DAD. Un acronimo che terrorizza tutti da un anno a questa parte. A risollevare un po’ gli animi dei lettori più giovani ci pensano Massimiliano Maiucchi con le sue filastrocche scolastiche e Massimiliano Di Lauro con le sue coloratissime illustrazioni. Grazie a entrambi questo albo prende vita e fa compiere un nostalgico tuffo nel passato agli adulti e riempie gli occhi e le orecchie di musica i piccini. Una deliziosa raccolta di filastrocche, lunghe quanto un anno scolastico e suddivise per tematiche, che a partire dal titolo sottolineano la necessità di un’aula, di un banco, di una lavagna, e che giocano con la musicalità della parola.
Dal momento in cui il Ministero dell’Istruzione ha decretato la chiusura delle scuole, a causa della pandemia globale che ci ha costretti in zone rosse, gialle e arancioni, gli studenti hanno assistito impotenti a un riassetto della programmazione scolastica. Sostanzialmente tutti in DAD, l’acronimo di cui sopra e quindi tutti a distanza, ovvero a casa.
Per prevenire la diffusione del contagio e seguendo un’organizzazione parzialmente improvvisata dai docenti stessi, i ragazzi hanno assunto una routine che ormai ha rimosso dalla memoria il vero concetto di scuola. Tanti computer e tablet accesi, solo compagni di banco virtuali, nessuno zaino appoggiato alla sedia o scambi di astucci. Ciascuno connesso sulle varie piattaforme, in pigiama e ciabatte ma con i libri aperti su cui studiare. Ecco perché è così apprezzabile il libro in oggetto. Le generazioni future nel leggerlo probabilmente non comprenderanno appieno le difficoltà di oggi ma è di fondamentale importanza non scostarci troppo dall’idea, dal ricordo che abbiamo tutti della didattica normale e considerare che anche se oggi non è, domani ritornerà a essere e allora dovremo essere pronti.
In È(v)viva la scuola c’è tutta la speranza ma anche la voglia di normalità, il primo giorno di scuola, i gessetti colorati, il compito in classe, le tabelline, le vacanze estive e tutti i pezzi del puzzle che solo in presenza compongono un quadro meraviglioso. Abbiamo impiegato un lunghissimo anno fatto di isolamento per comprendere la bellezza di un contatto fisico, di un sorriso, di una pacca sulle spalle, per noi adulti ma anche e soprattutto per i bambini, e adesso che il messaggio è giunto a destinazione, facciamone tesoro.