Alessio Schiavo sceglie Fernando Pessoa

Oggi Paragrafi d’autore ospita un esordiente, cosa già accaduta in precedenza, ma in questo caso con una differenza sostanziale. Alessio Schiavo pubblica in questo complicato 2020 il suo primo romanzo, Molto a sud di Stoccolma, con Fernandel ma vorremmo focalizzare l’attenzione del lettore sulla peculiarità che lo contraddistingue, vale a dire la sua estraneità al mondo dell’editoria. Non ha mai fatto l’editor, né l’ufficio stampa o il giornalista. A tutto ciò si aggiunge la particolarità del suo romanzo che, come nel film Split del regista M. Night Shyamalan, racconta di un esperimento: descrive il delirante rapimento di una adolescente da parte di una figura non ben precisata in una sera di ottobre. Il rapitore chiude la ragazza in uno scantinato e le fa intraprendere per un lungo periodo un percorso culturale che prevede la lettura di una selezione di capolavori, l’ascolto di opere classiche, e la visione di film cult. Il tutto allo scopo di educarla ad affrontare la società. Palese la critica sociale che porta il lettore a domandarsi se la vittima sia realmente la parte lesa della storia oppure se la figura del cattivo vada ricercata altrove. Per Paragrafi d’autore Schiavo sceglie Fernando Pessoa.

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Forse la mia sorte è di essere un contabile in eterno; e la poesia o la letteratura una farfalla che posandosi sulla mia testa mi rende tanto più ridicolo quanto maggiore è la sua bellezza.(Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares, trad. M. J. de Lancastre e A. Tabucchi, Feltrinelli)

Una citazione de Il Libro di Fernando Pessoa. Una casuale – la citazione casualmente compiuta da qualcuno che ha studiato economia, che svolge un lavoro impiegatizio, che conduce un’esistenza poco significativa nonostante uno spirito vividamente umanistico…

Per le citazioni, Il Libro sarebbe ideale, sostanziandosi in una serie di brani brevi, di aforismi. Il problema è che scegliere, scegliere con definitività, risulta impossibile. E non soltanto per il valore dei brani in sé, ugualmente vertiginoso. Risulta impossibile perché Pessoa stesso non ha scelto, lasciando i brani per lo più in disordine, e scritti su supporti disparati, incluse buste, e margini di fogli per il resto occupati da altri testi. Una scelta, dopo la morte di Pessoa, l’hanno compiuta i curatori della sua opera, certo, per ricavare Il Libro. Ma edizioni diverse appunto divergono, e al loro susseguirsi si accompagna l’emersione di nuove carte, di nuovi elementi per attribuire o meno determinati brani. Tale è il fermento – l’inquietudine – che, sempre attingendo a quanto Pessoa ha lasciato, a Il Libro si è giunti in Italia ad affiancarne un secondo. E chissà che un giorno – sarebbe in ogni caso da benedirsi – non si giunga ad affiancarne un terzo

Ecco ulteriori citazioni – di entrambi i Libri. Se cesseranno, non sarà l’effetto di una scelta: semplicemente, sarà esaurito lo spazio.

Mi sento così isolato che sento la distanza fra me e il mio vestito. *

Io sono la periferia di una città inesistente, la chiosa prolissa di un libro non scritto.

La mia vita è come se mi picchiassero con essa. *

Scrivere è dimenticare. La letteratura è il modo più piacevole di ignorare la vita.

[…] il piacere della fama futura è un piacere presente – è la fama, infatti, a essere futura. *

(* Fernando Pessoa, Il secondo libro dell’inquietudine, Trad. R. Francavilla, Feltrinelli.)

 

Alessio Schiavo (1980) vive a Oleggio (NO). Laureato in economia e commercio presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale, lavora per lo stesso ateneo. Molto a sud di Stoccolma è il suo romanzo d’esordio.