Bruno Morchio / Quando un ponte crolla

Bruno Morchio, Dove crollano i sogni, Rizzoli, pp. 234, euro 18,00 stampa, euro 9,99 epub

Sono le 11.36 del 14 agosto 2018 quando un boato incredibile sovrasta Genova. Il ponte Morandi è crollato. Le vittime sono 43, i lavori di ricostruzione durano oltre un anno, ma i cuori di una città rimarranno segnati per sempre da una cicatrice che nemmeno il tempo potrà cancellare.

Genova, quartiere periferico di Certosa. Qui inizia la storia di Bruno Morchio che con Dove crollano i sogni dà voce a un’adolescente di 17 anni, Ramona detta Blondi, in barba ai classici polizieschi che nel periodo più caldo dell’anno caratterizzano le letture degli italiani sotto l’ombrellone.

Accantonato momentaneamente l’investigatore privato Bacci Pagano, spunta un nuovo personaggio che di quel mondo non fa per niente parte. Ramona è una ragazza dalla spiccata intelligenza e colma di una forte determinazione. Vive sola con la madre in un quartiere difficile da cui progetta di scappare un giorno, per dirigersi verso più caldi lidi. Tra i suoi coetanei è senz’altro l’unica che sa ciò che vuole, mentre gli altri ragazzi vivono apaticamente in balia del destino, abbandonati all’idea di dover seguire le orme di famiglia senza via di scampo.

Blondi è un personaggio frizzante, un io narrante vivace, è furba e scaltra, caratteristiche che le vengono da una profonda volontà di sopravvivenza. Anche quando ci sarà da decidere come programmare un omicidio, anche e soprattutto quando verrà il momento di organizzare tutto con precisione per uscirne puliti. Ciò che più conta è riuscire a cavarsela e quando non possiedi nulla o ciò che ti circonda non ti soddisfa, allora riesci meglio a scorgere quando un’opportunità si palesa davanti agli occhi. E la cogli.

Altri personaggi prendono vita tra le pagine, in particolare una figura molto positiva. Si dice spesso che le nuove generazioni siano prive di valori. Bene, Pablo non rientra in questa generalizzazione. Si rimbocca le maniche sporcandosi le mani nell’attività di famiglia perché ciò che desidera è costruirsi un futuro con umiltà.

Forse per Blondi, personaggio che divide i lettori – preparatevi ad amarla o a odiarla – la speranza di un futuro lontano da quel quartiere in cui è inchiodata, non è poi così distante, si può ancora ricominciare senza rinunciare ai propri sogni.

Un focus importante quello di Morchio sui giovani che vivono, anzi sopravvivono, in periferia. A influire su questo noir è stata la sua personale esperienza di psicologo e psicoterapeuta in un consultorio, fonte di storie ascoltate da cui attingere anche per ricreare alla perfezione il linguaggio tipico delle nuove generazioni, schietto e diretto, totalmente senza fronzoli.

Un ritorno al noir molto apprezzato di un autore che ha saputo con questo romanzo riportare il genere all’attenzione dei lettori. E a sottolineare che la vita nei quartieri di periferia è come la terra che trema e i ponti che crollano.

Qui una intervista a Bruno Morchio tratta da Pulp Libri n. 88, 2010

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