Mancano le parole per descrivere Clyde Fans. Ci sono forse state rubate dagli uffici stampa, dalle quarte di copertina piene di superlativi. Ma bisogna fare lo sforzo di cercare quelle giuste, almeno fare un tentativo di dire quanto questo libro sia intenso ed importante.
Atteso da molti anni, finalmente, a 21 anni dalla prima apparizione sulla rivista Palookaville, Seth (al secolo Gregory Gallant) ha pubblicato in volume unico la sua opera più ambiziosa. Nel 2003 Coconino pubblicò la prima parte in un volume intitolato Il commesso viaggiatore. Ora abbiamo in mano il volume unico che comprende tutta l’opera, ed è difficile trattenere la gioia per la conclusione di una grande lavoro che temevamo restasse incompiuto.
Se esiste una graphic novel che ha dato l’impressione che il fumetto stesse trovando una nuova via, questo è stato Clyde Fans. Una storia non spettacolare (ma spettacolarmente narrata), forse comune. Due fratelli e la loro azienda tra gli anni Cinquanta e gli anni Novanta, attraverso la storia degli Stati Uniti e i cambiamenti della società ma anche dei consumi e delle abitudini.
Una storia esemplare per molti motivi. In primo luogo racconta due modi di schermarsi dalla realtà. I due fratelli Matchcard, protagonisti del libro, devono far fronte all’abbandono del padre. La loro reazione a questa difficoltà è opposta: uno, Abe, diventa un grande venditore dei ventilatori Clyde (l’azienda paterna), l’altro, Simon, fallisce nel tentativo di seguire le orme del fratello e si chiude in una vita isolata e di paranoie, accudendo la madre e collezionando buffe cartoline d’epoca. Non credo esista nei fumetti un collezionista così straordinariamente ritratto nella sua passione, assurda e maniacale ma anche di essenziale importanza quando si occupa di qualcosa che nessuno più conserva e che invece è una porta verso il passato.
La memoria, il proprio passato personale, il ricordo di quello che è stato e non abbiamo potuto afferrare, ecco uno dei temi del libro. La memoria dei momenti più determinanti della vita dei due fratelli, che affiorano come flash, incompleti ma ogni volta più intensi e portatori di emozioni e di pensieri. Lo stile di Seth è unico. Cromaticamente utilizza un bianco e nero arricchito di sfumature di grigio e blu che crea un’atmosfera di nostalgia e di un tempo irrecuperabile. Il tratto grosso ma preciso ed eccezionalmente espressivo unito a una capacità sbalorditiva della variazione della scansione delle vignette all’interno della tavola è ciò che ha prodotto alcune delle sequenze più commoventi e indimenticabili del fumetto degli ultimi decenni.
La sequenza d’apertura è esemplare. In scena c’è Abe, il fratello grande venditore. È il 1997 e l’azienda è ormai cosa del passato. Abe ci parla, ma in un certo senso è un monologo quello a cui assistiamo. Mentre sfoglia documenti, libri, cerca oggetti, fruga in cantina, sistema l’ufficio e la casa adiacente, ci racconta la storia della sua azienda e della sua vita.
Seth trovò l’idea per il suo libro osservando una vetrina in una strada a Toronto, la sua città. Dentro quella vetrina, un ufficio chiuso. Alla parete due fotografie, probabilmente di due fratelli, i proprietari. Seth non seppe mai la vera storia di quell’ufficio. Ma da quei due ritratti in quell’ufficio buio e polveroso, nacque la storia di Abe e Simon. La storia che Abe narra con la sua parlantina da venditore incallito. È una sequenza magnetica. Non credo esista un monologo così lungo nel fumetto (almeno 70 pagine). Ma non si era mai letta una confessione a fumetti così emozionante, così vera e capace di evocare la storia commerciale di un’azienda senza che la nostra attenzione cali mai un momento. Storia che, come vedremo poi, non è tutta qui. La vicenda ha un lato intimo e struggente nella storia di Simon che Seth racconterà nelle successive quattro parti del libro, ambientate ognuna un’epoca diversa, tra il 1957 e il 1997. Clyde Fans è una narrazione a due voci, un commovente ritratto dell’incompatibilità di due vite e di due sensibilità di fronte al dolore.
Il magnifico design del libro, cromaticamente in armonia con il libro e graziato da una copertina con un riquadro mancante aperto sulla vetrina del negozio dei protagonisti, è una veste perfetta per un libro straordinario che si pone sul podio dei tre migliori fumetti internazionali pubblicati in Italia nel 2019.