Camille de Peretti / Mitologia familiare

Camille de Peretti, La sconosciuta del ritratto, tr. di Alberto Bracci Testasecca, edizioni e/o, pp. 304, euro 18,50 stampa, euro 11,99 epub

Pearl Alvez si trova presso la Galleria d’arte moderna Ricci Oddi di Piacenza, dopo un travagliato viaggio durato più di un secolo e dopo aver toccato il suolo di molteplici continenti. Si aggira per la galleria, guardando le opere d’arte che lì hanno preso dimora per essere osservate da occhi curiosi, chiedendosi se le persone ritratte nelle tele siano, in un qualche tempo ormai lontano, veramente esistite e quali siano le loro storie. Pearl giunge ad osservare il mondo artistico che la circonda con una curiosità che qualche anno prima non avrebbe avuto – ma d’altronde questo è solo l’epilogo del grande romanzo artistico e familiare scritto da Camille de Peretti, La sconosciuta del ritratto, vincitore del Prix Maison de la Presse nel 2024. La storia che incontriamo è una narrazione ampia, che si prende il suo tempo e il suo spazio per essere raccontata – un tempo che si dilata costantemente all’interno del romanzo, portandoci dall’inizio del XX secolo agli anni venti del XXI secolo, dove tuttavia è la connessione di uno spazio assai eterogeneo a spiccare: Austria, Italia, Stati Uniti d’America. Ceti sociali differenti, condizioni economiche diametralmente opposte e figli illegittimi, tanto nella Vienna imperiale di inizio secolo scorso quanto negli Stati Uniti degli anni novanta: tutto cambia, ma poi nemmeno così tanto.

Nel 1910 Gustav Klimt ritrasse una donna, Martha, in una tela che il mondo imparerà a riconoscere come Ritratto di signora. Martha all’epoca aveva appena sedici anni e un figlio da sfamare – lavorava, fino a poco tempo prima, in una ricca famiglia viennese come donna di compagnia per l’unico figlio maschio, Franz Brombeere. Nasce forse un amore senza alcun futuro, forse una passione carnale destinata a spegnersi; quel che è certo è che tra le mura della casa di Johannesgasse prende forma un bambino, che porterà il nome di Isidore. Nemmeno ventenne, dopo un’infanzia turbolenta che l’ha lasciato orfano, Isidore si imbarca per il Nuovo Mondo cercando sollievo dai dolori passati. Lavora per le strade di New York come lustrascarpe, assorbendo conoscenze e consigli da uomini in carriera nel campo della finanza, finché il crollo della Borsa del 1929 gli porta una ricchezza insperata. Nei decenni successivi Isidore si troverà a capo di un impero economico – eredità del suocero – ben lontano dalla miseria in cui era cresciuto per le strade dell’impero asburgico. Dalla povertà, tuttavia, sulla soglia dei settant’anni, arriverà a bussargli alla porta una figlia illegittima, avuta molto tempo prima durante un viaggio in Texas: Pearl. Quando Isidore vede per la prima volta la figlia, si rivede di nuovo a Vienna sotto gli occhi della madre: Pearl è il ritratto di Martha.

Senza saperlo, entrando nella famiglia, Pearl entra nello stesso istante in una tela dipinta decenni prima in un altro continente – un viaggio che la cambierà inesorabilmente. Pearl scopre per caso la sua somiglianza con la donna ritratta e così inizia il percorso ad ostacoli alla ricerca di voci e delle loro verità perdute nel tempo, cercando il terreno fragile su cui erigere il proprio albero genealogico. Quello che sappiamo con certezza è che Ritratto di signora contiene – sotto strati di pittura aggiunti solo in seguito, quando Klimt si trovò a rimaneggiare la sua opera anni dopo – un altro quadro, Ritratto di ragazza. La vicenda fu scoperta solamente verso la fine del XX secolo, poco prima che il quadro venisse rubato, per tornare alla luce solamente un ventennio più tardi. Camille de Peretti racconta una storia appassionante e costruisce attorno ai reali fatti legati all’enigmatico quadro del pittore viennese una mitologia familiare sorprendente. La sconosciuta del ritratto è un romanzo sull’arte e sulla sua forza magnetica; su come riesca a parlarci attraverso il tempo; sulle vicende umane nascoste sotto strati di pittura; sulle storie appassionanti che sopravvivono affinché milioni di occhi, posandosi su magnifiche tele, si chiedano quali siano i segreti celati da tanta salvifica bellezza.