Lisa Ginzburg / Jeanne Moreau, modello di femminilità

Lisa Ginzburg, Jeanne Moreau, Giulio Perrone Editore, pp. 103, euro 15,00 stampa

Una proiezione pomeridiana di Jules e Jim al Filmstudio di Roma, il cinema d’essai di Trastevere, e Lisa Ginzburg, diciassettenne, dopo la visione del film uscirà dalla sala a passo di danza. Ci dirà che “…a darmi quelle ali ai piedi era stata la protagonista, Jeanne Moreau/Catherine. Il viso luminoso, i modi: l’autorevolezza del suo fascino”.

Ecco perché è splendente l’immagine dell’attrice che affiora dalle pagine di questo libro, il primo della collana “Mosche d’oro” diretta da Giulia Caminito, Viola Lo Moro e Nadia Terranova: di sicuro, dopo averlo letto, qualcuno che non l’avesse mai vista recitare negli innumerevoli film di cui è stata protagonista, il primo istinto sarebbe di correre al cinema o di rincorrere piattaforme streaming e DVD. Ma non credo sarebbe sufficiente, perché la nostra scrittrice fa emergere una personalità poliedrica e profonda, così affascinante e complessa che avresti voglia di conoscerla davvero, senza la barriera della pellicola, senza che nulla si possa introdurre fra lo sguardo suo e nostro nello spazio di una stretta di mano.

Il racconto di Jeanne è puntuale, realistico e coinvolgente, permette al lettore di osservarla da angolazioni del tutto inusuali e ancor più privilegiate, facendoci cambiare prospettiva, e migliorandola: ora non la vediamo più solo attraverso gli occhi dei registi, ma in queste pagine ci inoltriamo nella concreta pienezza della sua personalità. Affiora una vita pienamente centrata su sé stessa, artista il cui enorme talento ha profuso nel proprio lavoro, mai fuori luogo negli atteggiamenti: un’anima mai doma, alla ricerca dell’amore e ancor più alla ricerca della propria interiorità. Jeanne desiderava fortemente un amante che potesse affascinarla con la forza delle idee, la condivisione di un progetto; un’unione e un rapporto che non fosse semplicemente l’abitare nella stessa casa ma che fosse esso stesso “casa”. Ma, infine, il suo spirito di donna autonoma e indipendente ha sempre avuto la meglio sulle sue relazioni: “Non sono stata indulgente, ma ti ho amato, ed era solo a me stessa che pensavo” dirà in Ascensore per il patibolo, frase che rappresenta perfettamente la vita di Jeanne Moreau (qui nome e cognome sono “necessari”) al di fuori delle scene.

Ciò che Ginzburg si prefigge in questa biografia (e ci riesce, con la raffinata scrittura che ben conosciamo) è decifrare chi fosse davvero questa bellissima attrice, analizzando nei dettagli ciò che Moreau ha fatto trapelare di sé grazie alla recitazione, attraverso la complessità dei ruoli e le caratteristiche dei personaggi interpretati, cercando similitudini e associazioni, in stringente coerenza con la vita privata, donne rappresentate sulla scena che lei introietta come donna per arrivare a comprendersi meglio. La forza interiore di Moreau, l’ardore per il suo lavoro, la dedizione, e la ricerca di stimoli sempre nuovi e arricchenti, permette a Ginzburg di disegnare con vividi colori una donna carismatica e affascinante nonostante la sperimentazione di dolori profondi, come la perdita dell’unico figlio. La solitudine, il silenzio, il richiudersi in sé stessa per ritrovarsi e rigenerarsi, sono la cura che fanno riconoscere Jeanne in equilibro e in armonia con la natura, quella natura che conosce bene sino dall’infanzia e a cui ritornerà acquistando una residenza in campagna per trascorrervi gli ultimi anni in solitudine, ma senza mai sentirsi sola.

Ginzburg è riuscita a mostrarci una donna che, in modo perfetto e completo, ha trasceso la dualità tra maschile e femminile, tanto che, benché siano trascorsi molti anni, continua a rimanerne affascinata, ammaliata, come quando la vide per la prima volta al cinema di Trastevere. La elegge a modello e icona di vita. E ci dice, infatti, che Jeanne Moreau è “Una donna che al proprio maschile si è ancorata (..) per poi, quel maschile, renderlo elemento del più conturbante fascino di donna”. Pagine scritte da una donna su una donna, con passione e trasporto. Un amore folle. Un modello di femminilità da seguire e inseguire per una vita intera.