Giulio Bontempi è un vecchietto attempato e perbene. È in giro per Milano in una giornata qualunque quando viene fermato da un uomo, un altro vecchietto, che gli chiede “Si ricorda di me, signor tenente?” Giulio guarda quell’anziano sconosciuto, un viso che non gli dice niente, uno sconosciuto davvero. Oppure no? In fondo è passato tanto tempo, e sempre più spesso la sua memoria fa cilecca, e allora magari si sbaglia, magari è proprio lui, il suo compagno d’armi dei tempi della seconda guerra mondiale, il suo unico vero amico in caserma. “Oscar Bordoni!” esclama Giulio, e l’uomo conferma. Giulio però non era tenente, e ora gli sembra che questo presunto Oscar Bordoni abbia uno sguardo troppo vivace e dei modi irruenti, molto diversi da quelli del suo timido commilitone. Ma l’uomo sembra indovinare i suoi pensieri e gli fa notare che è passato tanto tempo, una vita intera, e che neppure Giulio è come lui lo ricordava, ed è vero: Giulio non è più neppure lui la stessa persona perché la guerra l’ha cambiato per sempre.
Da qui nasce una serie di bevute, mangiate e conversazioni, tutte atte a scoprire se il sedicente Oscar, un uomo a volte sfuggente e a volte prodigo di ricordi, sia davvero chi dice di essere. La cosa non è certo facile: il presunto Oscar è a volte triste e spesso volgare, è inaspettato e inguaiato, e si aspetta l’aiuto di Giulio: un sostegno non solo morale ma anche economico. In tutto questo si mischiano i ricordi, tutti quei ricordi accantonati da tempo, e presto diventa chiaro che il mistero della vera identità di Oscar Bordoni può essere svelato solo attraverso una dolorosa esplorazione di un passato che si voleva sepolto.
Sembra esserci un parallelo fra la vicenda narrata nel romanzo e le modalità in cui la seconda guerra mondiale, o meglio, il suo ricordo, sono state trattate in Italia. Giulio Bontempi ha passato decenni a cercare di dimenticare, a ricostruirsi una vita e un’identità sull’orlo di un ricordo rovinoso. Dopo essere stato quasi distrutto dal dolore della guerra e delle scelte a cui è stato costretto, Giulio ha tentato di eliminare ogni traccia dei suoi trascorsi dalla memoria, nascondendosi in una vita ordinaria da buon borghese: una moglie, un figlio, un appartamento modesto ma dignitoso in un quartiere qualsiasi di Milano. Il passato però non si fa cancellare, e torna prepotente a presentargli il conto nella forma di un insistente e dubbio fantasma. Per poter arrivare a una soluzione, Giulio dovrà ripercorrere ricordi dolorosi e scelte riprovevoli, ma soprattutto rinunciare alla sua comoda e colpevole amnesia per poter comprendere quale sia la vera identità non solo di Oscar Bordoni ma anche la sua.
Furio Scarpelli era un artista poliedrico, scrittore e illustratore, autore di sceneggiature e pezzi satirici e politicamente impegnati. È stato nominato agli Oscar per la migliore sceneggiatura tre volte, e collaborato alla sceneggiatura di film del calibro de La grande guerra, Il postino e I mostri. Negli ultimi anni della sua vita torna alle sue originali passioni: l’illustrazione e la scrittura. Vince premi e riconoscimenti, molti anche dopo la sua morte nel 2010. Fra le opere pubblicate postume anche un documentario sulla sua vita e varie opere, fra cui Si ricorda di me, signor tenente?