Michele Orti Manara / Irresistibile Michele

Michele Orti Manara, Il vizio di smettere, Racconti edizioni, pp. 170, € 14,00 stampa

“Una raccolta di racconti è un oggetto strano, sfuggente. E’ un po’ come una pallina di mercurio: quando la prendi in mano per esaminarla nell’insieme si disfa in palline più piccole che scivolano di qua e di là. E appena ne raccogli una ce n’è subito un’altra che rotola via.”

Ecco come la vede Michele Orti Manara, classe ’79, quando gli si chiede di introdurre il suo libro. Una raccolta di racconti che nulla ha da invidiare ad un autore maturo e con un curriculum più ricco. Raramente infatti si leggono libri, e in questo caso racconti, permeati da una forte intelligenza e finezza come in questo caso, un libro sorprendete per certi versi, in cui il talento dell’Orti Manara è palese.

Eppure il ragazzo dà la forte impressione di esserci sempre stato, di esserci nato in questo mondo crudele dell’editoria e che sappia perfettamente come muoversi all’interno di esso. Senza troppo rumore, si fa il giusto. Blogger di nepente, ghostwriter e attualmente social media manager di Adelphi, ha già pubblicato diversi racconti in passato, e un primo libro, Topeca pubblicato da Antonio Tombolini Editore. Ma è con Racconti edizioni che potrebbe fare il salto di qualità.

Le storie che racconta hanno personaggi molto distanti tra loro, e in ambiti anch’essi molto differenti, ma un dato che colpisce leggendoli è il linguaggio che ti inchioda alla pagina, chiaro e diretto. Si alternano in una rocambolesca roulette russa racconti irresistibili e racconti geniali come “L’assicurazione” che descrive la paranoia della guidatrice che, per controllare di non essere seguita, fissa di continuo lo specchietto retrovisore, non potendo di conseguenza evitare di tamponare l’auto che la precede, e “Un posto vivibile” in cui il protagonista si ritrova in una sorta di paradosso del gatto di Schrodinger, dovendo pulire l’appartamento di una coppia proprietaria di un gatto che lo odia, e che dopo una crisi respiratoria sembra morto, ma ancora non sa se verrà giudicato colpevole o innocente dalla persona che sta per entrare in casa.

Mai un momento morto, mai un cedimento né un istante di noia in questo libro in cui l’autore ha saputo creare un ambiente isolato dalle ovvietà; persino in un paio di racconti che possono sembrare più deboli, il tocco di classe lo si ritrova ugualmente. Una raccolta di sorprese, insomma, che in fondo sono un po’ quelle che vivono i personaggi di tutte queste storie, e che arrivano a scombussolare nel bene e nel male la loro vita.

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