Donne d’America è una raccolta curata da Giulia Caminito e Paola Moretti che offre diciotto voci di donne che raccontano gli Stati Uniti tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, ognuna con un proprio punto di vista dedicato a cogliere e presentare un aspetto di quella enorme diversità americana. In molti casi si tratta di scrittrici ancora inedite in Italia, tradotte per la prima volta, come Rebecca Blaine Harding Davis, nata nel 1831, mentre altre sono oggi oggetto di una riscoperta letteraria anche negli USA. La ricerca di Caminito e Moretti ha portato alla luce poesie e racconti in grado di comporre un affresco inedito della scrittura femminile statunitense con un piede dentro la storia nazionale e l’altro calato nella specificità evolutiva del ruolo della donna, nelle lotte spesso aspre che si sono affiancate a quelle dei diritti dei colored. Inoltre, grazie alle biografie e alla Cronologia storica e letteraria americana, le curatrici definiscono uno schema e i collegamenti su cui si poggiano le scelte su cui si basa l’antologia. Quasi tutte le autrici sono nate nella seconda metà dell’Ottocento e ci raccontano la loro America, regalando scorci di una enorme nazione vista attraverso i loro occhi e raccontati attraverso le voci dei loro personaggi. Non sono storie del “sogno americano”, non c’è il glamour hollywoodiano, ma qui si legge il racconto del paese dalle distese deserte, dove cittadine e villaggi sono sperdute nel nulla e le vite sono dominate da ostacoli, duro lavoro, e grigiore. Ma ci sono moltissime altre cose: amore, umana compassione, condivisione del dolore e consapevolezza di sé e del mondo altrui. Soprattutto tutte le sfumature dell’animo femminile, la sagacia di donne capace di unirsi per evitare di soccombere.
I protagonisti e le circostanze sono numerosi ed estremamente diversi l’uno dall’altro. La maggior parte delle protagoniste sono donne, ma non mancano interessanti incursioni nell’universo maschile. In tutti i casi la scrittura trasmette emozioni, alcune prose sono aspre e asciutte e non prive di umorismo e acume sarcastico.
L’abbondanza di caratteri, situazioni e luoghi la rintracciamo in battibecchi tra moglie e marito che nascondono profondità ma anche superficialità a tratti sconcertante, come in La missione di Jane di Willa Cather, oppure nella solidarietà femminile inaspettata descritta da Susan Glaspell in Una giuria di sue pari, ma anche nella cruda e inerte disperazione di Vita nelle ferriere di Rebecca Harding e nel razzismo sistemico di una nazione vissuto dalla protagonista de I giorni di scuola di una giovane nativa americana di Zitkala-Ša. Un plauso particolare merita la traduzione, un lavoro spiegato in maniera esemplare nella Nota di traduzione firmata da Amanda Rosso, eseguito con grande cura e attenzione nel rispetto dell’unicità di ciascun contesto ma affrontando il problema di una lingua che è cambiata durante i decenni e ha seguito il tumultuoso sviluppo delle lotte sociali e lo stratificarsi dei diritti delle donne e di tutti gli abitanti statunitensi che non erano classificabili come dei wasp. Ripercorrendo la vita di queste scrittrici, si segue simbolicamente la storia di due secoli importanti, ricchi di letteratura e di scrittori noti e celebrati a livello mondiale, divinità della parola scritta. Rara, a dire il vero, la presenza femminile fra essi.
Le curatrici aprono la raccolta con una domanda esplicita: “E intanto le donne?”. Dunque le storie di questo libro raccontano di donne la cui esistenza non era soltanto soggiogata ai lavori che sappiamo, al banale cliché di “angeli del focolare”. Le donne hanno avuto da sempre la stessa necessità di scrivere degli uomini, così come la necessità di fare tanto altro. Non è vero che non hanno scritto, che non ne sono state capaci. L’unica verità è che le parole delle donne sono sistematicamente state relegate in un angolo, spesso ritenute “roba da donne”, tacciate di essere questioni di poca importanza. Grazie a questi racconti sentiamo finalmente le loro voci che, così come le storie delle loro vite, sono capaci di farci sognare e in parte rispondono alla nostra domanda, ecco che cosa facevano nel frattempo le donne, tra le altre cose. La storia dell’America, al confine di due secoli, finalmente vista attraverso il punto di vista e lo sguardo acutamente femminili.