C’era una volta una giovane fanciulla di nome Cenerentola divenuta orfana di padre troppo presto. Poi un ballo, una scarpetta smarrita e l’incontro con il principe azzurro traghetta la storia verso il lieto fine. Ma la versione del classico targato Disney si trasforma nelle sapienti mani di due giovani e brillanti autrici.
Quando l’ironia pungente di Josephine Yole Signorelli, in arte Fumettibrutti, incontra il tratto morbido e rotondo di Roberta Muci, alias Joe1, il tempo delle favole è finito. Cenerentola diventa ribelle e anarchica, una ragazza indipendente con un’idea precisa della vita, cancellando con un colpo di spugna – o di gomma – la fanciulla timida in cerca del principe azzurro. Il Reame della graphic-novel in questione rappresenta la società contemporanea in cui chi ha i soldi comanda, a discapito dei più deboli che inesorabilmente soccombono. I reietti di questa stessa società sono raffigurati in perfetta sintonia da diavoli, demoni e ratti raccolti in una comune, offrendo disponibilità e un ambiente in cui rinascere liberamente senza oppressioni. Tra loro c’è proprio Cenerentola detta Cenere, tutta piercing e tatuaggi, dedita a fumare canne, fare festa e ubriacarsi. Gli eccessi descritti però non sono rappresentati come un aspetto negativo bensì come la parte più pura ed onesta della protagonista, che frequenta Tobia, un cane randagio in veste punk con tanto di collare borchiato.
Le idee politiche alla base del testo si intersecano alla perfezione nel contesto dimostrando che anche i fumetti possono offrire spazio per dibattiti su importanti tematiche quali la sicurezza sul lavoro e gli sgomberi di comuni e campi nomadi. Un fumetto, questo, che nasce in tempo di pandemia e che fin dalle prime battute dichiara apertamente la propria linea femminista contro il patriarcato e il maschilismo tuttora presenti nella nostra società contemporanea. La formidabile coppia di autrici ha ben chiaro quanto l’ambizione significhi fornire alternative. Si pensi alle bambine cresciute con l’immagine di Cenerentola che non si ribellava ai maltrattamenti subiti dalle sorellastre, in attesa di un uomo ricco e bello capace di salvarla. Ma perché proprio un uomo? E perché proprio ricco? Queste domande, a cui in tenera età evidentemente non si è in grado di dare adeguata risposta, sommate alla diffidenza verso le coetanee pronte a tradire e deludere, si interiorizzano e pongono le fondamenta di tutti i retaggi trascinati nel corso degli anni. La sorellanza infatti è un’altra tematica cara a Fumettibrutti che dichiaratamente si riconosce – tra tutti i personaggi percepiti reali dal lettore – in Anastasia, una donna che crede nel valore dell’amicizia.
Parola d’ordine dunque è l’intersezionalità, ossia quando una tematica d’interesse non può escludere le altre. Casi manifesti (provocando una palese e orribile distonia) sono i manipoli di Influencer schierati a favore dei diritti civili mentre ricevono enormi sovvenzioni da brand che dall’altra parte del mondo sfruttano persone e distruggono territori. Un ringraziamento quindi alle due “terribili” autrici, autentiche mine vaganti che viaggiano avanti anni luce nel nostro mondo folle e che sono certamente in grado di strattonare menti pigre e di colpire i conformismi sociali favorendo riflessioni nei lettori. Vogliamo davvero restare in silenzio?