare un po’ caro, e sarà quindi adattissimo ai proprietari terrieri e agli industriali, i quali sembra possano vantare il maggior diritto sui vecchi, dal momento che hanno già divorato la maggior parte dei figli specie se stranieri.
Il concime di vecchio sarà di stagione per tutta la durata dell’anno, ma sarà piú abbondante in marzo, e un po’ prima dell’inizio e dopo la fine di quel mese. Ci informa infatti un autore serissimo, eminente medico padano, che, essendo il Covid un elemento favorevole alla mortalità, nei paesi come l’Italia ci sono piú vecchi morti circa due mesi dopo l’aumento della curva epidemica di quanti non ce ne siano in qualunque altro periodo dell’anno; di conseguenza, un anno dopo la punta massima della curva il mercato sarà piú fornito del solito, e siccome il numero dei vecchi Papisti è almeno di tre contro uno ateo, ricaveremo quindi parallelamente un altro vantaggio, quello di far diminuire il numero dei Papisti in casa nostra.
Ho già calcolato che il costo di mantenimento per un vecchio povero (nella quale categoria faccio entrare tutti i contadini, i braccianti ed i quattro quinti degli operai) è di circa quattro/cinquemila euro all’anno, stracci inclusi; ed io penso che nessun signore si lamenterà di pagare venti euro il corpo di un vecchio abbastanza grasso che, come ho già detto, può rifornire quattro aiuole di bellissime orchidee per quando abbia in visita qualche amico di gusti difficili, da solo o con la famiglia. Il proprietario imparerà cosí ad essere un buon padrone ed acquisterà popolarità fra gli operai, i figli rimasti avranno del profitto netto e saranno in condizione di lavorare finché diventeranno a loro volta concime.
I piú parsimoniosi (ed io confesso che la nostra epoca ne ha bisogno) potrebbero scuoiare il corpo, la cui pelle, trattata artificialmente, potrebbe sostituire il coccodrillo e dare meravigliosi guanti per signora e stivaletti estivi per signori eleganti.
Per quanto concerne le nostre città, vicino agli ospedali, potrebbero apprestarsi mattatoi per codesta bisogna; e possiamo star certi che non mancheranno i macellai; anche se io vorrei raccomandare di comperar vivi i vecchi e di prepararli caldi, appena finito di usare il coltello, come si fa con i maiali.
Una degnissima persona, che ama veramente l’Inghilterra, e le cui virtú tengo in grande considerazione, si compiacque di recente, parlando di questo argomento, di suggerire un perfezionamento al mio progetto. Egli diceva che, dal momento che molti cacciatori italiani in questi ultimi tempi hanno distrutto la selvaggina, pensava che sarebbe stato possibile ovviare alla mancanza di cacciagione e divertire i cacciatori procurando corpi di vecchi e vecchie non al di sopra dei settanta anni e non al di sotto dei sessanta: dato che tanto sono quelli, sia dell’uno che dell’altro sesso, che sono avviati a morire di fame per mancanza di lavoro o di assistenza: ed i figli oppure i parenti piú prossimi, sarebbero ben lieti di liberarsi di loro. Tuttavia, pur con tutta la deferenza per un cosí eccellente amico e per un patriota di tanto merito, non posso essere completamente d’accordo con lui. Per quanto riguarda i maschi, un Brasiliano di mia conoscenza, che ha avuto modo di farne esperienza frequente, mi ha assicurato che erano generalmente troppo poco agili, a cagione del troppo lavoro pregresso, e che il divertimento era trascurabile e non valeva la pena di usarli. Per quanto riguarda le vecchie poi, io sono umilmente del parere che in questo modo si procurerebbe un danno alla comunità intera, perché molte di loro se capaci di far da selvaggina sono ancora utili in famiglia. D’altra parte non è improbabile che persone scrupolose possano criticare severamente una pratica di questo genere (benché del tutto ingiustamente, com’è ovvio), considerandola come qualcosa che rasenti la crudeltà; e confesso che, nel caso mio, questa è sempre stata la piú forte obiezione ad ogni progetto, anche se presentato con le migliori intenzioni.
Ma debbo dire, a giustificazione del mio amico, che egli mi confessò che questo espediente gli fu suggerito dal famoso Putin, nativo della Russia, il quale venne a Roma quasi venti anni fa e, parlando con il primo ministro di allora, gli disse che al suo Paese, quando accadeva che qualche vecchio fosse condannato a morte, il boia vendeva il cadavere a qualche personaggio importante, come concime di prima qualità, e che, nei tempi passati, il corpo di una vecchia particolarmente prestante sui sessanta anni, che era stata crocifissa per tentato avvelenamento dello Zar, era stato venduto al primo ministro di Sua Maestà Imperiale e ad altri grandi mandarini bongustai pervertiti della corte, per un ottimo brodo ristretto, appena tolta dalla forca, per quattrocento rubli. Effettivamente, non posso negare che se si facesse la stessa cosa con parecchie vecchie ben portanti di questa città, le quali, senza un soldo in loro possesso, non vanno fuori di casa se non in portantina, e si fanno vedere a teatro ed alle riunioni coperte di abiti vistosi venuti dall’estero, che non saranno mai loro a pagare, l’Italia non andrebbe certo avanti peggio di ora.
Alcune persone, portate allo scoraggiamento, si preoccupano comunque molto della grande quantità di poveri in età avanzata, ammalati e storpi, e mi si è chiesto di indirizzare le mie riflessioni alla ricerca di metodi atti a sollevare velocemente la nazione di un peso tanto gravoso. Però questa faccenda non mi preoccupa punto, perché è noto che muoiono e vanno in putrefazione ogni giorno per freddo e fame, per la sporcizia e il Covid, con una rapidità che si può considerare ragionevole. Quanto ai braccianti stranieri, va detto che la loro attuale situazione non offre maggiori speranze. Non possono trovare lavoro e, di conseguenza, deperiscono per mancanza di nutrizione e per Covid, a tal segno che, se viene loro affidato un qualsiasi comune lavoro, non sono in grado di farlo: e cosí il Paese e loro stessi vengono ad essere felicemente liberati dei mali a venire.
La digressione è stata troppo lunga, e quindi ora torno al mio argomento. Io ritengo che i vantaggi offerti dalla mia proposta siano molti e piú che evidenti, ed anche della massima importanza.
Primo: come ho già osservato, diminuirebbe enormemente il numero dei Papisti dai quali siamo infestati annualmente, dato che, nella nazione, sono quelli che tengono più in considerazione i vecchi, oltre ad essere i nostri nemici piú pericolosi; e se amano i vecchi, lo fanno di proposito, per consegnare il Paese ai preti, sperando di trarre vantaggio dall’assenza di tanti buoni atei, che hanno preferito abbandonare il loro Paese piuttosto che starsene a casa a pagare le tasse.
Secondo: i poveri operai avranno dei beni di loro proprietà che, per legge, potranno essere resi suscettibili di sequestro per aiutare il padrone a pagare la propria cassa integrazione, dal momento che il loro salario è già stato taglieggiato.
Terzo: previsto che il mantenimento di circa tredici milioni di vecchi dai 60 anni in su non può essere calcolato di un costo inferiore a quattro/cinquemila l’anno per ogni capo, il patrimonio della nazione aumenterà in questo modo di sessantacinque miliardi l’anno, senza tener conto del nuovo concime naturale introdotto nelle aziende agricole di tutti i signori del Paese che siano attenti all’ecologia; ed il denaro circolerà fra di noi, essendo l’articolo completamente di nostra produzione e lavorazione.
Quarto: i figli, oltre al guadagno ottenuti con la vendita dei genitori, si libereranno del peso di mantenerli quando le spese saranno maggiori delle pensioni.
Quinto: questo nuovo concime porterà anche molti consumatori avvertiti agli agroturismi, e i fattori avranno certamente la precauzione di procurarsi i migliori fertilizzanti e i più ecologici; quindi le loro aziende saranno frequentate da tutti i signori di rango, che giustamente valutano in base alla conoscenza che hanno dei cibi più sani; ed un’azienda agricola esperta, che sappia come conquistarsi il favore della clientela, farà in modo di mantenere un prezzo che li saprà soddisfare.
Sesto: si avrebbe un grande incoraggiamento alla famiglia naturale, che tutte le nazioni di buon senso hanno cercato di favorire con premi, o imposto con leggi ed ammende. Aumenterebbe la cura e la tenerezza dei figli per i genitori, quando fossero sicuri di una sistemazione certa sin dall’inizio, e procurata in qualche modo dalla comunità a loro profitto, anziché, a loro carico; e ben presto avremmo modo di vedere un’onesta emulazione fra i figli nel far fuori al più presto i genitori. I figli, fin quando la pensione dei genitori copre le spese, gli sarebbero affezionati tanto quanto lo sono ora alla macchina, alla moto o alla gatta prossima a figliare, né li minaccerebbero di pugni e di calci (cosa purtroppo frequente nella pratica), per timore di farne concime prima del tempo.
Potrebbero elencarsi molti altri vantaggi. Ad esempio, l’aumento di tonnellate della nostra esportazione del rinomato cibo italiano, la maggior diffusione della patata pugliese, ed un miglioramento estetico delle nostre città e paesi infestati da troppi vecchi, un’inestetismo troppo frequente nelle nostre città che non è neppure alla lontana paragonabile, sia per la vista sia per la figura che fa, a quella fornita da frotte di ragazzini, grassi e ben pasciuti: i quali, dal vero o virtuali, faranno una splendida figura alla festa del sindaco della città o a qualsiasi altro ricevimento pubblico. Ma questo ed altro voglio tralasciare, preoccupandomi di esser conciso.
Supponendo che mille famiglie in una città media vendino costantemente carcasse di vecchio, in aggiunta ad altri che potrebbero acquistarla in liete circostanze, particolarmente per i fiori per matrimoni e per i battesimi, calcolo che la città si libererebbe di tutti i vecchi in 18 mesi, ed il resto del Paese (in cui probabilmente verrebbero fatti fuori ad un ritmo lievemente inferiore) nel giro di due anni e mezzo, rimpiazzati poi gradualmente dai nuovi vecchi.
Io non prevedo obiezione possibile alla mia proposta, a meno che non si insista nel dire che la popolazione del Paese in questo modo diminuirebbe notevolmente con aumento conseguente di giovani immigrati. Lo ammetto ben volentieri, ed è questo, di fatto, uno dei pochi crucci della mia proposta. Prego il lettore di osservare che il mio rimedio è destinato soltanto ed unicamente all’Italia e a nessun altro Paese che sia mai esistito, che esista o abbia ad esistere nel futuro sulla terra. Che quindi non mi si parli di altri espedienti: di tassare i proprietari che non si curano delle loro fabbriche; di non usare abiti o mobili di casa che non siano di nostra produzione e lavorazione; di respingere tutti i materiali e gli strumenti che favoriscano il lusso straniero; di guarire le nostre donne dalla mania delle spese che fanno per orgoglio, vanità, pigrizia e passione del gioco; di introdurre una vena di parsimonia, prudenza e temperanza; di imparare ad amare il nostro Paese, cosa in cui siamo diversi persino dai Lapponi e dagli abitanti di Topinambu; di abbandonare la nostra animosità e la faziosità, e di non comportarci piú come gli Ebrei, che si scannavano l’un l’altro persino nel momento in cui la loro città veniva presa; di stare un po’ piú attenti a non vendere il nostro Paese e la nostra coscienza per niente; di insegnare ai proprietari ad avere almeno un po’ di pietà per i loro operai. Infine, di far entrare un po’ di onestà, di operosità e di capacità nello spirito dei nostri bottegai i quali, se potesse ora esser presa la decisione di comprare soltanto merce nostra, si unirebbero immediatamente per imbrogliarci e ricattarci sul prezzo, sulla misura e sulla qualità, né si sono mai potuti indurre a fare qualche proposta commerciale onesta e decente, nonostante siano stati spesso e calorosamente invitati.
Pertanto, ripeto, che nessuno venga a parlarmi di questi espedienti o di altri del genere, finché non abbia almeno un barlume di speranza che vi possa essere qualche generoso e sincero tentativo di metterli in pratica.
Quanto a me, stanco com’ero di offrirvi utopie inutili ed oziose per combattere il Covid, alla fine disperavo ormai del successo: quando per fortuna mi è venuta in mente questa proposta che, essendo interamente nuova, presenta alcunché di solido e di concreto, è di nessuna spesa e di poco disturbo, rientra pienamente nelle nostre possibilità di attuazione, e non fa correre il rischio di recar torto all’Italia. Infatti questo tipo di merce non tollera l’esportazione, perché il concime è di consistenza troppo tenero per consentire una lunga durata; anche se forse io potrei nominare un Paese che sarebbe ben contento di mangiarsi per intero tutta la nostra nazione anche senza questo fertilizzante.
Dopo tutto, non sono cosí tenacemente avvinto alla mia idea da rifiutare qualsiasi proposta che venga fatta da persone di buon senso, che sia altrettanto innocente, facile da mettersi in pratica, efficace e di poco costo. Ma prima che qualcosa del genere venga presentato in concorrenza con il mio progetto, offrendo qualcosa di meglio, desidero che l’autore, o gli autori, abbiano la cortesia di ponderare a lungo due punti. Primo: stando le cose come stanno, come potranno trovare ospedali e cure per diciotto milioni di bocche e spalle inutili. Secondo: esistono in questo Paese circa trenta milioni di creature in sembianze umane, le quali, pur mettendo insieme tutti i loro mezzi di sussistenza, lascerebbero ai propri eredi solo debiti; mettiamo i poveri fannulloni di professione insieme con la massa di agricoltori, braccianti e giornalieri stranieri che, con le loro donne ed i bambini, sono mendicanti di fatto: ed io invito quei politici, ai quali non garba il mio progetto, e che forse avranno il coraggio di azzardare una risposta, ad andare a chiedere prima di tutto ai figli di questi mortali se non pensino, oggi come oggi, che sarebbe una grande fortuna quella di mandare i genitori in vendita anche prima dei settanta anni come concime, alla maniera da me descritta, evitando cosí tutta una serie di disgrazie come quelle da loro patite, per l’oppressione dei padroni, l’impossibilità di pagare l’affitto senza aver denaro o commerci di qualche sorta, la mancanza dei mezzi piú elementari di sussistenza, di abitazione e di abiti per ripararsi dalle intemperie, con la prospettiva inevitabile di lasciare per sempre in eredità alla loro discendenza questi medesimi triboli, se non peggiori.
Dichiaro con tutta la sincerità del mio cuore che non ho il minimo interesse personale a cercar di promuovere quest’opera necessaria e che non sono mosso da altro motivo che il bene generale del mio Paese, nella lotta al Covid, nell’assistenza ai piccoli e l’aiuto ai bisognosi, e nella possibilità di offrire qualche piacevole passatempo agli abbienti. Io non ho genitori dai quali posso propormi di ricavare qualche soldo: uno è morto e l’altro ha novanta anni, e mia moglie si è affezionata a lui.