Una nuova e allettante collana dedicata alla narrativa horror e thriller è stata appena varata da Sperling & Kupfer. Si chiama Macabre ed intende percorrere i tortuosi sentieri del gotico moderno e del suspense soprannaturale e fantastico contemporaneo sotto l’egida di Stephen King, seguendo le linee guida da lui tracciate nel suo classico saggio Danse Macabre. Sarà dedicata equamente alla riscoperta di classici trascurati e alla proposta di nuove storie inedite di autori stranieri ma anche italiani: già un’anticipazione prospetta come primo romanzo italiano Nel buio della casa di Fiore Manni e Michele Monteleone. Ogni testo è inoltre introdotto e inquadrato criticamente dalla prefazione di noti scrittori o saggisti italiani.
Estremamente curata e accattivante nella grafica, Macabre si avvale per ogni volume di copertine affidate ai maggiori fra gli illustratori o fumettisti internazionali: le prime due uscite vedono all’opera Werther Dell’Edera, già pilastro della DC/Vertigo, e Ausonia, famoso tra l’altro per l’inquietante graphic novel Pinocchio. La storia di un bambino. Bella l’idea di affiancare paritariamente in fondo a ogni libro le note biografiche sia dell’autore che dell’illustratore.
Il primo titolo si rivela già un’eccellente partenza: l’esordio letterario, e purtroppo anche l’ultimo romanzo, di Joan Samson (1937-1976) – giovane promessa della letteratura scomparsa a soli trentotto anni per un tumore al cervello – uscito nel 1976, pochi mesi prima della sua morte. Un testo che ha il piglio narrativo e la crudele incisività di una Shirley Jackson più giovane e più rurale, e che ha influenzato molto Stephen King. Ambientato in un’isolata zona agricola del New Hampshire, racconta di come un’arcaica comunità – non lontana da quella descritta ne La lotteria della Jackson – possa venire sconvolta profondamente dall’arrivo di un personaggio carismatico e ambiguo – sempre accompagnato da un rassicurante e amorevole golden retriever, cane da città per antonomasia – ma in realtà perverso e demoniaco: il banditore Perly Dunsmore, che comincia a estorcere donazioni per le sue aste in favore di un minuscolo e colluso dipartimento di polizia che lo protegge. I provinciali concittadini inizieranno a perdere gradualmente libertà e proprietà, ma esaurite le risorse materiali si troveranno a dover rischiare anche la vita e l’anima, stretti in spire sempre più soffocanti come quelle dell’edera velenosa che avviluppa le tombe del vecchio cimitero del paese. Una storia nella grande tradizione dell’American Gothic con un soprannaturale assente o appena accennato ma una tensione e un’atmosfera implacabile. Non ultima la possibilità di un’interpretazione in chiave di metafora politica: il progressivo sgretolarsi di una democrazia resa fragile dalla corruzione e dal clientelismo lobbystico, quasi che la Samson avesse prefigurato l’avvento di Trump alla Casa Bianca, delineando nel suo “banditore” i connotati in seguito sviluppati da King nel personaggio del Greg Stillson de La zona morta.
Non è un classico invece la seconda uscita, Prede, di Gabriel Bergmoser, romanzo del 2020, scritto da un drammaturgo trentenne nato in Nuova Zelanda ma cresciuto a Melbourne in Australia. Dopo il successo in Gran Bretagna e le traduzioni internazionali, il testo verrà sceneggiato dall’autore per un imminente film di produzione hollywoodiana. Le atmosfere questa volta rimandano più che altro a Tarantino e all’immaginario cinematografico: la storia, ambientata in una stazione di servizio lungo un’autostrada poco frequentata dell’Australia interna, è centrata soprattutto sulla caratterizzazione dei personaggi.
Due ottime ragioni quindi per lasciarsi terrorizzare da Macabre, guardando con curiosità alle prossime uscite: già annunciati The Last House on Needless Street di Catriona Ward e Chasing the Boogeyman di Richard Chizmar.