Anne Tyler è una scrittrice tanto schiva quanto prolifica: ritirata a vita privata da decenni, rilascia raramente interviste ma continua una carriera letteraria che conta ormai 22 libri e numerosi racconti pubblicati su varie riviste. Ha vinto il Pulitzer nel 1989 e diversi premi minori, insieme a un discreto numero di nomination durante tutto il corso della sua carriera, iniziata nel 1964. I titoli principali sono Ristorante Nostalgia (1982), Turista per caso (1985) e Lezioni di Respiro (1988), tutti tradotti in italiano da Guanda. In Italia ha sempre avuto un discreto seguito, grazie anche all’adattamento cinematografico di Turista per caso diretto da Lawrence Kasdan e a un livello letterario sempre elevato, senza cedimenti.
Un ragazzo sulla soglia è l’ultimo libro di Anne Tyler, pubblicato quasi in contemporanea negli Stati Uniti e in Italia, ambientato a Baltimora dove l’autrice risiede da tempo e dove sono ambientati i romanzi della seconda fase della sua produzione letteraria. Baltimora è una cittadina del Maryland, nota per essere lo scenario di The Wire, la serie culto dedicata al lato criminale della città statunitense, con i continui chiaroscuri tra legalità e malavita. Anne Tyler parla invece di un’altra faccia del mondo, la gente normale, di cui ha costruito e trattato un ampio numero di trame.
Il libro ha come protagonista Micah Mortimer, quarantenne e tecnico informatico adattato a custode di un condominio. La vita di Micah è precisa e organizzata così come lo sono le sue relazioni, per la maggior parte lavorative e superficiali. Micah frequenta una donna di qualche anno più giovane, Cass, con la quale però non condivide nessun piano futuro. Le delusioni del passato, i tradimenti subito, hanno cristallizzato Micah in una quotidianità ripetitiva e ossessiva, ma arriva puntuale lo scossone dato da Brink, adolescente figlio di una ex di Micah che crede che l’uomo sia il suo vero padre. Nonostante la palese irrealtà di questa considerazione, Micah si trova trascinato nel confronto con il proprio passato, andando a modificare in parte le proprie aspettative sul futuro.
La penna di Anne Tyler ci ha abituati a una delicatezza non comune nel trattare l’unico tema universale, ovvero la famiglia e le relazioni a essa collegate, che siano presenti o passate, reali o immaginarie. La scena di Micah alle prese con la sua famiglia confusionaria è emblematica, così come la dolorosa quotidianità descritta con ampi particolari: un uomo che rifugge dalle novità per isolarsi nelle proprie manie, ossessive ma confortanti. Una storia di molti, nella quale è impossibile non identificarsi anche solo in parte.
Benché Un ragazzo sulla soglia non sia lavoro più riuscito di Anne Tyler, il livello della lettura è più che soddisfacente, una costante stilistica e di temi che riunisce sotto un unico cappello tutte le opere della scrittrice, creando un corpus letterario pressoché unico. Da ribadire la delicatezza delle parole e la capacità della Tyler di trasportarci nelle vite dei personaggi, facendoci sentire parti in causa e, in questo caso, impossibilitate ad agire per modificare la situazione. Una stasi affine a tante esistenze, tanto naturale quanto impossibile da accettare.