Amity Gaige / Fantasmi a Boston

Amity Gaige, Oh my darling, Clementine, tr. Chiara Baffa, NNE, pp. 240, euro 19,00 stampa, euro 8,99 epub

Clark e Charlotte Adair sono due giovani sposi. Il fidanzamento brevissimo, di appena pochi mesi, pieno di amore ed entusiasmo, li porta velocemente verso un matrimonio trepidante e ottimista. Certo, c’è stato il suicidio della madre di Clark, ma nessuno ne parla più: anche se Clark l’amava molto, in fondo era una donna malata, perseguitata dalla depressione e da fantasie al limite dell’allucinazione. A Clark di lei rimane solo il vecchio Tecumseh, il fedele cane che odia Charlotte quasi quanto odiava la madre di Clark. Charlotte è orfana, cresciuta in una famiglia con cui non ha più contatti, ma questo non vuole dire che non saprà amare, nonostante l’aver dichiarato di non volere figli. Non vuol dire niente. Clark e Charlotte non vedono l’ora di cominciare la loro vita insieme.

Hanno trovato una piccola casa gialla a Clementine, nei sobborghi di Boston, una dimora tutta per loro, un nuovo inizio, un taglio netto con il passato, ma appena trasferitisi accadono cose strane. Tecumseh sparisce e nessuno riesce più a trovarlo. A Clark pare di intravedere l’ombra di una donna, ma ovviamente non è possibile. A Charlotte è sembrato sentire un uomo e una donna che litigano in una delle stanze, ma evidentemente lì non c’è nessuno. I due non parlano di ciò che hanno visto o sentito, ma Clark comincia a comportarsi in modo strano, a inventare risposte, un po’ come faceva sua madre, e Charlotte comincia a bere più del solito. Finalmente invitati dai vicini a un barbecue, scoprono che molte giovani coppie hanno abitato nella loro casa, e alcune sono andate via improvvisamente, senza salutare nessuno. Ma Charlotte e Clark non hanno un altro posto dove andare, e rimangono rinchiusi nel silenzio, all’interno di un edificio ricolmo di echi e ombre sfuggenti.

I fantasmi colmano da sempre la letteratura, in ogni epoca e in tantissime culture, il loro fascino sembra davvero inesauribile, forse perché la loro presenza racchiude un’infinità di possibili significati: presagi di morte, segni di un aldilà, messaggeri vendicativi, tristi o amorevoli, incarnazioni di un passato testardo che non vuole rassegnarsi a sparire, simboli di una colpa da espiare. Sulla loro natura e sul significato della loro presenza si interrogano celeberrimi personaggi, primo fra tutti Amleto, che si arrovella per una buona metà della tragedia di Shakespeare sulla natura dello spirito del padre. Nel caso di Oh my darling, Clementine, i fantasmi però prendono forme diverse. L’incapacità di comunicazione della coppia è segno preminente e in qualche maniera causa di visioni sempre più insistenti. Il rifiuto della realtà infine trasforma gli stesso protagonisti, posseduti dal loro passato, in fantasmi.

Oh my darling, Clementine è il primo romanzo di Amity Gaige, che le è valso il premio “5 under 35”. L’autrice ha in seguito pubblicato altri romanzi, e la sua opera è tradotta in otto lingue. Il sogno di Schroeder e La sposa del mare sono pubblicati rispettivamente da Einaudi e NNE.