Angelo Marenzana, Alle spalle del cielo, Baldini & Castoldi, pp. 278, euro 16,00 stampa, euro 9, 99 ebook
Angelo Marenzana è uno spirito antico. La sua scrittura, sempre più elegante e asciutta, si lancia sulle tracce stilistiche di Izzo e Luigi Bernardi per accompagnarci dentro un noir in cui, com’è consuetudine, nulla è come sembra. Siamo da tradizione in provincia, ad Alessandria, regno di nebbia reale, genius loci che celebra l’essenza dei generi. Un grigio di piombo che vuole soffocare i protagonisti di Alle spalle del cielo, titolo elegante e misterioso, un’indagine sui generis con altrettanti e adeguati personaggi su un evento criminale e supplemento di rapina e tanto di cadavere a pochi metri dal fiume Tanaro.
Il tutto accade nel 1944, dentro un respiro temporale scandito in quattro paragrafi, nella provincia che più piemontese non si può, in una città turbata dai presagi dell’imminente rovina del fascismo, dai doppiogiochismi e da una tragedia incombente che si respira in ogni dove, in procinto di arrivare dal cielo nella domenica dell’Ascensione (il 30 aprile 1944). Con un protagonista, investigatore anomalo e sarto di mestiere, Lorenzo Maida, che prima della detection ci racconta l’anima di una provincia grigia e dilaniata tramite un eccelso linguaggio che diventa presagio dell’attesa: pensieri che “bombardano”, parole che sono “schegge” del passato, in un crescendo simbolicamente bellico che riporta alla mente il sublime Giorno della locusta di Nathanael West, laddove la catastrofe finale è la catarsi universale oltre la quale, forse, poter ripartire.
Angelo ha scritto un libro magnifico, che va oltre gli stilemi del genere. Un’opera importante in grado di appagare, per meccanismi e logiche, i cultori del genere e quelli dell’Oltre, e soprattutto gli psicanalisti mancati come me che cercano l’anima delle parole a ogni riga. Qui l’anima abbonda, dietro dialoghi stringenti degni del miglior Chandler e squarci di un’Alessandria non tanto fisica quanto cellulare e lei stessa Mitologema.
Alle spalle del cielo invita a riscoprire, per chi ancora non li conosce, i precedenti noir degli anni scorsi, soprattutto quelli del trittico dedicato al commissario Augusto Maria Bendicò, Legami di morte, Ora segnata e L’uomo dei temporali, epoche in bianco e nero intrise di nostalgia e suspense. Spirito antico, appunto, per una scrittura affilata, incalzante e modernissima.