Ernaux lascia il paese

Annie Ernaux, Memoria di ragazza, trad. L. Flabbi, Edizioni L’orma, pp. 256, euro 18,00 stampa, euro 9,99 ebook

Il tratto distintivo di questa scrittrice francese, prepotentemente venuta alla ribalta in Italia in tempi abbastanza recenti – è del 2014 la pubblicazione in Italia de Il posto –, è la sua scelta autobiografica. Anche in questo quarto romanzo, pubblicato sempre da L’orma, Annie Ernaux, nata a Lillebone (Senna Marittima) nel 1940, parte da sé per parlarci di come è diventata la persona che è narrandoci gli episodi personali e della storia che hanno accompagnato e condizionato la sua vita.

Autrice colta, in possesso di un linguaggio raffinato, di uno stile potente ed evocativo, non usa mai dialoghi e parla di sé in terza persona, espediente letterario che le permette di entrare profondamente nel proprio intimo e in quello di chi legge. La sua scrittura sovrappone la memoria individuale a quella collettiva: impietosa con se stessa non fa sconti neanche al lettore. La qualità dei suoi romanzi è senz’altro superiore: considero Gli anni, pubblicato nel 2015, uno dei capolavori europei contemporanei. L’autrice attraversa la Francia, i personaggi politici e letterari, gli accadimenti sociali ed economici, l’avvento e lo sviluppo della tecnologia, fa i conti con la sua cultura, educazione ed episodi personali analizzando foto e video ripresi durante l’arco della sua vita. Quello che ne scaturisce è un affresco realistico e definito della storia di un bel pezzo d’Europa dal primo dopoguerra fino al primo decennio del nuovo secolo.

Se ne Il posto racconta del suo luogo di nascita, decentrato e privo di attrattive, e come la sua educazione e cultura ne abbiano risentito, ne L’altra sorella ci narra come l’assenza della sorella, morta prima della sua nascita e alla quale deve probabilmente la vita (i genitori non l’avrebbero messa al mondo senza la morte di lei) abbia pesantemente condizionato il suo modo di essere.

In questo Memoria di ragazza, la Ernaux restringe il campo temporale della sua narrazione riferendola al solo 1958, ma continua e completa la storia di una generazione: la sua prima uscita dal piccolo paesino (aveva 18 anni) per fare l’educatrice in una colonia estiva per adolescenti è il punto di svolta che la porterà ad avere il primo contatto con una realtà più ampia rispetto a quella vissuta fino a quel momento, il primo agognato rapporto sessuale, a scontrarsi con ragazzi e ragazze che la ridicolizzeranno per la sua provenienza di campagna, a confrontare la sua cultura con l’esterno, a intraprendere i primi timidi passi verso le relazioni interpersonali.

Non sarà un’esperienza piacevole, ma Annie Ernaux ne trarrà la forza per affrontare, con spirito più consapevole, una vita che, come tutte le altre, non sarà foriera soltanto di eventi piacevoli.

Capitolo di un disegno più ampio – tutti e quattro i romanzi s’intersecano e si sfiorano, alcune situazioni si sovrappongono, diversi personaggi si ripropongono – Memoria di ragazza è un libro prezioso per la memoria di tutti, uno stimolo per ripercorrere strade interiori non ancora completamente battute.

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