Dopo otto libri tra raccolte di racconti e romanzi (il nono, Secrets of Happiness, è uscito in USA nel maggio di quest’anno), finalmente Joan Silber è arrivata anche in Italia. Lo dobbiamo a 66thand2nd, interessante casa editrice romana che arricchisce il suo bel catalogo di narrativa straniera con questo importante nome.
Nata nel 1945 a Newark, nel New Jersey, città che ha dato i natali a quel monumento della letteratura americana contemporanea che è Paul Auster, Silber studia scrittura creativa con una delle più importanti autrici statunitensi di racconti, Grace Paley. Deve aver fatto gran tesoro di queste lezioni, dal momento che grazie ai suoi racconti ha ricevuto premi letterari prestigiosi, come il PEN/Malamud.
Ma questa scrittrice, definita “la Alice Munro americana” per la sua capacità, simile a quella della Nobel canadese, di creare personaggi e storie universalmente riconoscibili, non si è limitata a esprimere la sua grandezza letteraria nelle short stories, dimostrando di essere a suo agio anche con il romanzo, regalandosi il National Book Critics Circle Award e il PEN/Faulkner Award con Improvement, uscito nel 2017 e approdato lo scorso marzo nelle nostre librerie.
Tutte le conseguenze è il titolo in italiano, nella pregevole traduzione di Emilia Benghi, che ha saputo rendere lo stile cristallino, preciso e potente della scrittrice americana in modo quanto mai perfetto.
Il romanzo si apre a New York nell’ottobre del 2012. La metropoli si trova in uno stato di grande allerta per l’arrivo dell’uragano Sandy, previsto per gli ultimi giorni del mese. Reyna è una giovane single di famiglia ebraica, madre del piccolo Oliver. Il suo compagno Boyd, afroamericano, sta per uscire dal carcere di Rikers Island in regime di libertà vigilata. Reyna è impaziente di riprendere la sua vita con Boyd, ma allo stesso tempo è spaventata dal fatto che il giovane inizia da subito a frequentare i suoi vecchi amici. Non solo, Boyd si lascia coinvolgere in un contrabbando di sigarette dalla Virginia, progetto rischioso che potrebbe togliergli la libertà vigilata, riportandolo subito in carcere per molto tempo. Quando Boyd chiede a Reyna di guidare l’auto, che porterebbe i suoi amici oltre il confine di stato e poi di nuovo a New York con le sigarette, lei prima accetta ma all’ultimo momento si tira indietro. Questo gesto avrà delle conseguenze pesantissime sulle vite di coloro che sono coinvolti, e spinge Reyna a chiede aiuto a sua zia Kiki, una donna indipendente ed eccentrica, che negli anni Settanta ha girato il mondo, fino ad arrivare in Turchia, dove sposa un commerciante di tappeti con cui vive per diversi anni, prima a Istanbul, poi in Cappadocia, dove Kiki si ritrova nell’improbabile ruolo di moglie “tradizionale” che vive con la famiglia del marito.
Reyna e Kiki sono i due personaggi principali di questo romanzo “circolare”. Tutte le conseguenze è diviso in tre parti, la prima e l’ultima raccontate in prima persona da Reyna, la voce narrante che chiude il cerchio della vicenda; la seconda parte, centrale, vede il susseguirsi di altri personaggi, apparentemente slegati fra loro: un camionista diviso tra la moglie e la sua ex e che deve riprendersi da un traumatico incidente; una giovane infermiera che attende inutilmente l’arrivo del nuovo fidanzato e che cerca di andare avanti con la sua vita; un gruppo di turisti tedeschi che trafficano in reperti archeologici rubati e si imbattono nella Kiki giovane e sposa del mercante/contadino turco; una giovane donna di origini tedesche che vive a New York e che deve fare i conti con una madre quanto mai peculiare.
Le conseguenze di certe decisioni sono sorprendenti e attraggono i destini di questi uomini e donne, intrecciandoli fra loro come solo l’imprevedibilità del caso può fare. Saranno Kiki, il suo tornare improvvisamente a casa, senza il marito turco ma con un prezioso tappeto persiano e alcuni reperti archeologici come unica eredità dei suoi anni trascorsi in Cappadocia, e la nipote Reyna, con la sua decisione a non prendere parte al contrabbando clandestino, a chiudere il cerchio di questo romanzo di una bellezza ruvida e malinconica, che parla di amore ed espiazione, di fato e conseguenze, di sensi di colpa e liberazione, di tempo che passa e di relazioni familiari.
Joan Silber è una grande tessitrice di destini, in grado di passare da una vita all’altra, da un piano temporale ad un altro, costruendo un romanzo pieno di sorprese e di struggente malinconia, un emozionante viaggio nella condizione umana.
Un romanzo “patchwork”, lo ha definito The Guardian, una composizione di esistenze così diverse, come i tasselli colorati che compongono le coperte che questo termine ricorda, ma che in fondo nascondono una universalità di sentimenti e azioni che ci accomuna tutti e ci lega gli uni agli altri nel cammino che percorriamo su questa terra.