“Il pellegrino incombeva su di me, con la tesa del cappello che oscurava il cielo. Oh, se mi fece sobbalzare! Questo era il mio frutteto, un posto per me e per le capre. “Chi è il tuo padrone?” Il volto del pellegrino era in ombra, la voce oscura.”
Uno straniero, un pellegrino, arriva al villaggio alla ricerca di un compagno di avventura, di un assistente per la sua missione. Incontra e sceglie di intraprendere un lungo e periglioso viaggio con Boy, Ragazzo, un giovane gobbo servitore di Padre Petrus. Senza genitori, senza nome e senza amici, rifiutato dalla società medievale in cui la nostra storia è ambientata, Ragazzo viene invece opzionato proprio dal pellegrino.
“Un dente della testa di san Pietro. Questo farabutto, come sembra che sappiate bene, fuggì da Roma, e dopo molto tempo arrivò in Francia, in un monastero sulla cima di una montagna. Un monastero dedicato a san Pietro dove, pensava il farabutto, in qualche modo avrebbe potuto sgravarsi del suo peccato. Il monastero accettò lo reliquia, il dente, e l’uomo che allora lo guidava promise che l’avrebbe restituita a Roma.”
Tra cavalieri e banditi, ladri e fantasmi, lupi, asini eroi e una sacca piena di ossa, la storia di dipana tra misteri, miracoli e segreti. Una lunga lista di reliquie da scovare fatta di costole, denti, pollici, alluci, polvere, teschi e per ultima una tomba, e un grande tesoro da portare alla luce.
La chiave dell’inferno apre qualunque serratura – così mi aveva detto Secundus, e a questo aveva assistito. Aveva usato la chiave per nasconderci nella chiesa delle suore, e per aprire la cappella del velo intriso di lacrime, e per fuggire dal convento.
Un’opportunità per i ragazzi per entrare a piene mani nel mondo delle crociate e della parte più esoterica e affascinante del Medioevo. Umberto Eco sarebbe fiero di quest’autrice che ha affrontato per prima un tema e una trama difficili, non comuni e assolutamente non banali ma che hanno saputo conquistare tanti giovani lettori. Il tutto racchiuso in un’edizione dal packaging accattivante, immagini in bianco e nero e un formato piccolo e inusuale.
Catherine Gilbert Murdock è da sempre affascinata dal Medioevo, dalle avventure e da Roma. Durante la stesura di Storia di Boy ha viaggiato a lungo e ha avuto un incontro ravvicinato con un branco di cani randagi in Francia e con una o due tombe in Italia. È autrice di molti e acclamati romanzi per bambini e ragazzi. Vive poco distante da Philadelphia, in Pennsylvania.