Non sono pochi i lettori che scelgono i libri orientandosi secondo la capacità evocativa del titolo e lasciandosi sedurre dall’immagine di copertina. Può sembrare una cosa assurda, ma invece spesso, a posteriori, vediamo queste stesse persone decisamente soddisfatte della loro scelta.
Attenzione però perché non tutto fila sempre liscio. Per esempio, prendiamo in considerazione un libro uscito di recente in traduzione dal tedesco per le edizioni Emons. L’autrice è nata a Wolfsburg in Germania e lavora come interior designer e illustratrice. Vive con due gatti: Indy, dal pelo multicolore e dalla grande autostima e Ian, dal pelo rossiccio, molto intelligente e dotato di autocontrollo.
Sono loro i protagonisti di questo racconto, insieme a diversi altri animali: un altro gatto (di strada), un ratto, un certo numero di cani di varia taglia e attitudine, un passero, un bruco e un altro gattino perennemente raffreddato.
Ecco che sembriamo pronti a leggere un bel libro per ragazzi. Una favola edificante con tanti animali antropomorfizzati che vivono le loro avventure. E invece no. Effettivamente il libro ha come protagonisti gli animali di cui sopra, ma è fortemente caratterizzato da una sensibilità politica. La questione principale è senz’altro lo spirito animalista che pervade tutto il racconto e motiva la trama di un thriller ben costruito.
Alcuni agenti dell’esercito dell’Istituto di Sperimentazione sugli animali cercano i protagonisti del libro per imprigionarli e torturali. Molti di loro riescono a fuggire, ma proprio Indy, il gatto più esperto e smaliziato, viene catturato e portato via.
La storia però non finisce qui. Gli animali fuggiti troveranno rifugio presso una potente setta segreta che sta pianificando un attacco all’Istituto di Sperimentazione per liberare tutti gli animali prigionieri. Ma il loro piano è contrastato dall’acerrimo nemico Sumo che vuole stanarli con uso di droni e missili. Al colmo della sventura, due dei protagonisti di queste imprese, Ian e Moccino, vengono rapiti dai Nasuti Segugi d’America.
Chi avrà voglia di leggere il libro conoscerà l’esito della vicenda. Rimarrà divertito dalla trama e dalle avventure di tutti i protagonisti. Capirà che l’intento dell’autrice, tra l’altro, sarà stato anche quello di tentare con leggerezza di dar voce agli animali, emancipandoli dal ruolo passivo di compagnia accondiscendente degli umani per cercare di riscattarli dalla violenza e dalle ingiustizie che spesso subiscono.
Storia, attualità, tematiche sociali e civili si mescolano senza forzature in una trama che ha tutte le caratteristiche di una favola che ci parla di noi, nel nostro rapporto, non sempre felice, con gli animali ma soprattutto molto poco equilibrato con gli altri esseri umani.
Questo è il secondo romanzo della serie: il primo fu pubblicato in Italia, sempre per Emons, nel 2017. L’operazione editoriale riveste un suo interesse peculiare perché l’editore e l’autrice hanno deciso in contemporanea di avviare un’operazione di contaminazione tra diversi canali comunicativi attraverso l’inaugurazione di un sito, l’edizione di un audiolibro e la produzione di una canzone.
Abbiamo solo l’imbarazzo della scelta per avviare con lei e i suoi gatti un ragionamento sui rapporti di forza a cui sottostiamo e sul senso delle nostre vite quotidiane.