Alberto Prunetti / La storia fatta dagli ultimi

Alberto Prunetti, Troncamacchioni, Feltrinelli, pp. 160, euro 16,00 stampa, euro 8,99 epub

Come spesso mi è capitato di affermare, ci sono testi che vanno al di là della loro qualità letteraria. Non che lo scritto di Prunetti non ne abbia, ma credo che questo romanzo faccia parte di quelle opere militanti e resistenti che in tempi bui come gli attuali ci ricordano esperienze negative che abbiamo vissuto. Avere il governo più a destra d’Europa, un presidente del Senato che ha il busto di Mussolini in casa e il presidente della Camera che afferma che la donna deve essere il focolare della casa è oltremodo inquietante. Che la storia spesso non insegna e a volte viene manipolata a fini politici non è un mistero, ed anche i tempi che viviamo dovrebbero farci stare all’erta per non dare ai revisionisti e ai negazionisti troppo spazio.

Siamo nell’alta Maremma, dalle parti di Tatti, piccola cittadina dove negli anni Venti del secolo scorso arriva il vento fascista. La zona è popolata da operai e contadini che sudano ogni giornata di lavoro. Il carabiniere Mauri, come tutte le istituzioni, lascia il campo aperto agli aguzzini fascisti, incolpando gli abitanti anarchici, comunisti e socialisti di malefatte che spesso non hanno compiuto. Ma la massa insorge, gli uomini si ribellano, disertano e diventano banditi per farsi giustizia da soli. Possono contare solo su loro stessi. Uno sguardo tenace e impietoso su uno dei periodi più reazionari della storia dell’Italia e le similitudini con la realtà di oggi non mancano.

Prepariamoci a combattere l’ingiustizia, sembra volerci dire l’autore, come hanno fatto i protagonisti della sua storia, che sia il minatore Maggiori, il ciabattino Biancani o il fomentatore Innocenti. E tutte quelle donne che nei momenti di pericolo non hanno mai negato il loro aiuto e un piatto caldo. Il lavoro di documentazione dell’autore è accurato e riesce a riprodurre bene l’ambiente civile e sociale dell’epoca, raccontando i fatti con estrema precisione e con dovizia di particolari. Uno stile essenziale e diretto che rende la lettura scorrevole, un susseguirsi di fatti che non possono non far riflettere il lettore. Un documento, come altri che mi sono capitati recentemente, che apre squarci su fatti che dovremo sempre tenere a mente, contrapponendoci a tuti coloro che vorrebbero relegarli all’oblio.