Nel Febbraio del 2021 lo storico e politologo Giorgio Galli avrebbe compiuto 93 anni. La sua recente scomparsa, il dicembre scorso, ci impone una riflessione su quello che è stato il suo lascito, su ciò che la figura di Galli ha rappresentato per la cultura italiana con la sua parabola di storico eterodosso e quale sia stato il suo contributo alla scienza più inesatta che esista, la politologia.
Indubbiamente la morte di Giorgio Galli rappresenta una perdita per la cultura italiana, ma c’è da chiedersi se negli ultimi anni avesse mantenuto quella lucidità e quell’intuito storico che aveva caratterizzato alcune opere all’inizio della sua carriera. Rileggendo i libri che aveva dedicato alla tragica morte di Enrico Mattei – La regia occulta (Tropea, 1996) e Petrolio e complotto italiano (Dalai, 2005) – si percepisce il distacco tra il Galli di ieri e il Galli di questi ultimi anni.
Galli fu uno dei primi a non credere alla versione ufficiale dell’incidente di Bascapè e ad affermare con forza che Mattei era stato vittima di un complotto ordito dalle grandi compagnie petrolifere americane e da alcuni alti dirigenti dell’ENI. Giorgio Galli fu anche uno dei primi a interessarsi dei trascorsi partigiani di Eugenio Cefis, che successivamente alla morte di Mattei divenne il numero 1 dell’ENI, compresi i suoi contatti con la sezione “Calderini” del SIM, il Servizio Segreto Fascista. Inutile sottolineare come alcune delle sue intuizioni contribuirono a creare quella consapevolezza della profonda immoralità e perversione del capitalismo italiano che è alla base di Petrolio di Pier Paolo Pasolini (Einaudi; Mondadori, 2005), pubblicato postumo nel 1992. Soltanto in epoca recente, nel 2003, le indagini della Magistratura, e in particolare le indagini del Sostituto Procuratore di Pavia Vincenzo Calia sulla morte di Mattei, hanno confermato ciò che Galli sosteneva da più di trent’anni.
Galli è stato, tra le altre cose, Direttore della casa editrice Il Mulino tra il 1965 e il 1969, Professore di Storia delle Dottrine Politiche alla Statale di Milano negli anni Settanta e Ottanta è autore di innumerevoli saggi di argomento storiografico, collaboratore instancabile di giornali e riviste. Recentemente aveva pubblicato quello che per forza di cose è destinato a essere ricordato come il suo ultimo libro, Hitler e l’Esoterismo, per Oaks Editrice, in cui riprendeva alcune tesi già esposte nel suo bestseller Hitler e il Nazismo Magico (Rizzoli, 1989), che aveva inaugurato, con la sua scoperta degli elementi mistico-esoterici presenti nel Nazismo, tutto un filone di indagini storiografiche. Nonostante l’età avanzata Galli continuava a scrivere e a pubblicare, seguendo con vivo interesse le vicende nazionali e internazionali, la politica italiana ed europea. Negli ultimi tempi stava conducendo un’indagine sullo strapotere delle multinazionali.
L’intuizione di Galli – che parte dal fondamentale studio di George Mosse su Le origini culturali del Terzo Reich (Il Saggiatore, 1998) per esplorare quel milieu culturale che ha reso possibile il Nazismo – ha dato un grande impulso allo studio degli aspetti esoterici del Nazismo, settore di ricerca che era stato trascurato per molto tempo o non tenuto nella debita considerazione. Successivamente alla pubblicazione dell’opera di Galli, che risale al 1989, sono stati pubblicati altri studi che hanno approfondito l’importanza della Società Thule nella nascita del NSDAP, i contatti tra i circoli esoterici Nazisti e l’Inghilterra, studi che hanno contribuito a chiarire quel retroterra esoterico che c’era dietro l’altrimenti inspiegabile “folle volo” di Rudolf Hess in Inghilterra nel 1941. Studi successivi, come quello di Marco Dolcetta, Nazionalsocialismo Esoterico. Studi iniziatici e misticismo messianico nel regime hitleriano (Cooper & Castelvecchi, 2003), hanno ulteriormente approfondito le intuizioni storiografiche di Galli. Dolcetta si è occupato soprattutto dell’Ahnenerbe, la misteriosa organizzazione sponsorizzata da Himmler che si occupava di ricercare le origini dell’eredità ancestrale degli antichi Arii, ma non mancano nel suo libro anche alcuni interessanti spunti di riflessione sul rapporto iniziatico che si era instaurato tra il numero due del Partito Nazionalsocialista e Karl Haushofer, il fondatore dell’Ahnenerbe.
È noto che alcuni circoli aristocratico-esoterici inglesi erano in contatto con analoghi circoli iniziatici in Germania, e cercarono di trovare una “intesa esoterica” con la Germania per porre fine alle ostilità tra l’Inghilterra e il Terzo Reich. Anche dietro l’Attentato al Fuhrer del Luglio 1944, dietro la bomba di Rastenburg dalla quale Hitler uscì miracolosamente illeso, ci furono dei gruppi esoterici della cosiddetta Geheimes Deutschland, della Germania segreta, gruppi dei quali il Colonnello della Wehrmacht Claus von Stauffenberg era un autorevole esponente. Una cosa è certa: esponenti di vertice della cultura esoterica tedesca, che pure all’inizio avevano sostenuto Hitler, decisero di agire quando videro che la guerra era ormai perduta. Questi gruppi iniziatici si erano resi conto che la politica di attacco su due fronti e di scontro con l’Inghilterra stava conducendo il Reich Millenario verso un’inevitabile sconfitta.
La connessione tra “occulto” e politica, il lascito più importante dello storico Galli, è uno strumento utile a comprendere anche la politica odierna. Non mancano infatti al giorno d’oggi circoli esoterici russi tradizionalisti di estrema destra in contatto con l’estrema destra europea, che cercano di influenzare la politica dei singoli stati dell’Unione Europea, Italia in primis. Basti pensare alla “corte” esoterica che ha ruotato attorno all’Associazione Spazio Pin e all’ex-responsabile economico della Lega Nord, il parlamentare Armando Siri, Direttore della Scuola di Formazione Politic.a già al centro del triangolo con l’estrema destra statunitense alt-right di Steve Bannon. Una minoranza influente che sembra avere un ruolo di indirizzo politico all’interno della Lega.
Secondo Galli e secondo altri storici contemporanei, compie un grosso errore chi trascura il ruolo che informazioni completamente false possono sortire sugli eventi storici, basti pensare a come i Nazisti seppero utilizzare la teoria del “complotto pluto-giudaico” per aumentare il loro consenso e prendere il potere, oppure al recente assalto a Capitol Hill, a Washington, con centinaia di uomini spinti ad agire da una teoria cospirazionista. Ci sono idee completamente false che fanno la storia e spingono gli uomini all’azione; alcuni geni della propaganda, come Joseph Goebbels, lo avevano ben compreso e lo sperimentavano tutti i giorni. Questo è forse l’elemento più importante che rimarrà dell’eredità di Galli, la consapevolezza che lo storico o il politologo dell’età moderna (e non solo) deve prestare attenzione alla realtà “percepita” più che a quella effettuale, deve tenere conto delle fake news, quando queste fake news riescono a farsi strada nelle menti degli uomini e a spingerli all’azione. È il caso della Padania, un’entità geografica completamente immaginaria, una nazione che non esiste e non è mai esistita; eppure questo esempio di fantageografia, non molto dissimile dalla mitica Thule che ispirò gli antesignani del Nazismo, ha dato origine a un movimento politico che è nato e si è affermato nell’ormai lontano 1992, e che, pur dopo varie trasformazioni, permane ancora oggi.
Alla luce di questo lascito fecondo dello studioso Galli, c’è da chiedersi se le sue ultime riflessioni su Hitler e l’Esoterismo (Oaks Editrice, 2020) rappresentino l’approfondimento necessario di un percorso coerente o soltanto un tentativo di focalizzazione specifica sull’uomo Hitler – visto come una sorta di iniziato alla religione dello Zoroastrismo – che finisce per diluire la forza dell’intuizione iniziale dello storico Galli. Certo, in questo libro si chiarisce meglio la funzione messianica che Hitler aveva assegnato a se stesso, la convinzione di essere investito di una missione che avrebbe portato alla salvezza dell’umanità nella sua eterna lotta tra il Bene e il Male. Eppure in questo sforzo di approfondire la sua visione dell’esoterismo di estrema destra, allargando l’orizzonte anche all’esoterismo di sinistra, Galli finisce per dare l’impressione di essere rimasto lui stesso vittima di una visione esoterica della Storia.
In alcune pagine del libro, pagine che non avremmo mai voluto leggere, Galli per esempio sembra dar credito alla versione complottista dell’11 settembre propagandata da David Icke, uno convinto che il pianeta sia controllato da una razza di rettiliani in grado di assumere sembianze umane, esseri che sarebbero i veri responsabili degli attentati di Al-Qaeda del 2001. Si tratta di fantasie complottiste che ovviamente non dovrebbero neanche essere menzionate in un libro di storia. In un altro passaggio, Galli sembra riprendere le fantasiose teorie di tale Loris Bagnara, che ipotizza l’esistenza di civiltà evolute risalenti a 80.000, 50.000, 14.000 anni fa, che vissero la catastrofe dell’inclinazione dell’asse terrestre che rese inospitali le terre artiche, costringendo gli Ari o Iperborei, il popolo dei Figli del Sole, a scendere a Sud. E, ancora, pagine che ci riportano alla memoria gli orribili titoli dei Meeting di Comunione e Liberazione, costruiti assemblando elementi del tutto eterogenei, come per esempio la saga di Harry Potter e il Marxismo.
Nonostante i limiti sopra elencati, in Hitler e l’Esoterismo si trovano anche capitoli che offrono spunti interessanti. Molto utile la bibliografia sull’esoterismo, posta quasi alla fine del volume, suddivisa in base ai vari periodi storici: Prima di Cristo, Pitagorismo, Zoroastrismo, Mitraismo, Gnosticismo e Manicheismo, Neoplatonici, Dante e il Milletrecento, Gli Albori del Rinascimento, Cultura Ermetico-Alchemica, Dai Rosacroce al Settecento, Ottocento, Passaggio di Millennio, per approdare infine al Nazionalsocialismo e al Fascismo.
Tutto ciò ci fa rimpiangere la prima opera di Galli, Hitler e il Nazismo Magico, di cui quest’ultimo libro rappresenta un tardo e mal congegnato epigono (alcuni capitoli non parlano affatto dell’esoterismo di Hitler e sembrano scollegati con il resto). In particolare, rimpiangiamo il capitolo 10 di Hitler e il Nazismo Magico, quel capitolo intitolato “Il Crepuscolo di Rienzi”, nel quale Galli si sofferma ad analizzare la figura del Tribuno del Popolo Rienzi.
Rienzi è un personaggio realmente vissuto nel Milletrecento, ma che rinasce a nuova vita nelle prime decadi dell’Ottocento grazie al romanzo dello scrittore-massone inglese Edward Bulwer-Lytton. Rienzi, pubblicato nel 1835, è un romanzo incentrato sul personaggio del Tribuno della Plebe Rienzi, storpiatura di Cola di Rienzo o Cola de Rienzi, cioè colui che diede vita al breve esperimento della Repubblica Romana, un personaggio che fu ripreso da Wagner in una sua celebre, lunghissima opera lirica (sei ore), un’opera che suscitò vero e proprio entusiasmo nel giovane Hitler. Il personaggio di Rienzi dunque affascinò Hitler attraverso l’opera che ne trasse Wagner, e il futuro Fuhrer rimase commosso dal destino del Tribuno del Popolo e ribelle che cade tragicamente, vittima dell’incomprensione della plebe e del suo delirio di onnipotenza. Rienzi fa parte dunque di quella schiera di personaggi che si costruiscono un grande e tragico destino. Rienzi è l’epitome di quella politica che, inseguendo le proprie ambizioni smisurate e un personale sogno di grandezza, va incontro al proprio auto-annientamento, come è accaduto ad Hitler. Ecco, avremmo voluto che Galli in questo suo ultimo libro avesse approfondito queste tematiche, che fanno intravedere le radici culturali del Nazismo, invece di intrattenere un dialogo storiografico con “storici” del cui contributo avremmo fatto volentieri a meno, come Gianfranco de Turris o Claudio Mutti…
Intendiamoci: esiste effettivamente una cultura “altra”, gnostica, esoterica, orfica, pitagorica, zoroastriana e quant’altro, che è sopravvissuta nei secoli, che riemerge ogni tanto come un fiume carsico e che ha prodotto alcuni dei più originali filosofi, scrittori, psicologi e psicanalisti della nostra contemporaneità. Basti pensare all’importanza che ha avuto nel Novecento la scoperta dei Rotoli del Mar Morto, oppure la scoperta dei testi gnostici di Nag Hammadi, che hanno avuto un influsso enorme sulla Controcultura degli anni Sessanta, soprattutto negli Stati Uniti. Tale apporto della cultura esoterica, secondo Galli, “investe l’arco, lungo tutto il XX secolo, di tutte le culture politiche, dall’estrema destra all’estrema sinistra, da quella liberal-democratica a quella bolscevica.” Questa stessa tradizione esoterica riemerge nella cultura del Novecento, a partire dallo Zarathustra di Nietzsche, dalla Pulsione di Morte e dal “perturbante” di Sigmund Freud, dall’essere-per-la-morte del primo Martin Heidegger “esistenzialista”, dalla rinascita dell’interesse per la Gematria cabalistica nelle opere di Gershom Scholem, dai paradossali racconti di Franz Kafka, dal nuovo interesse per lo Gnosticismo nelle opere di Hans Jonas, dallo studio del rapporto tra Psicologia e Alchimia nell’opera di Carl-Gustav Jung, dal metodo critico gnostico-cabalistico del critico letterario americano Harold Bloom, dall’interesse per la cultura orientale e per i Tarocchi di T. S. Eliot, dall’utilizzo della cosmogonia manichea e degli esagrammi dell’I-Ching nei romanzi di Philip K. Dick, dal tentativo di “spalancare le Porte della Percezione” di Aldous Huxley, per arrivare al più grande scrittore statunitense vivente, Thomas Pynchon, che rintraccia la storia della persistenza della tradizione orfica e pitagorica nel mondo moderno nel suo romanzo di “storia alternativa” Contro il giorno (Garzanti, 2009). Ma, di nuovo, che senso ha anche solo accostare a questa schiera di pensatori, psicologi e scrittori eretici l’artista fallito di Braunau am Inn?
Secondo Galli un limite culturale della Sinistra è quello di aver sempre misconosciuto questa tradizione esoterica che invece avrebbe potuto rappresentare per la Sinistra stessa una fonte incredibile di spunti di riflessione, di arricchimento e di spinta a elaborare o a riscoprire questa cultura “altra”, che si oppone da secoli al pensiero dominante incentrato sull’oppressione e sullo sfruttamento. A occhio e croce, i mali attuali e i problemi attuali della Sinistra ci sembrano ben altri e non si sente davvero la mancanza di un esoterismo di sinistra. Non sembra che gli attuali dirigenti del PD, ad esempio, necessitino di un ulteriore distacco dalla realtà a favore di entità soprannaturali. Riuscite a immaginare Zingaretti, Orfini o Marcucci che si riuniscono nottetempo per evocare il “lato oscuro della forza” al fine di ottenere una vittoria alle prossime elezioni politiche?