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Antón Arrufat / “A Cuba non c’era la Siberia”

Antón Arrufat, L’Avana mi parla, tr. di Laura Putti, Ventanas, pp. 252, euro 18,00 stampa, euro 8,99 epub

L’Avana fuori dai percorsi turistici raccontata da un nonno a un nipote, alla ricerca delle case che furono abitate da scrittori e poeti, pittori e scultori che l’hanno vissuta e l’hanno celebrata. Le case degli artisti vengono vissute come luoghi sacri, osservate con profondo rispetto e affetto: sono loro che hanno raccontato la vera città, quella nascosta agli occhi dei forestieri poco curiosi. Ma c’è posto anche per personaggi leggendari che si sono resi protagonisti di gesta entrate nella storia del Paese. Si parla di secoli, a partire dal Cinquecento, della storia della città e di Cuba, quando i bianchi schiavizzavano le persone di colore, quando i diritti venivano negati e vigeva la discriminazione più abbietta. Antón Arrufat ricorda con uno stile delicato e sincero, con una mano leggera che però non lascia niente di intentato.

Tornato a Cuba allo scoppio della rivoluzione contro il regime di Batista, convinto sostenitore del cambiamento, una sua opera, nel 1968, viene giudicata controrivoluzionaria e sarà costretto a vivere, per quattordici anni, in una biblioteca con il divieto di scrivere. Molti suoi amici e colleghi scelgono l’esilio, ma lui resta. Come il protagonista, arrivato da Santiago de Cuba, – il romanzo ha una forte impronta autobiografica –, Arrufat ama l’Avana in maniera viscerale e così come il nonno protagonista del romanzo che non può fare a meno di tramettere al nipote quindicenne la sua passione. E anche quando muore fa in modo di lasciargli il modo di continuare a scoprire Cuba dalla sua casa.

Un romanzo intenso, pieno di pathos che incanta il lettore con una scrittura piana ma magistrale, le parole – ottima la traduzione di Laura Putti che è anche la fondatrice della casa editrice –, messe in fila alla ricerca di un’omogeneità e una musicalità evidenti. Le abitudini e i colori dei cubani, il rosso della terra e l’azzurro del mare che mescolandosi danno vita a quel violetto che è la vera luce della città, una luce unica al mondo, sono sempre in primo piano.

Nata nel 2023, la casa editrice romana si è contraddistinta per la qualità dei testi presentati, cercando all’inizio perle della letteratura in lingua spagnola aprendosi poi anche all’italiano e al francese. Utilissime, per comprendere la vita e le opere dello scrittore cubano, la bella prefazione firmata l.pu e l’articolo di Riccardo Valli pubblicato il 18 dicembre del 2016 sul settimanale “L’espresso” nella rubrica “Dentro e fuori”.