Carl Safina / Scrivere delle Tartarughe Liuto è come parlare della Storia dell’Uomo

Carl Safina, Il viaggio della tartaruga. Alla ricerca dell’ultimo dinosauro, tr. di Isabella C. Blum, Adelphi, pp. 624, euro 32,00 stampa, euro 16,99 epub

Per l’essere umano il giorno più importante e difficile della propria vita biologica è, e rimane, il primo di vita extrauterina: deve imparare a gestire tutte le funzioni, anche quelle definite involontarie, richieste per la sopravvivenza. Poi, essendo esseri parentali, veniamo seguiti nella crescita anche se inetti (gli altri mammiferi camminano subito a esempio). Per le Tartarughe Liuto, di cui il primo esemplare fu catalogato proprio in Italia nel 1761, ogni singolo secondo dal momento della deposizione delle uova alla morte è il più importante per la sopravvivenza. I numeri la dicono lunga: su mille nati dopo un anno di vita ne sopravvivono al massimo due.

Animale affascinante la Tartaruga Liuto, capace di raggiungere dimensioni oltre i due metri e con una longevità invidiabile, al momento conta parecchie comunità adulte. Per lungo tempo ha incarnato per vari popoli lo spirito della Terra, il legame tra ciò che è quotidiano e ciò che è divino; per alcuni decenni tuttavia si è temuto che si fosse estinta o che avesse cambiato le sue rotte definitivamente.

Carl Safina, scienziato e comunicatore, ci ha abituato negli anni, attraverso le sue varie pubblicazioni sia in Italia che all’estero, a una narrazione completa e affascinante, capace di rievocare atmosfere dei romanzi d’avventura e al tempo stesso riportare dati e osservazioni. Il presente lavoro, davvero importante per foliazione e con una sezione iconografica di pregio, non si occupa solo della vita e degli spostamenti di un esemplare, bensì anche di tutte le vite, gli ambienti, le situazioni che il viaggio tocca.

Questo libro, forse più dei precedenti giunti in traduzione, ci invita a osservare come ogni essere vivente incida in maniera profonda sulle vite che incontra: dal pescatore allo studioso. Allo stesso modo il nostro abitare il mondo e il volerlo plasmare ha non solo influenzato il comportamento della specie, ma ha anche impoverito le tradizioni sociali di coabitazione terrestre: si pensi per esempio alla popolazione dei Seri, in centro America, ai quali è dedicata una lunga parte di narrazione, e di cui viene descritto il rituale di cerimonia per la Tartaruga Liuto ricco di simboli, colori e canti che richiamano questi rettili perché vengano a incontrare il popolo sulla spiaggia. Tali celebrazioni si stanno perdendo con la sempre più probabile estinzione della popolazione Seri e delle sapienti, le donne che tramandavano di generazione in generazione le parole e le musiche.

Lo stile colloquiale del racconto, pur nella rigorosità dei fatti e dei dati riportati, lo rende fruibile a un pubblico vastissimo, trasversale anche per età e formazione, compiendo quel salto di cui oggi si ha immenso bisogno: far trasparire l’amore non solo per l’oggetto di studio, ma per la conoscenza complessiva, con la curiosità di non fermarsi all’osservazione del fenomeno ma indagandone le ricadute in tutti gli ambiti e la volontà di cercare insieme la rete di cui è intessuto l’Universo anche nelle storie delle singole creature.

La vita e il viaggio della Tartaruga Liuto diventano quindi, oltre che un meraviglioso romanzo che spazia dalla storia alla biologia marina, anche una narrazione sociale; un canto per diventare Memoria di vite che hanno percorso tutte le ere e hanno intrecciato sia la vita subacquea che quella di superficie. È un libro quindi non solo di consultazione, né di sola lettura di piacere, ma diventa un punto di partenza per una riflessione più ampia, che abbraccia l’intero ecosistema Mondo, ponendoci davanti all’indicibile verità che il tempo dell’uomo non è che un nulla di fronte al tempo dei grandi animali, davanti a quello della Terra.

Grandissima coerenza anche nelle scelte editoriali che riguardano la collana Animalia che riprende tutte le caratteristiche delle più note della casa editrice sia nel formato che nella scelta delle carte. Pur essendo una pubblicazione se vogliamo ibrida poiché mescola romanzo e rigore scientifico non vengono mai a mancare le evidenze di riferimento per ulteriori ricerche (le note biobibliografiche che occupano circa una trentina di pagine riportano letture consigliate e anche aneddoti su quando sono state le letture dell’autore). Tutte le traduzioni sono sotto l’egira del Segretariato Europeo per le Pubblicazioni Scientifiche che va a supportare il lavoro di divulgazione degli scienziati, che poi è lo scopo di un volume così. Sempre perché sia un libro da poter usare anche come lettura rilassata la copertina è in un cartoncino morbido che permette di non avere volume e peso “in più” pur rimanendo resistente grazie alla rilegatura a filo refe in trentaduesimi.

Un prodotto-libro che, quindi, rispecchia la cura e la dedizione di chi lo ha scritto portando avanti un lavoro di osservazione per anni, redigendo diari e appunti, rivedendo il tutto con una forma accattivante; un prodotto-libro che afferma nel mondo mercenario si possono ancora produrre bei volumi attenti a come si pone una questione collocando l’opera come medium di saperi, senza inseguire la notizia dell’ultima ora ma compiendo lo sforzo di una immersione nella narrazione vera e propria.