Gli stili letterari si alternano e, ogni tanto, si sovrappongono nel romanzo di esordio di Maurizio Mannoni, noto giornalista della terza rete RAI, che ci propone un percorso narrativo versatile che soddisfa soprattutto gli amanti del genere noir ma che utilizza spesso il passo del memoir. In Quella notte a Saxa Rubra la vicenda principale è costituita dalla scomparsa di Giovanni, un giovane e promettente giornalista molto riservato di cui nessuno sembra avere notizie e di cui nessuno parla. Si scopre però che lo stesso Giovanni intratteneva un rapporto epistolare (solo epistolare?) con una giovane collega di nome Angela – bella quanto misteriosa e sfuggente. Per fortuna però un amico di Giovanni decide di vederci chiaro e di squarciare il muro di silenzi e forse di omertà che sta intorno a questo evento misterioso. Lentamente, pazientemente si mette sulle tracce dei più piccoli indizi e ci guida all’interno del gigantesco microcosmo dei palazzi di Saxa Rubra che, come ormai tutti sanno, è la sede degli studi della televisione pubblica italiana. Per forza di cose, le situazioni che si incontrano, i personaggi che fanno capolino sono molti e hanno caratteristiche le più diverse tra loro. È giusto così, anche se qualche volta rischiamo di perderci…
Mentre le pagine si susseguono percepiamo così che quello che ci racconta Mannoni è in qualche modo una parte della storia d’Italia e degli italiani. Il noir lascia il passo al memoir e vediamo comparire figure storiche, a volte addirittura mitiche del nostro giornalismo: Sandro Curzi su tutti, e la coraggiosa Ilaria Alpi, uccisa nel corno d’Africa da chissà chi, mentre portava avanti un’inchiesta assai scottante. Ci sono gli uomini e le donne ma ci sono anche le trasmissioni giornalistiche e di approfondimento. Su tutte quelle condotte dallo stesso Mannoni: “Linea Notte” curata fino al 2023, data in cui terminò il suo lavoro; e “Ultimo minuto”, dal 1993 al 1997; la rubrica “Primo piano” negli anni Ottanta e diverse altre. Naturalmente, in questa storia, non possono mancare una seria riflessione sul rapporto tra l’informazione e la politica, quest’ultima facendosi strada all’unico scopo di condizionare scelte editoriali e assunzioni.
Ma la trama investigativa non passa mai in secondo piano. Oltre alle figure appena citate, alla storia di alcuni personaggi televisivi, in campo gioca un suo ruolo anche la città di Roma soprattutto con i luoghi che nella memoria di tutti sono legati alle sedi RAI, viale Mazzini su tutti. Questo non è secondario perché chi avesse avuto l’avventura di vedere gli edifici di Saxa Rubra al mattino molto presto o la sera piuttosto tardi, li avrebbe potuti percepire come una sorta di città spaziale: geometrica, illuminata, al centro di un grande slargo con poche persone indaffarate nei loro impegni ma di fatto alieni rispetto alla città.
Gli ingredienti presentati e saggiamente mescolati tra cronaca, storia e letteratura, fanno del libro di Mannoni un noir tradizionale assai godibile in cui la fantasia del lettore ha gli stessi diritti di cittadinanza della sua necessità di cittadino curioso che vuole essere informato su fatti, atmosfere, dinamiche sociali e personali guidato dall’autorevolezza di chi il giornalismo ha saputo interpretarlo con correttezza e rigore.