La cospirazione del bene racconta la storia della nascita e delle missioni della ONG Mediterranea Saving Humans, che opera nel Mediterraneo per salvare persone migranti in cerca di una vita migliore o in fuga da situazioni di guerra; persone che non potendo entrare in Europa attraverso un percorso regolare rischiano la vita affidandosi a vie alternative e illegali. Attraverso un racconto personale e diretto (trascritto da Gianfranco Bettin) Luca Casarini narra l’acquisto della prima nave di soccorso battente bandiera italiana, le difficoltà tecniche e politiche affrontate dalla flotta civile e il sostegno ricevuto da reti di attivisti e dalla chiesa di papa Francesco che non a caso firma una introduzione al pamphlet.
L’avventura di Mediterranea e della Nave Jonio comincia il 28 giugno 2018 in pieno governo gialloverde: Ministro dell’Interno è Salvini, che annuncia a Bruxelles una politica dura sulla gestione dei flussi migratori contro le normative fino ad allora più flessibili. Siamo ad appena tre anni dalla prima grande crisi migratoria europea, dall’accoglienza di 1 milione e mezzo di rifugiati siriani in Germania, dall’operazione Mare Nostrum del governo Letta; ma Salvini si prepara a varare il primo di una serie di decreti-legge e provvedimenti che tuttora continuano per blindare i confini italiani ed Europei ed esternizzarli a Paesi terzi. Siamo nell’epoca dei ‘taxi del mare’ come venivano chiamate le ONG che salvano i migranti.
Paradossalmente – infatti – il motore primo e miglior sponsor che contribuisce a rendere famose le imprese di Mediterranea è proprio il ministro Salvini e i suoi soci, dal Governo Conte all’attuale, perennemente impegnati contro le ONG, contro i migranti e segnatamente contro la nave Jonio che cercano di sequestrare un giorno sì e un giorno sì.
Nel frattempo il Mediterraneo – una delle rotte migranti più pericolose nel mondo – è diventato un cimitero e nonostante ogni statistica smentisca l’invasione e metta anzi in rilievo una straordinaria crisi demografica in tutti i Paesi europei, l’unica politica che si fa sui migranti è il loro utilizzo anche mediatico per programmi politici sovranisti e xenofobi e naturalmente il loro sfruttamento agevolato dalla mancanza di diritti certi.
La cospirazione del bene ha un titolo suggestivo, una delle tante proposizioni suggestive del libro; fra le altre: ‘Le persone in pericolo si salvano, e poi si discute’. La sintesi del programma politico di Mediterranea. Possiamo dire che Luca Casarini è riuscito a trasformare la forma dello slogan, una modalità tipica del linguaggio di sinistra con molte varianti – a volte trucide e quasi sempre seriose – in proclami e giochi di parole sempre sorprendenti, finanche divertenti; sicuramente ha molto imparato dal sub comandante Marcos e dai suoi paradossi chapatisti.
Insomma le virtù di Casarini, il modo un po’ guascone di raccontare e fare le cose, fra una citazione pop dai Blues Brothers e una da Pulp Fiction – Marx proprio no ;-D – la grande presunzione mitigata dalla simpatia e dal non tirarsela troppo sono le caratteristiche che lo fanno odiare ma anche amare e rendono questo libro utile e necessario: il ricavato delle vendite andrà infatti a Mediterranea.
Rilevante è poi che Casarini e la sua ‘banda’, in una realtà dove la sinistra è del tutto lacerata e su posizioni tanto più rigide quanto ininfluenti, siano riusciti a trovare una prassi che unisce a un bisogno di giustizia una concretezza e una indubbia capacità di tessere e costruire relazioni trasversali ovunque finanche con personaggi e realtà che non ti aspetti.
Mediterranea ha scelto di agire nella scollatura fra le norme italiane sempre più repressive e le norme e regole degli istituti universali sui diritti fondamentali umani e dei migranti. Seppure queste ultime – come ogni istituto normativo generale dall’Onu alla Corte Internazionale di Giustizia, o ai fondamenti stessi dell’Unione Europea – siano sotto attacco quotidianamente, riescono ancora a garantire in qualche modo i diritti generali dei migranti. Basti pensare alla penosa avventura albanese di queste settimane fallita miseramente proprio perché illegittima in relazione alle norme europee.
È così che Luca Casarini, Giuseppe Caccia, Alessandro Metz, Sandro Mezzadra e altri da disobbedienti come si definivano nel Movimento dei Movimenti della fine degli anni Novanta, sono diventati obbedienti in modo intransigente alle leggi universali del mare e dei diritti dei migranti.