Donald R. Prothero / Meraviglie dell’evoluzione e intrepidi ricercatori

Donald R. Prothero, La storia della vita in 25 fossili, tr. Costanza Bocchia, Aboca Edizioni, pp. 447, euro 28,00 stampa, euro 17,99 epub

La lunghissima storia della vita sulla Terra, il pianeta che da secoli la specie umana sta distruggendo con folle pervicacia, è la madre di tutti i racconti. Una storia la cui complessità rivaleggia con il suo fascino, e la cui narrazione coinvolge numerose branche scientifiche: biologia, geologia, paleontologia, chimica, astrofisica, e così via. Le origini della vita sono stimate intorno ai 3,5 miliardi di anni fa: in questo enorme lasso temporale sono apparse e si sono estinte centinaia di milioni di specie, forse anche di più, e gli scienziati sono da secoli impegnati a ricostruire, tessera dopo tessera, un puzzle per molti versi ancora misterioso.

Solitamente i temerari che si accingono a raccontare questa storia meravigliosa con opere divulgative scelgono argomenti che suscitano un certo appeal nei lettori, come ad esempio i fossili di dinosauri, che per la loro gigantesca mole, l’improvvisa fine misteriosa e, non da ultimo, certe suggestioni cinematografiche ­– chi non ricorda la saga di Jurassic Park? – hanno lasciato un’impronta duratura nel nostro immaginario. Donald R. Prothero, paleontologo e geologo, docente alla State Polytechnic University della California e ricercatore al Museo di Storia Naturale di Los Angeles, segue in parte questa via, dando però il dovuto rilievo alle prime forme di vita apparse sul nostro pianeta, in quelle remotissime ere del tutto inospitale per la quasi totalità delle specie oggi viventi. Con La storia della vita in 25 fossili. Le meraviglie dell’evoluzione e i suoi intrepidi ricercatori, pubblicato in originale nel 2015 e oggi lodevolmente proposto ai lettori italiani dall’editore Aboca, Prothero opera dunque una selezione ragionata e molto particolare di fossili per raccontare tutto ciò.

Come l’autore stesso nota nella premessa, limitare drasticamente la lunga e affascinante vicenda dei fossili è operazione a dir poco ardua, e ovviamente comporta delle esclusioni. Il principio ispiratore a cui si è attenuto è l’aver individuato fondamentali punti di riferimento nell’evoluzione, “in grado di rivelare fasi cruciali dei primi cambiamenti di grandi gruppi tassonomici o della transizione da un gruppo a un altro”. Anche perché la storia della vita non è solo l’originarsi di nuovi gruppi, ma “una straordinaria dimostrazione di adattamento alle dimensioni, alle nicchie ecologiche e all’habitat”. L’autore ha quindi scelto alcuni esempi estremi di ciò che può produrre l’evoluzione, dagli esseri unicellulari al più imponente animale terrestre, fino alle gigantesche creature degli oceani. Davanti ai nostri affascinati occhi sfilano dunque i primi fossili mai apparsi sulla Terra, le prime forme pluricellulari, i primi gusci, gli artropodi, i molluschi, si racconta l’origine delle piante terrestri e dei vertebrati, di anfibi, sirenidi, anuri e tartarughe, serpenti e rettili marini, giganteschi predatori, uccelli, mammiferi, cetacei, l’origine dei cavalli, sino al più antico fossile e scheletro umano, la leggendaria Lucy. Il testo, godibilissimo, è corredato di foto e disegni esplicativi, e al termine di ogni capitolo vi è uno specchietto, “Guardatelo con i vostri occhi!”, che indica i posti – musei o luoghi fisici – dove è possibile vedere i fossili di cui si parla. Vi è poi un’appendice con l’elenco e le informazioni dettagliate dei più importanti musei di storia naturale del mondo.

Alla narrazione della storia della vita si accompagna quella di ricercatori e studiosi che hanno dedicato l’esistenza alla ricerca di evidenze e reperti, personaggi invero straordinari noti solo agli studiosi e che meriterebbero ben altra fama, come Charles Doolittle Walcott, Martin Glaessner, Thomas Henry Huxley (“il mastino di Darwin”), Louis S.B. Leaky, sua moglie Mary (artefice di diverse scoperte) suo figlio Richard, e numerosi altri, e non mancano opportuni riferimenti alle vicende storiche in cui si sono determinate le scoperte qui raccontate. È un viaggio affascinante, nel tempo e nello spazio geografico dell’intero pianeta, presentato con un linguaggio divulgativo e dunque comprensibile ai non addetti ai lavori, con l’apprezzabile particolarità di sintetizzare brevemente ad ogni inizio capitolo quanto sino ad allora esposto.

Alla godibilità della lettura si affianca l’intento pedagogico, forse l’aspetto più rilevante del libro di Prothero, che conclude con un lucido e asciutto monito il suo lavoro: negli ultimi 30.000 anni sulla Terra c’è stata una sola specie dominante: l’Homo Sapiens. La quale minaccia di spazzare via tutte le altre specie, e dunque anche se stessa, provocando un’estinzione di cui rimarranno solo fossili.