Michael MCDowell (1950-1999), noto soprattutto per aver scritto le sceneggiature di Nightmare Before Christmas (1993) e Beetlejuice (1988), viene finalmente pubblicato in Italia con una saga finora inedita: Blackwater. L’autore, con una carriera eterogenea e molti testi pubblicati, spesso sotto pseudonimo, si è distinto per la sua inclinazione verso storie horror. L’opera, pubblicata nella collana Neri Pozza Beat, seguendo il desiderio originale dell’autore è suddivisa in sei volumi, con uscite bisettimanali.
La trama inizia in medias res: è la mattina di Pasqua del 1919 e una barca naviga nella città di Perdido con a bordo Oscar Caskey, figlio della famiglia più influente della città, e Bray, il giardiniere di famiglia. Un’alluvione ha sommerso la maggior parte della città e i due cercano provviste ancora intatte. Entrando in un hotel, incontrano una donna, Elinor, che afferma di essere un’insegnante in cerca di un posto vacante a Perdido e di esser stata bloccata lì dalla piena. I primi dubbi emergono: come può una donna sopravvivere senza cibo e in una zona inondata? Elinor ha perso ogni documento a causa dell’alluvione e non si può verificare la sua identità o la sua formazione. Nonostante il suo misterioso arrivo, successivamente si integra nella cittadina diventando un valido membro della comunità.
Nemesi di Elinor è Mary-Love, madre di Oscar, che è decisa ad allontanarla da Perdido. Mary-Love crede che ci sia qualcosa di malvagio in lei, soprattutto a causa del colore di capelli, un rosso intenso mai visto da quelle parti. Le due figure rispecchiano molto l’America di quegli anni, la stessa che si stava avvicinando alla conquista del suffragio femminile: Elinor è donna enigmatica e moderna, cerca di migliorare le condizioni di vivibilità della città, mentre Mary-Love è resistente al cambiamento e percepisce queste novità come una minaccia all’ordine stabilito. Inoltre, benché Perdido sia situata nel profondo sud, in Alabama, è una cittadina in cui la comunità multietnica si ritrova ben integrata. Non è così scontato, quindi, che all’epoca l’Alabama fosse luogo dove la popolazione afroamericana subisse discriminazioni e sfruttamento, o linciaggi e ogni sorta di violenza.
I romanzi che compongono Blackwater combinano l’effetto inquietante delle opere di Shirley Jackson e la tensione soffocante del Giro di vite di Henry James. Sebbene il primo volume non fornisca una descrizione dettagliata della trama, l’autore riesce a creare un’ambientazione avvolgente e affascinante, in grado di catturare l’attenzione fin dalle prime pagine. La capacità narrativa di MCDowell trasporta nelle acque torbide di una cittadina dove tensioni e segreti sono sempre presenti, e al lettore non resta che incollarsi alle pagine per scoprire cosa si nasconde dietro le apparenze di una comunità e i suoi misteri.