Vi siete mai soffermati a riflettere su ciò che deve sopportare una persona che desidera compiere una transizione? A chiunque desideri approfondire l’argomento consigliamo la lettura dei libri di Josephine Yole Signorelli – in arte Fumettibrutti. Esperienza vissuta in prima persona, sulla sua pelle verrebbe da dire, e al di là di facilonerie d’accatto lì dentro si capisce molto di che tempra questa ragazza sia fatta. Anestesia è il volume conclusivo della trilogia che dopo Romanzo esplicito e P. la mia adolescenza trans (tutti pubblicati da Feltrinelli Comics e tutti acclamati dalla critica) ha reso questa giovane autrice di Catania il fenomeno crescente del fumetto italiano.
Il suo contesto familiare è molto complesso e delicato, da lei stessa descritto in alcune interviste. Rapporto col padre a dir poco difficile, un fratello autistico e lei che fin da piccola, indossando abiti da principessa, non si trova nei panni giusti. Decide di non nascondersi più e intraprende un lungo e periglioso percorso tra operazioni chirurgiche e lungaggini burocratiche. In totale sette operazioni affrontate in totale solitudine, senza il supporto di nessuno, in una clinica convenzionata. Ma i problemi del post operatorio non fermano Josephine, neppure quando ascolta certe affermazioni di un medico (“ai maschi interessa solo che sia un buco”), e sopportando fra le altre cose dolori fortissimi a un arto desensibilizzato. Arriva a pesare trentacinque chili, e per ripagare il debito della borsa di studio ritirata si mantiene lavorando in un nightclub.
I suoi disegni l’hanno sempre accompagnata e in qualche modo salvata, sono una valvola di sfogo a cui ricorre nei momenti bui. Ecco dove nasce quel tratto grezzo e ruvido, essenziale e poetico. Il suo non vuole essere un messaggio rivolto alle famiglie stereotipate del “Mulino Bianco” e di fatto non scrive per gli altri ma solo per sé stessa. Scene schiette e incensurate mostrano una verità brutale, sconvolgente, adatta a chi possiede stomaci forti. Ma dopo il primo sconcerto non è difficile ritrovarsi dalla parte di una donna tanto determinata e forte.
Questa Graphic Novel dimostra quanto certi argomenti siano lontani dall’essere accettati dalla nostra società, certamente indisposta verso qualcosa di non convenzionale. Siamo bloccati dall’idea piatta che la perfezione debba regnare sovrana in assenza di sbavature e sfumature, e pochi sembrano disposti ad accettare l’inclusione oltre al sommo individualismo. Appassionati del classico bianco e nero, di supereroi, di fumetti storici e storie lievi, questo è un appello: abbandonatevi alla lettura di queste vignette, assaporatene la forza, respiratene la vita. Magari dopo aver letto le interviste rilasciate da Josephine: 29 anni di esperienze che soprattutto al di fuori delle comunità Lgbt+ devono essere conosciute. “Fumetti brutti”? Andate a scoprire la loro bellezza.