Esiste un piccolo borgo, nascosto all’interno di un’isola, fatto di bellezza. Ma non è sempre stato così. Un tempo a Orticedro – questo il nome del paese – le case erano fatte di terra e un unico colore regnava su tutto. Decisi a cambiare le cose, alcuni abitanti del posto si sono riuniti in gruppi sempre maggiori e muniti di pennelli e calce hanno dipinto i muri di bianco. Ciò che in principio sembrava un compito semplice si è rivelato una sfida ma anche un esempio di unità, collaborazione e amicizia.
A raccontarci questa antica storia sono le rondini che da lassù tutto osservano ed essendo giunta la primavera finalmente riprendono il loro itinerario dall’Africa verso l’Europa. Una di loro in particolare risulta affezionata a un luogo speciale, ricco di colori e sensazioni meravigliose e vi conduce le compagne di viaggio incuriosite dalla descrizione ascoltata.
Scritte in molte lingue differenti e disegni variopinti impreziosiscono i muri delle abitazioni che proprio per questo si conquista la fama di paese museo: un luogo che esiste realmente il cui vero nome è San Sperate e che si trova in Sardegna.
Questo magnifico albo illustrato, di grandi dimensioni, dimostra in poche righe di testo quanto le persone radunate possano essere in grado di compiere grandi e importanti gesti, e come le rondini possano costruire qualcosa abbandonando le difficoltà individuali. Certo, un obiettivo comune chiaro e ben delineato è fondamentale così come è altrettanto fondamentali sono i esempi di amicizia e collaborazione diffusi al fine di comprendere ciò che è possibile.
L’illustratrice Flavia Cuddemi è riuscita attraverso le sue immagini – un misto di acquerello e matita, ulteriore esempio che simboleggia collaborazione inusuale – a dare un senso e uno spazio alle parole dell’autrice Cristina Caboni. Disegni delicati che riempiono occhi e pagina e che toccano corde dell’animo umano, commuovendo anche i più restii alla sensibilità.
La bellezza delle storie come questa sta nel fatto che sono apprezzabili sia dai lettori più giovani che dagli adulti, fattore questo difficilmente riscontrabile (per svariate motivazioni) nella maggior parte dei libri illustrati. La qualità altissima dei disegni e un testo semplice e comprensibile, narrato come una leggenda, sono determinanti per la perché il lettore ne sia affascinato. A questo si unisce l’importanza della nota editoriale che spiega la nascita del paese museo di San Sperate, fino al 1968 luogo di soli paglia e fango.
L’obiettivo del riscatto prevale sull’incuria e la monotonia del paese: grazie a un collettivo il centro rivela un volto nuovo, con il meritorio contributo di artisti giunti da ogni parte del mondo a lasciare il proprio segno.
Oggi si può godere di oltre cinquecento opere d’arte disponibili gratuitamente e sotto gli occhi di chiunque passeggi in quel luogo. Come è scritto nella nota finale: “Ciascuno può cambiare le sorti del luogo in cui vive, dando ascolto alla propria curiosità, avendo il coraggio di osare, cercando l’armonia e perseguendo la bellezza.”
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La magia delle bolle di sapone ha sempre affascinato grandi e piccini perché rappresenta un piccolo momento tutto per sé, un rifugio privato in cui il fanciullo che è sopito in noi si risveglia e scalcia per venire a galla. Qui la leggerezza di un mondo fiabesco prende il sopravvento donando priorità a sogni e desideri. È questa la vita del Maestro Michele Izumiki che da semplice direttore d’orchestra si trasforma nei suoi spettacoli in un vero e proprio mago delle bolle, in grado di catturare i desideri degli spettatori con un retino acchiappabolle e di esaudirli.
Centinaia, migliaia di creaturine fantastiche e invisibili lo aiutano in questo suo compito: intorno a lui troviamo monoriccetti, serpentoline, pippistravagalli, gattosornioni, fungoprocessori e molti altri. Strani e dolcissimi esserini che parlano in tante lingue diverse. Quando nella vita del Maestro piomba come un fulmine la stupenda Mabelle, una violinista dalla voce d’usignolo, Izumiki se ne innamora follemente e decide immediatamente di voler trascorrere il resto della vita accanto a lei. La sua bolla si crea come naturale conseguenza ma prima che possa salire in cielo un’Ombra alle sue spalle la ruba e fugge via con la preziosa refurtiva. Grazie al fungoprocessore Barnaba, che lo scuote dalla disperazione, Izumiki parte per una caccia alla bolla, ma resistere alla tentazione di realizzare i sogni delle persone che incontrerà lungo il suo percorso è difficile… Lorella, Nahasi e Arturo saranno infatti i fortunati prescelti. Ma è un pesciolino magico, pescato una notte in mezzo al mare, ad avvertire il Maestro che l’Ombra colpevole di aver infranto i suoi sogni si trova alle sue spalle e lo segue silenziosa. Il confronto è immediato. L’Ombra spiega a Izumiki la propria natura di protezione naturale per il cuore: è davvero certo di voler trascorrere il resto dei suoi giorni al fianco di Mabelle? Riesce a comprendere il rischio in cui si incorre travisando capricci vestiti da desideri?
Come nelle migliori favole il lieto fine rasserena il lettore che con la giusta attenzione potrà scovare la coppia in giro per i teatri di tutto il mondo…
Il Maestro Michele Izumiki esiste realmente: il suo vero nome è Michele Cafaggi e i suoi spettacoli di clownerie e bolle di sapone, fonte di ispirazione per l’albo illustrato Il mago delle bolle, sono noti come Ouverture des Saponettes. Le illustrazioni a cura di Izumi Fujiwara colonizzano la pagina, hanno contorni stilizzati e colori molto forti e decisi al fine di catturare l’attenzione, il testo (dal lessico importante) è indicato a bambini che sappiano già leggere. Una storia di magia e felicità che fa sognare a occhi aperti lettori di ogni genere ed età.