David Quammen nel 2012 pubblicò un libro intitolato Spillover, termine sconosciuto ai più in quel tempo. Uscì per Adelphi nel 2014, ci raccontava di strani virus, di patogeni che improvvisamente infettano gli esseri umani attraverso il cosiddetto “salto di specie”. L’autore combinava storie biologiche e reportage sugli scienziati che nelle foreste congolesi, nei mercati asiatici, nelle fattorie australiane danno la caccia a esseri invisibili e pericolosi investigandone i meccanismi d’attacco all’uomo. E si chiedeva quale agente avrebbe scatenato la prossima epidemia, emergendo da animali più o meno domestici e più o meno diffusi: maiali, scimpanzé, zanzare e pipistrelli. Chi poteva immaginare, dopo Ebola, HIV e SARS, che il mondo intero sarebbe stato invaso e devastato dal Sars-CoV-2? Eppure Quammen lo aveva preconizzato in Spillover, con i mezzi scientifici a sua disposizione: ardue ricerche sul campo e scambi d’informazioni con gli studiosi, descrivendo una pandemia zoonotica con focolaio in Cina. Quello che effettivamente dilagò per ogni dove nel 2020.
Senza respiro passa dalla profezia di una “invasione” (che per alcuni non è stata una sorpresa) alla cronaca, al rigoroso reportage quotidiano di ciò che verbalmente e con ogni altro mezzo virologi, immunologi e specialisti iniziarono a scambiarsi da quando uno di questi notò negli ultimi giorni di dicembre del 2019 un articolo su un sito cinese di notizie con sede a Shanghai: una probabile nota informativa confidenziale – fatta circolare in un ospedale di Wuhan – segnalava che un “agente patogeno sconosciuto” stava procurando casi di polmoniti in diversi ospedali cittadini. Questa notizia venne subito riportata sui social media, e come spesso accade non ci volle molto perché la notizia si diffondesse facendo suonare campanelli d’allarme all’interno delle principali reti d’allerta internazionali sulle malattie infettive.
Quammen ci guida, e ci fa letteralmente cadere, in una massa di dialoghi e informazioni che prima di ogni altra cosa aiutano a capire come la categoria degli scienziati disponga le proprie risorse intellettuali con velocità sconosciute alla società e soprattutto alla politica. Le risorse e gli aspetti scientifici messi in campo sono enormi, e nonostante la fallibilità di ogni attività umana, una valanga di risposte sono state date sul Sars-CoV-2 e su come trattarlo. Un fiume in piena di cui Senza respiro rende conto, ben sapendo che “nessuno sa tutto” ma che gli studi, i dati, le analisi e le rettifiche sono infine una storia destinata a superare la prova del tempo.
L’autore è convinto che nella battaglia fra l’uomo e questo virus assisteremo a un pareggio, e che al netto della politicizzazione della questione sulle origini il parco tecnologico disposto allo scopo di difenderci ha dimostrato il suo valore. Ma i morti sono quasi sette milioni, la pandemia è ora nel suo terzo anno e gli interrogativi sull’adattamento dimostrato dal coronavirus per poter infettare gli esseri umani continuano a essere presenti. Continuerà a cambiare, e sembra avere più alternative perché rispetto a differenti virus riesce a nascondersi in molti altri posti a parte gli uomini.
Quammen ricorda come la presenza dei virus sul pianeta non sempre sia un male per la sfera umana: l’ambiguità dello scenario a cui siamo sottoposti è rappresentato dal fatto che viviamo in un mondo di virus, “copiosi e ambivalenti” nei loro effetti. Nel genoma umano e di altri animali terrestri ci sono tratti di DNA provenienti dai virus (otto per cento nel nostro caso), facendo pensare che questi abbiano avuto un ruolo cruciale nelle transizioni evolutive. Un parassita sì, ma che in alcuni casi ha recato vantaggio all’ospite. I resti primordiali di un regno cellulare scomparso? Diverse le scuole di pensiero a riguardo, ma è certo che se la cellula ospite è fortunata il virus si stabilisce e resta dormiente, al contrario verrà spaccata dai numerosi virioni veloci a diffondersi dopo aver inflitto sofferenza e anche morte.
Quammen, dopo aver scritto L’albero intricato (2018), libro pieno di informazioni, di incontri e storie di scienziati, con Senza respiro riassume con notevole lucidità e competenza (scientifica e letteraria) quel che valorosi biologi di tutto il mondo hanno saputo fare, fin dalle primissime fasi dell’epidemia di Sars-CoV-2, mentre le popolazioni del pianeta s’affannavano nel bel mezzo di un contagio a cui nessuno era pronto. I dati e le informazioni, in quantità enorme, Quammen ha dovuto raccoglierli direttamente alle fonti, senza potersi recare nei luoghi più remoti, grazie alla sicura fiducia a lui rivolta dal centinaio di persone intervistate. Una forma diversa di brivido, a cui nessun lettore può scampare.