Nel 2041 il mondo ha superato la crisi climatica, anche se con variazioni della morfologia terrestre non certo indolori. Tuttavia un’ulteriore minaccia, più devastante di quanto ci possiamo immaginare: il campo magnetico terrestre sembra dar segni di inversione e si sta indebolendo in modo allarmante.
Le conseguenze? Senza il suo scudo protettivo, la Terra sarebbe sottoposta al bombardamento dei raggi cosmici, pericolosi per ogni forma di vita sul nostro pianeta.
Uno scenario plausibile, dal momento che il campo magnetico terrestre è passibile di variazioni e si è già invertito in un passato lontano, ma questo accade ogni qualche milione di anni e non sembra che possa accadere di nuovo in un futuro prossimo.
Questo possibile, ma non imminente, evento è alla base del nuovo libro del fisico specializzato in biologia quantistica Jim Al-Khalili, nato a Baghdad nel 1962 da padre iracheno e madre inglese, trasferitosi in Inghilterra nel 1979 e divenuto famoso in tutto il mondo al grande pubblico grazie ai suoi libri di divulgazione scientifica, primo fra tutti La fisica del diavolo. Maxwell, Schrödinger, Einstein e i paradossi del mondo (Bollati Boringhieri, 2012).
Con Sunfall lo scienziato debutta brillantemente nel mondo della narrativa, scrivendo un thriller fantascientifico che può ricordare, per certi versi, alcuni film catastrofici sulla fine del mondo; una minaccia o un catastrofe imminente da combattere sono fondamentali per scrivere un buon romanzo d’azione, commenta lo stesso Al-Khalili. L’autore afferma che l’interesse per la scienza è notevolmente aumentato, come dimostra il maggior interesse per i testi scientifici divulgativi di questi ultimi anni, grazie soprattutto a scienziati come Stephen Hawking, Carlo Rovelli, Guido Tonelli, che hanno pubblicato testi rivolti a spiegare temi scientifici complessi al grande pubblico.
La narrativa, però, ha un vantaggio, pur partendo da basi scientifiche, l’autore di fiction ha una maggiore libertà di inventare situazioni non reali per adattarle meglio al suo progetto divulgativo.
La trama di Sunfall è piuttosto semplice: quattro scienziati – tre fisici, uno statunitense, uno cinese e una britannica, affiancati da una geniale informatica iraniana – uniscono le loro forze per cercare una via d’uscita che possa salvare la Terra dal disastro. Si devono confrontare prima con l’ottusità dei governanti delle potenze mondiali, che nascondono una terribile verità: il campo magnetico non si sta indebolendo, ma sta per sparire del tutto, condannando il pianeta a morte certa. Poi, una volta trovata la soluzione – folle e altamente rischiosa, come solo le idee nate da menti geniali possono esserlo – si trovano a dover combattere contro una setta chiamata i “Purificatori”, i quali, convinti della malvagità della specie umana, mettono in atto ogni forma di atto terroristico per impedire che la Terra si salvi.
Questo, però, non basta per raccontare il romanzo: con la capacità già dimostrata nei suoi saggi scientifici, Al-Khalili costruisce una narrazione dal ritmo incalzante, degna di uno scrittore di libri di suspence, dove le parti scientifiche, anziché appesantire la lettura, sono appassionanti come i colpi di scena che accompagnano il lettore fino alla fine del romanzo.
Intelligenze artificiali che controllano, tra le altre cose, le automobili e il traffico, così da diminuire gli incidenti stradali, schermi retinici che permettono di essere costantemente connessi a un mondo intero di dati semplicemente sbattendo le palpebre, realtà virtuali aumentate, avatar, “teletrasporti” mentali: Al-Khalili ci presenta un mondo dove la tecnologia ha raggiunto livelli tali che sembrano appartenere a un futuro lontanissimo, ma che invece è solo vent’anni avanti a noi. Un’evoluzione rapida e a portata di mano di ciò che già oggi stiamo sperimentando e, che per certi aspetti, ha sconvolto gli equilibri del mondo.
“Da quanto tempo distruggiamo il pianeta? E quanto ce ne sarebbe voluto prima che il pianeta passasse al contrattacco? Ne abbiamo modificato il clima, depredato le risorse, abbiamo inquinato le terre, gli oceani e l’atmosfera. Alla fine, Madre Terra ne ha avuto abbastanza”
Questo è quello che afferma il capo della setta dei Purificatori, per giustificare la loro missione di non salvare il mondo.
Ma davvero gli esseri umani hanno portato all’estremo il loro sfruttamento delle risorse naturali, nel nome di un progresso che ha causato, e sta ancora causando, danni che sembrano irreparabili? Davvero non c’è più speranza?
Secondo il fisico anglo-iracheno la speranza c’è e viene proprio dalla scienza, perché la scienza è basata su fatti reali e dimostrabili, passibile di cambiamento nel momento in cui si manifestino nuove evidenze, non è ideologica e non è opinabile.
Al-Khalili, però, non trascura un aspetto importante di questo nuovo mondo super-tecnologico, ovvero che alla base di tutto c’è sempre l’essere umano. Sono le persone che possono comprendere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, la tecnologia e la scienza sono soltanto un mezzo per migliorare le nostre esistenze e devono, pertanto, essere usate nel mondo giusto.