Cinzia Tani sceglie Gustave Flaubert

Cinzia Tani è un nome noto a molti. Scrittrice, giornalista, sceneggiatrice, conduttrice radiofonica e televisiva. È Cavaliere della Repubblica per meriti culturali dal 2004 e la sua carriera di autrice inizia nel 1987 quando esordisce per Marsilio con il libro Sognando California. Il suo ultimo libro è un’interessante indagine sull’epigenetica. Angeli e carnefici (Rizzoli, 2021) raccoglie le vite di personaggi che apparentemente abitano mondi distanti destinati a non incontrarsi mai, eppure qualcosa lega a due a due donne che formano coppie unite da un doppio Io. In comune hanno lo stesso anno di nascita e forse anche qualche dettaglio in più. Come Tina Modotti e Marie Besnard che hanno avuto entrambe un’infanzia povera, ma sono state molto amate dai genitori: l’una è diventata una fotografa e un’attivista impegnata in politica e l’altra è diventata un’avvelenatrice seriale accusata di parricidio e matricidio. Ospite di Paragrafi, Cinzia Tani ha scelto Gustave Flaubert.

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Giuliano non si stancava di uccidere, ora tendendo la balestra, ora sguainando la spada, ora ferendo col suo coltellaccio; e non pensava a niente, non c’era in lui memoria di alcuna cosa. Sapeva soltanto che stava cacciando in un paese qualsiasi, da tempo indeterminato, allo stesso modo che sapeva di esistere, e tutto si compiva con la facilità che si prova nei sogni. Si fermò infine davanti a uno spettacolo straordinario. Un vallone in forma di circo era gremito di cervi, pigiati gli uni contro gli altri si riscaldavano con il loro fiato, che si vedeva fumare nella nebbia.

Al pensiero di una simile carneficina, per qualche minuto, la voluttà della strage gli tolse il respiro. Poi discese da cavallo, si rimboccò le maniche e incominciò a tirare.

Al sibilo della prima freccia tutti i cervi voltarono simultaneamente la testa. Si fecero dei vuoti nella loro massa, si udirono gemiti di lamento e un gran movimento agitò tutto il branco.

La sponda del vallone era troppo alta perché potessero risalirla. Se cercavano di uscire dal recinto, vi ricadevano. Giuliano mirava e tirava, e le frecce cadevano fitte come la pioggia nella tempesta. I cervi inferociti si colpivano tra loro, si impennavano, si ammucchiavano gli uni sugli altri; e i loro corpi con le corna ramose si aggrovigliavano formando un gran mucchio che, cadendo, si sfasciava.

Infine, morirono, distesi sul terreno, con la bava alle narici, le viscere sparse, mentre il palpito del loro ventre si affievoliva a poco a poco. Poi tutto restò immobile.

Stava per cadere la notte e, dietro il bosco, tra i rami degli alberi, il cielo era come una coltre di sangue.

Giuliano si appoggiò a un albero e stette a contemplare con occhi affascinati l’enorme massacro, senza riuscire a capire come avesse potuto compierlo.

Sul fondo del bosco, dall’altra parte della valle, vide un cervo, con la sua femmina e il cerbiatto.

Il cervo, che era nero e di proporzioni gigantesche, aveva le corna a sedici punte e la barba bianca. La cerva, dal pelo biondo come le foglie secche, brucava l’erba; e il cerbiatto, dal pelo pezzato, le succhiava le mammelle, seguendola passo passo.

Ancora una volta la balestra vibrò. Il cerbiatto fu subito ucciso, e la madre, volgendosi verso il cielo, bramì con voce quasi umana, profonda, straziante. Giuliano, esasperato, la stese a terra sferrandole un colpo in pieno petto.

Il grande cervo lo vide, fece un balzo. Giuliano gli lanciò la sua ultima freccia che lo colpì alla fronte e vi rimase infissa.

Il grande cervo sembrò non aver sentito: scavalcando i cadaveri, continuò ad avanzare contro di lui, stava per piombargli sopra e sventrarlo. Giuliano indietreggiava, preso da indicibile spavento, quando il prodigioso animale si fermò; e con gli occhi lampeggianti, solenne come un patriarca e come un giustiziere, disse tre volte, mentre in lontananza una campana rintoccava: Maledetto! Maledetto! Maledetto! Un giorno tu, cuore feroce, sarai l’assassino di tuo padre e di tua madre! Poi piegò le ginocchia, chiuse lentamente le palpebre e morì.

(Gustave Flaubert, La leggenda di San Giuliano l’Ospitaliere, Arcipelago Edizioni, tr. M. Zaffarano)

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Giuliano ama la caccia ma più che inseguire e uccidere la preda è assetato di sangue e compie immani carneficine. In questo bellissimo brano Giuliano viene maledetto e la maledizione si avvera portandolo a uccidere i suoi genitori. Solo allora il giovane cambia vita e si redime. La descrizione del delirio di caccia è suggestiva, emozionante, perfetta. Flaubert cercava proprio la perfezione artistica, modellando le frasi per giorni e giorni.  Cercava le mot juste, la parola esatta, quella che si incastrasse perfettamente nella frase. Glielo diceva l’orecchio. Scriveva: I libri non si fanno come i bambini, ma come le piramidi, con un disegno predeterminato, e trascinando grandi blocchi l’uno sull’altro, a forza di reni, tempo e sudore.
C.T.

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Cinzia Tani è scrittrice, conduttrice radiofonica e televisiva. I suoi libri sono: Sognando California (Marsilio, 1987), Premiopoli (Mondadori, 1987), I mesi blu (Marsilio, 1991), Fantastica Mente: paure e manie degli italiani (Nuova Eri, 1995), Dalla Russia alla Russia (Longanesi, 1997), Assassine. Quattro secoli di delitti al femminile (Mondadori, 1998), Coppie assassine (Mondadori, 2000), Nero di Londra (Mondadori, 2001), Amori al bivio (Sperling & Kupfer, 2002), Amori crudeli (Mondadori, 2003), I segreti delle donne (Sperling & Kupfer, 2004), L’insonne (Mondadori, 2005), Rosso (Giulio Perrone Editore, 2006), Sole e ombra (Mondadori, 2007, Premio Selezione Campiello 2008), La brava moglie (Piemme, 2008), Panico (Mondadori, 2008), Lo stupore del mondo (Mondadori, 2009), Rabbia (Mondadori, 2009), La migliore amica (Piemme, 2009), La mela (Gallucci, 2010), Charleston (Mondadori, 2010), Io sono un’assassina (Mondadori, 2011), Stringimi (Piemme, 2011), Il bacio della Dionea (Mondadori, 2012), Mia per sempre (Mondadori, 2013), La storia di Tonia (Mondadori, 2014), Donne pericolose (Rizzoli, 2015), Darei la Vita (Rizzoli, 2017), Il capolavoro (Mondadori, 2017), Tutti a bordo (Perrone Editore, 2018), La capobanda (Lisciani Editore, 2019), Figli del segreto (Mondadori, 2018), Donne di spade. Il volo delle aquile (Mondadori, 2019), Amanti e rivali (Mondadori, 2020), Angeli e carnefici (Rizzoli, 2021).