Anche i giovani sognano

Paola Camoriano, Il ritrovo degli inutili, Tunué editore, pp. 144, euro 16,90 stampa

Chiunque viva in una piccola cittadina sa perfettamente quanto sia complicato realizzare luoghi in cui dar spazio e sfogo alla creatività dei ragazzi, posti in cui ritrovarsi e divertirsi nella legalità. A Vercelli infatti non ce ne sono, ma a far sognare i più giovani ci pensa la talentuosa fumettista Paola Camoriano con il suo Il ritrovo degli inutili. Paola ha un curriculum di tutto rispetto, ha fatto la sua gavetta iniziata prestissimo per Il Giornalino e continuata poi in Star Comics (porto a esempi “Nuvole Nere” e “Dr. Morgue”), e quest’anno si è presentata al grande pubblico con un fumetto realizzato interamente da sé.

Ad accompagnarci pagina dopo pagina in quest’avventura c’è la figura di Elettra, una ragazza assolutamente fuori dagli schemi, con la passione per la musica rock, un look da ribelle ma dal carattere dolce e ottimista. Il rapporto è conflittuale con la madre che in effetti vorrebbe che la figlia seguisse i suoi passi e facesse delle scelte lavorative più concrete, invece di perdere tempo a suonare in gruppi rock. La svolta avviene quando Elettra decide di trascorrere l’estate con l’amata zia per farle compagnia dopo la recente morte del marito. Sarà proprio la zia a mostrare ad Elettra uno strano magazzino in cui zio Sornione aveva accumulato un sacco di materiale di varia provenienza, perché come diceva lui “un oggetto può unirsi a un altro che ha vissuto una storia completamente diversa, è stato usato dalle persone più diverse, nei posti più lontani.”

Nel rimestare tra i ricordi e tra gli oggetti contenuti nel magazzino, Elettra scopre delle strane carte relative ad un progetto a cui lo zio stava lavorando da tempo ma di cui non aveva fatto cenno a nessuno. Il progetto riguarda una zona nella periferia della sua cittadina, in cui un grosso complesso di fabbriche è ormai inutilizzato da molti anni e l’idea è quella di ridonargli una seconda vita, creando un punto d’incontro in cui l’arte, la musica, il teatro e la gastronomia locale siano al centro di tutto. Il progetto prende il nome di Rock in Rice e quella che sembrava un’utopia è prossima alla realizzazione.

Piacevolissimi sono gli intervalli ideati dall’autrice, le cosiddette “pause caffè” che qui hanno luogo in lavanderia, ma è un’altra caratteristica che rende la storia diversa dal mucchio: c’è una colonna sonora che fa da sfondo alle vicende di Elettra, una sorta di playlist che accompagna le tavole con stralci di testo. Il tocco delicato e quasi fiabesco rende poi le tavole leggere e accessibili anche ai neofiti del fumetto. Insomma, buona la prima.

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