Giuseppe Catozzella / Due italie, molte storie

Giuseppe Catozzella, Il fiore delle illusioni, Feltrinelli, pp. 227, euro 18,00 stampa, euro 9,99 epub

Esce nelle librerie il nuovo e atteso romanzo di Giuseppe Catozzella, autore italiano vincitore di numerosi premi tra cui il Premio Strega Giovani con Non dirmi che hai paura, libro da cui è stato realizzato il film presentato al Tribeca Film Festival e in uscita nelle sale a inizio dicembre. Catozzella è uno scrittore italiano, giovane, conosciuto e tradotto all’estero, sostenuto dalla critica italiana e da nomi importanti come Erri De Luca, Goffredo Fofi, Roberto Saviano e Marco Belpoliti; i parallelismi dichiarati di alcuni libri fondanti del novecento alla sua narrativa, anziché spaventare il pubblico, lo hanno fatto avvicinare a una platea vasta che comprende generazioni di lettori diversi. Il fiore delle illusioni è un romanzo dalle diverse morfologie, libro di formazione ma nello stesso tempo testo storico dalle specchiature sociologiche: il naturalismo è una colonna portante, come il divenire dell’individuo nella ricerca della propria strada tra radici, tronchi biforcati, innesti e ramificazioni, che con gli anni crescono e si rinnovano tendendo sempre alla luce.

Francesco, il protagonista, è un ragazzo figlio di emigrati della Basilicata, vive a Milano, studia in una scuola frequentata da soli milanesi, non è capito in un settentrione che da sempre usa il cemento non solo per costruire, lo usa come metafora per difendersi e proteggersi dall’ondata di meridionali che negli anni si sono trasferiti; non è accettato Francesco, perché i suoi genitori, lavoratori seri e instancabili, rubano il lavoro, invadono, sporcano, inquinano le tradizioni, lo stile di vita e i valori. Francesco e i suoi genitori vivono tutto questo per dieci mesi all’anno, ma i restanti due tornano a Monte Aspro, il paese dove la loro famiglia di origine vive, lavorando la terra, allevando gli animali, animando i rapporti con la loro gente, coltivando le proprie tradizioni, così differenti da quelle Nord.

Il protagonista è spaccato, diviso; difficile trovare una casa in questo contesto di vita, ma sono alcune persone accanto a lui che lo guidano diventando punti di riferimento: la personalità e la solidità del padre, l’affetto della madre, la magia spirituale della nonna e Luciano, suo cugino qualche anno più grande di lui, che ha deciso di vivere a Monte Aspro e perseguire la vita lavorativa e la storia di famiglia. «Ogni volta a Monte Aspro era una battaglia con la vita, passavo i primi giorni a combattere, al primo tintinnio gioioso della Gaia, a quello cupo della Mesta, a quello squillante della Sentinella, le tre campane antiche della torre campanaria – quella delle feste, quella dei morti e quella dell’avvistamento dei nemici: mi attiravano più i millenni che avevamo lavorato la terra che i decenni che abitavamo la città. C’era qualcosa di mio lì, qualcosa che non ricordavo più che faticosamente lottava per venire a galla dopo la glaciazione dell’inverno milanese».

In questo scorcio di storia famigliare, l’innesto storico di un’Italia che costantemente lotta nel trovare equilibrio tra disomogeneità economica, sociale e culturale, si riflette con il continuo omaggio che l’autore fa a Carlo Levi, senatore e scrittore, portavoce della questione meridionale nel secondo dopoguerra. La narrativa usata dallo scrittore è chiara, a tratti struggente nella sua poetica; in ogni tema trattato, dai valori famigliari, all’emarginazione dell’emigrato, alla ricerca di sé stessi come individui, vi è una costante che lega, una sinfonia polisensoriale. Monte Aspro: il caglio, la muffa, il fieno, la terra, lo sterco. Milano: lo smog, l’odore del respiro bagnato della nebbia, il polveroso sentore delle gabbie di cemento. E in ultimo Sydney: l’aria dei banani, dell’eucalipto, dell’agave e della jacaranda. Il fiore delle illusioni è un romanzo che offre costanti riflessioni, stimolante nel susseguirsi della trama divisa in tre parti, in cui il titolo dei singoli capitoli è una piccola ed evocativa frase poetica da ricercare nel testo. La narrazione è coerente in ogni suo sviluppo, i personaggi ci regalano storie e finestre in cui esplorare la natura umana in ogni fase della vita, in ogni passo del suo divenire.