Sono cinque le favole raccolte in questo prezioso albo illustrato di nemmeno trenta pagine. Cinque brevi racconti con protagonisti diversissimi tra loro ma che vivendo avventure strambe, fantasiose e a volte pericolose, dimostrano che il perdono è l’atto più coraggioso che esista, e che avere fiducia nel prossimo può essere piacevole come togliersi un peso dal cuore. Quelle che si susseguono veloci, pagina dopo pagina, non sono infatti le solite favole che ci vengono propinate da sempre, bensì storie che raccontano, attraverso personaggi insoliti e in alcuni casi bizzarri, di vizi e virtù dell’uomo approcciati da una nuova e più fresca prospettiva.
In Bambole contro Robot un pomeriggio pigro si anima improvvisamente per colpa di Davide che stuzzica la sorella Sofia iniziando una battaglia tra i loro giocattoli preferiti. La noia è una cattiva consigliera e quando i giocattoli si rompono è chiaro ad entrambi che è giunto il momento di sistemare la stanza in disordine, e che è importante rispettare gli spazi altrui.
In La ragazza e il pettirosso facciamo un salto nel mondo fatato del principe Alexander, figlio dello spirito del fiume. Anche lui, vinto dalla noia, si trastulla torturando un povero pettirosso che si abbevera tranquillo. Per punizione il padre trasforma Alexander in quello stesso uccellino costringendolo a comprendere i disagi di creature più sfortunate di lui. Il messaggio è subito chiaro: l’intervento degli scoiattoli e della tartaruga saranno provvidenziali per sfuggire ai pericoli della natura, ma solo quando l’uccellino viene accolto da una povera e giovane orfana la punizione ha termine. Alexander si trasforma in un ragazzo bellissimo e porterà la ragazza nel suo castello, assicurandole un futuro privo di stenti.
In Malerba, Clorofilla e la guerra dell’orto protagonisti sono gli ortaggi del giardino che vengono bullizzati da erbe infestanti. Anche in questo caso, grazie all’aiuto del pavone, del barbagianni e del cane, la pace e la serenità vengono presto ripristinate.
La macchina del perdono è sicuramente la favola che emerge fra tutte. La storia in sé è particolarmente attuale e originale, e il meccanismo narrativo è avvincente, ancor più che nei precedenti racconti. In una città di persone scorbutiche e ostili, in cui il sorriso è un gesto sconosciuto, giungono papà e figlioletta con il loro carrettino per la vendita di tè aromatizzati. Ma con loro c’è uno strano marchingegno in grado di cancellare ogni tipo di torto subito, e di conseguenza la rabbia. Visti gli effetti, in molti testano la macchina, scrivendo su un bigliettino il nome della persona che si vuole perdonare, e come uno stomaco la macchina digerisce e fa sparire il rancore, riportando il sorriso.
L’ultimo racconto, Il corvo riporta la luce, descrive l’avventura di un corvo dal bellissimo piumaggio bianco e dei suoi compagni di avventura (una lucertola e una scimmia) che recuperano il sole rubato da una perfida strega. Nel volare sempre più in alto nel cielo per ricollocare l’astro al posto giusto le sue piume si bruciano, spiegando così l’origine delle piume nere dei corvi.
Le illustrazioni di Spadaro sono in perfetta sintonia e possiedono un vago sapore disneyano attraverso un tratto piacevolissimo riempito da colori tenui, leggeri. Salta subito all’occhio la sua specializzazione nel fumetto umoristico, caratteristica certamente a suo favore. Fortunatamente ogni tanto compare la mosca bianca tra i libri di favole e fiabe, che si distingue (come in questo caso), per testi originali e godibilissimi, e contenente importanti insegnamenti e spunti di riflessione a riprova del fatto che non è mai troppo presto per imparare ad affrontare le sfide della vita. Un plauso dunque all’autore Fortuna – cognome di buon auspicio! – e alla piccola casa editrice calabrese per aver investito in questo suo lavoro.