2024 / Libro dell’anno

Dalla narrativa italiana a quella europea e internazionale, dalla riflessione sulla cronaca più dolorosa, al saggio, al fumetto alla narrativa di genere, senza dimenticare la letteratura per l'infanzia... i nostri collaboratori pensano che questi siano i migliori libri editi in Italia nel 2024. Tanti auguri da tutti noi!

Ahmet Altan, I dadi, tr. di Nicola Verderame, edizioni e/o, pp. 192, euro 18,00 stampa, euro 11,99 epub

Yael Artom

Quando ho cominciato a leggere I dadi pensavo di avere scelto il libro sbagliato, un libro non per me. Mi irritava il giovane protagonista e la sua ammirazione per il prepotente fratello, ma quello che sembrava una breve riflessione sulle sue motivazioni è diventata il centro del romanzo: un monito sulla forza imprescindibile delle storie e mitologie della nostra cultura, che possono diventare una prigione che ci separa dal mondo.


Stefano Massari, Parlo ultimo, Industria & Letteratura, pp. 144, euro 15,00 stampa

Gisella Blanco

Parlo ultimo di Stefano Massari è un’autoantologia comprendente tre precedenti opere poetiche edite (diario del pane, libro dei vivi, serie del ritorno) che intercetta le più svariate sensibilità del lettore con una organicità argomentativa in continua evoluzione di significati. Una scrittura torrenziale eppure breve e sorvegliata, in cui le molteplici trame del discorso esistenziale e inconscio compartecipano di un’opera aperta perfettamente in linea con la contemporaneità.


Manu Larcenet, La strada, tr. di Emanuelle Caillat,  Coconino Press, pp. 160, bianco e nero e colori, formato 25.2 x 31.3 cm, cartonato, euro 28,00 stampa

Michele Casella

In un 2024 dal fetore preatomico, dove la disumanizzazione perfino dei conflitti viene normalizzata a una forma dialogica da talkshow, Manu Larcenet prende un capolavoro come La strada di Cormac McCarthy e ci spinge a confrontarci con la potenza del grande fumetto d’autore. Un libro graffiante, commovente e destabilizzante, tanto crudelmente distopico quanto poetico e
compassionevole.


Giorgio De Maria, Le venti giornate di Torino. Inchiesta di fine secolo, Neri Pozza, pp. 160, euro 15,00 stampa

Walter Catalano

Capolavoro del fantastico e dell’inquietante, uscito nel 1977 per le Edizioni del Formichiere e, come accade normalmente in Italia per tutte le cose di valore reale e non effimero, totalmente ignorato insieme al suo autore Giorgio De Maria (1924-2009), pianista e musicologo, critico teatrale per L’Unità dal 1958 al 1965 e fondatore nel 1958 con Italo Calvino, Sergio Liberovici, Emilio Jona e Michele Straniero del gruppo musicale di avanguardia dei Cantacronache, autore di vari testi teatrali e di altri tre romanzi ugualmente ignorati. Viene riscoperto casualmente dal critico australiano Ramon Glazov e, tradotto in inglese, diventa un caso letterario negli Stati Uniti dove il nome di De Maria, un perfetto sconosciuto nel paese di geni dell’autopromozione come il concittadino Baricco, viene accostato a quelli di Poe e Lovecraft. Finalmente ristampato da Sonzogno nel 2017 e nel 2024 da Neri Pozza, ottiene un meritato riconoscimento seppure di nicchia: De Maria viene tardivamente riconosciuto come il cantore perturbato e perturbante della Torino notturna e ctonia, in equilibrio fra soprannaturale e trame nere, surrealismo oscuro e degrado industriale targato Fiat, deliranti derive apocalittiche e anticipazioni profetiche delle aberrazioni social di Facebook e affini. In quattro righe non si può aggiungere altro se non leggetelo, leggetelo !


Aliyeh Ataei, Ventre sepolto, tr. di Giacomo Longhi e Harir Sherkat, Utopia Editore, pp. 208, euro 18,00

Riccardo Cenci

Un romanzo sorprendente, sorta di flusso di coscienza all’interno di un’anima, viaggio in un Paese, l’Iran, per molti versi ancora sconosciuto e misterioso. La paura della libertà, il senso di sradicamento che attanaglia anche l’uomo occidentale, trova una declinazione di peculiare interesse. Una narrazione spiazzante che, partendo da un dato reale, si insinua magistralmente nelle pieghe nascoste della coscienza.


Katharina Winkler, Gioielli Blu, tr. di Cristina Proto, Cencellada, pp. 298, euro 20,00 stampa

Roberta Cospito

È un libro che lascia il segno così come i colpi ricevuti lasciano segni, lividi – i gioielli blu del titolo – sui corpi delle donne. È un grido feroce contro la violenza che molte donne subiscono e gli abusi perpetrati nei confronti dei soggetti deboli. Un inno alla volontà di sopravvivere, una riflessione sull’arretratezza culturale, il patriarcato e l’emigrazione forzata. Il linguaggio asciutto, e a tratti lirico, del romanzo dà ancora più forza a un racconto che vorremmo non dover più ascoltare.


Mario Maffi, Da che parte state. Narrazioni, conflitti sociali e “sogno americano”, Shake edizioni, pp. 352, 23,00 euro, 2024

Giuseppe Costigliola

Un viaggio affascinante nel “sogno americano”, indagato con lucida competenza da un rinomato studioso di lettere americane, a ricordare che la letteratura è un fiume carsico che prima o poi riaffiora ad indicarci chi siamo e dove procediamo, che la stagione dell’impegno giammai deve tramontare, pena la perdita di libertà.


Barbara Kingsolver, Demon Copperhead, tr. di Laura Prandino, Neri Pozza, pp. 711, euro 22,00 stampa

Anna da Re

Una riscrittura audace e fedele del classico David Copperfield: avventure e soprattutto disavventure di un orfano nell’America profonda, rurale, povera, infestata di droghe spacciate per medicine, servizi sociali inesistenti e ogni tanto, per fortuna, qualche persona buona e generosa. Un romanzo di denuncia sociale, appassionato, indignato e bellissimo.


Gianluca Peciola, La linea del silenzio, Solferino, pp 256, euro 17.00

Gioacchino De Chirico

Un libro assai utile da leggere questo di Gianluca Peciola. Tratto da una storia vera, verissima, è ambientato negli anni Settanta in cui lui bambino inesorabilmente si trova a fare i conti con una sorella coinvolta nella lotta armata delle Brigate Rosse. Il protagonista prova a capire, a contrastare, a imitare a rifiutare. Un libro decisivo per chi c’era e per chi non c’era. Per chi ne parla ancora e per chi ne straparla …


Charlotte Gneuss, I confidenti, tr. di Silvia Albesano, Iperborea, pp. 224, euro 17 stampa, euro 9,99 ebook

Roberto Derobertis

Conciliare l’amore per qualcuno mantenendo intatto l’istinto di sopravvivenza individuale è sempre una fatica; farlo sotto il regime totalitario nella Germania dell’Est degli anni Settanta un’impresa titanica.
Charlotte Gneuss ha scritto un romanzo delicato e intenso di amore e morte, di passioni brucianti e di necessità di sopravvivere, re-illuminando un pezzo di Storia d’Europa e restituendoci un’immagine implacabile delle nostre vite costruite intorno a segreti e bugie.


Lukha B. Kremo, Le cronache di Leg Horn, La nuova carne Edizioni, pp. 242, euro 14,00 stampa

Alessandro Fambrini

A raccontarlo, un romanzo come questo fa passare la voglia di leggerlo. E io non lo racconto, perché invece va letto, riletto, assaporato. È l’immersione in un mondo davvero altro, anche se è il nostro mondo: pieno di personaggi e storie indimenticabili che dimostrano come l’umano sia un concetto che non riguarda né corpo né apparenza, ma piuttosto militanza, pieno di postumanità e di interspecificità, pieno di azione, di resistenza, di sesso, di rivolta. Forse non è ancora la rivoluzione nella fantascienza italiana, ma ci siamo quasi. E Leg Horn, naturalmente, è Livorno.


Susan Fletcher, Un uccellino mi ha detto, tr. di Matteo Camporesi, Rizzoli, pp. 432, euro 19,00 stampa, euro 10,99 epub

Laura Fedigatti

Ci sono morti misteriose e un mistero del passato, ma questo non è un romanzo giallo vero e proprio. La protagonista è un’anziana signora, Florrie, che per un banale incidente domestico si ritrova invalida in una casa di riposo nella campagna inglese.
Florrie ha avuto una vita avventurosa e troppa tranquillità non fa per lei. Così, quando due strani incidenti provocano la morte di un ospite e della direttrice della residenza, l’anziana signora inizia subito a indagare. Ma anche Florrie ha qualcosa da nascondere, un segreto che risale ai tempi della sua gioventù e che torna a tormentarla. Un romanzo che, con una definizione di oggi, è feel good, una lettura che ci fa star bene, perché dosa in modo giusto il mistero, l’amore, il destino e tante piccole perle di saggezza che ci fanno innamorare di Florrie.


Saitō Kōhei, Il Capitale nell’Antropocene, tr. di Alessandro Clementi Degli Albizzi, Einaudi, pp. 312, euro 19,00 stampa, euro 9,99 epub

Mauro Ferrari

Personalmente non ho dubbi che il libro dell’anno, tra quelli da me visionati e/o recensiti, sia Il Capitale nell’antropocene di Saito Kohei, non soltanto per la lucidità nel vagliare (e spesso scartare come utopiche) molte delle soluzioni avanzate per affrontare le gravi sfide economiche nell’era dei cambiamenti economici, ma anche per il coraggio nel prospettare in modo convincente una soluzione concreta basata su una rivoluzionaria interpretazione dell’ultimo Marx.


Nikolaj Gogol’, Memorie di un pazzo, a cura di Serena Vitale, Adelphi, pp. 103, euro 10,00 stampa, euro 4,99 epub

Alberto Fraccacreta

Il consigliere titolare Popriščin è proprio un diavolo d’uomo: innamorato della figlia di un suo superiore, tempera furiosamente penne d’oca e si crogiola nell’acrimonia verso i colleghi. Pian piano nel suo diario, fantasioso e furibondo, sempre più sganciato dalla realtà, sono annotate notizie balzane che divengono spia di un’alienazione in atto (“ho letto anche di due mucche che sono entrate in una bottega e hanno chiesto una libbra di tè”) e raggiungono la loro acme in un supposto carteggio fra cani e nell’autoproclamazione a re di Spagna. Con un umorismo gigantesco – in questa edizione impeccabile – Gogol’ ci conduce nelle storture della burocrazia e nel sottosuolo di un indimenticabile svitato.


Fabio Stassi, Bebelplatz. La notte dei libri bruciati, Sellerio, pp. 312, euro 16,00 stampa, euro 9,99 epub

Domenico Gallo

A partire dal rogo dei libri del 10 maggio del 1933 a Berlino, Fabio Stassi inizia un percorso attraverso l’Europa e la cultura europea alla ricerca degli elementi ideali che i nazisti volevano distruggere assieme ai libri che ne parlavano. Un itinerario inedito tra gli intellettuali di un secolo fa.


Antonio Scurati, M. L’ora del destino, Bompiani, pp. 665, euro 24,00 stampa, euro 14,99 epub

Elio Grasso

L’ora del destino inizia con l’abbattimento dell’aereo di Italo Balbo, quando nel cielo di Tobruk il 28 giugno 1940 l’artiglieria amica apre il fuoco contro il gerarca volante che non viene riconosciuto. Mussolini invia soltanto un telegramma alla vedova, pensa soltanto ai diversi (sciagurati) fronti bellici verso cui porterà a morte gli italiani da invasori. Antonio Scurati è al quarto volume dedicato al fascismo e a Mussolini. Mentre lo scrittore “rifonda” l’antifascismo ci parla anche del Montale di Ossi di seppia – nel 2025 sarà il centenario della prima pubblicazione voluta da Piero Gobetti: “Cerca una maglia rotta nella rete / che ci stringe, tu balza fuori, fuggi!” e “…codesto solo oggi possiamo dirti, / ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”.


Maya Wind, Torri d’avorio e d’acciaio. Come le università israeliane sostengono l’apartheid del popolo palestinese, tr. Martina Napolitano, Andrea Rizzi, prefazione Chiara Cruciati, Alegre, pp. 320, euro 18,00 stampa, euro 9,99 epub

Michele Guerra

Il libro di Maya Wind (ricercatrice israeliana che vive in Inghilterra) è un bellissimo microscopio puntato sul sistema accademico-militare di Tel Aviv, visto dall’interno e per intero.
La normalizzazione della violenza e dell’apartheid didattico verso i palestinesi, così come il ruolo egemone e dispotico dell’esercito negli atenei e nei campus vengono analizzati in modo magistrale, insieme ai legami con le corporations del genocidio.
Al termine della lettura diventa facilmente comprensibile quale sia stata la lunga, metodica opera di cancellazione dell’esistenza palestinese realizzata da un mondo universitario interamente fondato sul sionismo.


Crocifisso Dentello, Scuola di solitudine, La nave di Teseo, pp. 160, euro 18,00 stampa, euro 9,99 epub

Caterina Incerti

Crocifisso Dentello, con il suo romanzo, ci ricorda che non bisogna mai scordare quello che ancora si può fare. L’autore, per combattere le sue battaglie, usa le parole, usa il potere della narrazione in maniera abile e conscia, ben consapevole che ogni parola della nostra lingua porta un messaggio preciso.


Stanisław Lem, Summa Technologiae. Scritti sul futuro, tr. e cura di Luigi Marinelli (Luiss University Press)

Fabio Malagnini

All’indomani della crisi di Cuba, Lem osserva scettico ma imperterrito le articolazioni tecnologiche della specie umana emergere dalle rovine del secondo dopoguerra. Proiettandosi in un futuro che è, sessant’anni dopo, è ancora il nostro.


Camilla Sten, Il villaggio perduto, tr. Renato Zatti, pp. 372, Fazi, euro 19,50 stampa, euro 9,99 epub

Valentina Marcoli

Un mix perfetto tra horror e thriller, una storia pazzesca che si divora in poche ore, e una scrittura avvincente senza sbavature o pagine lente. Se avete amato le atmosfere dark di The Blair Witch Project o Paranormal Activity questa lettura è perfetta per voi.


Insieme alla traduzione del Capitale nell’Antropocene di Saitō Kōhei, pubblicato sempre quest’anno per Einaudi, Un’ecologia decoloniale. Pensare l’ecologia dal mondo caraibico (Tamu, 2024; traduzione di Paolo Stella Casu, prefazione di Angela Davis) di Malcom Ferdinand è un contributo fondamentale per costruire una politica ecologica informata anche sotto il profilo teorico. Spesso anticipato dai movimenti che, nascendo con il principale obiettivo di combattere e frenare la distruzione ecologica del pianeta, hanno comunque saputo costruire e agire politiche intersezionali (nonché basate su una precisa analisi socioeconomica), tale posizionamento teorico non può che partire da una prospettiva decoloniale come quella dei Caraibi per capire come la modernità – motore della distruzione appena citata – sia stata concepita nella stiva delle navi impiegate nella tratta schiavista atlantica. Un aspetto fondamentale del libro di Ferdinand è poi la presenza di una tassonomia di figure dell’immaginario, indispensabile per riunire teorie e pratiche sottraendole a una razionalità strumentale che è egualmente figlia della modernità e vettore della distruzione degli ecosistemi.


Zornitsa Hristova, illustrazioni di Kiril Zlatkov, Ascoltami quando sto zitto, tr. Micheva Neva, pag. 28, orecchio acerbo, euro 16,00 stampa

Elisabetta Michielin

Tutti i genitori lo sanno: ai bambini piacciono da matti i libri con le figure più sgangherate e banali, non c’è niente da fare. Ascoltami quando sto zitto è un libro così denso, nelle sue poche pagine con pochissime righe e illustrazioni perfette in b/n che se non ai figli ‘parlerà’ sicuramente ai genitori e agli adulti fin dalla copertina dove l’orsetto chiude con forza gli occhi e la bocca a illustrare e rafforzare il senso profondo del titolo.


Paul Willems, La cattedrale di nebbia, tr. di Giuseppe Girimonti Greco e Federico Musardo, Safarà, pp. 98, euro 16,00 stampa

Germano Pallini

Nella traduzione di Giuseppe Girimonti Greco e Federico Musardo, Safarà propone questa raccolta di racconti dello scrittore fiammingo francofono Paul Willems. Visioni oniriche e esplorazioni dell’anima si fondono in questa cattedrale di nebbia, spirito fatto materia tanto quanto la materia si fa spirito, secondo la concezione proustiana dell’oeuvre-cathédrale. Il libro si conclude con i due saggi Leggere e Scrivere, archi poetici che abbracciano la creazione nel “viaggio che porta ai confini della parola”.


Gino Cecchettin, Marco Franzoso, Cara Giulia. Quel che ho imparato da mia figlia, Rizzoli, pp. 160, euro 15,00 stampa, euro 8,99 epub

di Paola Papetti

Al netto dell’andirivieni di pensieri sulla produzione di quest’anno − molte le prove di ottimo livello di “giovani” autor* italian* − segnalo come libro del 2024 il memoir di Gino Cecchettin, scritto a quattro mani con Marco Franzoso. La vicenda di questa famiglia ha avuto l’effetto di un sasso gettato in uno stagno i cui cerchi si propagano fortunatamente ancora oggi. Qui è raccontata da uno dei protagonisti: il padre di Giulia, barbaramente uccisa dall’ex ragazzo Federico Turetta. Questo libro riesce a trasmettere la gravità del femminicidio tramite sensazioni epidermiche: cosa vuol dire trovare la porta della camera di propria figlia aperta al mattino, constatare la sua assenza, imparare a reagire a una situazione terribile e inaspettata dal punto di vista di un padre. Cecchettin non solo si mette in questione come uomo, ma ragiona sulle premesse di quel che è successo a sua figlia, lo imputa al proprio genere e si chiede cosa possa fare la società per contrastare la violenza sulle donne. Da leggere.


Wang Xiaobo, L’età dell’oro, tr. di Alessandra Pezza, cura di Patrizia Liberati, Carbonio Editore, pp. 264, euro 21,00 stampa

Federico Picerni

Romanzo cult per più generazioni di giovani cinesi, L’età dell’oro rinarra l’esperienza della Rivoluzione culturale con un’ironia e una leggerezza distanti dalle tradizionali narrazioni di sofferenza e oppressione. Attraverso l’esplorazione sessuale, insieme perno narrativo da Bildungsroman, leva sarcastica e metafora sull’epoca in cui è ambientato, il romanzo indaga gli spazi della libertà individuale nel rapporto con il potere autoritario. I balzi temporali dagli anni ’70 agli anni ’90 danno il senso delle trasformazioni rapide e radicali avvenute in Cina in quel frangente di storia e spingono a una riflessione su forme e caducità della memoria.


Thomas Powers, La guerra di Heisenberg. La Storia Segreta dell’atomica nazista, tr. di Paola Frezza, Fuoriscena, pp. 760, euro 22,00 stampa, euro 13,99 epub

Paolo Prezzavento

La bomba atomica non passa mai di moda. Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, poi, l’argomento è tornato prepotentemente alla ribalta. Fonti dell’Amministrazione Americana hanno confermato che più volte, in questi ultimi tre anni, siamo stati a un passo dalla terza guerra mondiale, dall’olocausto nucleare. Powers ricostruisce in modo dettagliato il contributo del fisico tedesco Werner Heisenberg, una delle menti più brillanti del Novecento, allo sviluppo del programma nucleare nazista negli anni Trenta: l’arma segreta che avrebbe consentito a Hitler di rovesciare le sorti del conflitto. Heisenberg non riuscì oppure non volle realizzare la bomba atomica nazista? Questo libro indaga sulla ricerca e i dilemmi morali dello scienziato. Argomenti sui quali gli storici contemporanei continueranno a discutere nei prossimi decenni.


Wu Ming 1, Gli uomini pesce, Einaudi, pp. 632, euro 21,00 stampa, euro 10,99 epub

Giuliano Spagnul

Gli uomini pesce di Wu Ming 1 è un romanzo situato là dove tutte le storie di questo collettivo sembrerebbero destinate a confluire: una foce comune verso il mare aperto dell’immaginazione. Spiazzante, sordo a ogni sintesi dialettica, parla ai nostri corpi intrappolati nelle devastanti bonifiche del realismo capitalista per un nuovo conflittuale divenire col mondo.


Neige Sinno, Triste Tigre, tr. di Luciana Cisbani, pp. 240, Neri Pozza, euro 18,00 stampa, euro 9,99 epub

Nicole Spallina

Il memoir di Neige Sinno non è tanto – o meglio, non solo – la ricostruzione di un’infanzia violata, quanto un’interrogazione rivolta alla letteratura stessa. Perché scrivere non rende il passato tollerabile, ma diventa un gesto di condivisione e un’espressione di sopravvivenza. A Sinno riesce a perfezione in quest’opera, che è uno schiaffo e insieme una carezza gentile, uno squarcio d’abisso e una fessura di luce.


Francesca Marzia Esposito, Ultracorpi, minimun fax, pp. 387, euro 19,00 stampa, euro 11,99 epub

Roberto Sturm

Una biografia scritta come un romanzo con uno stile qualitativamente inappuntabile e una padronanza lessicale incredibile. Francesca Marzia Esposito ci regalato un saggio su vigoressia e anoressia, sulla psicologia di persone, nessuna esclusa, che lottano per il raggiungimento della loro perfezione in un modo o nell’altro.


Silvia Avallone, Cuore nero, Rizzoli, pp. 368, euro 20,00 stampa, euro 10,99 epub

Tania Tonin

Fin da quando è uscito e subito dopo aver letto l’ultima pagina, rimanendo in contemplazione per un successivo tempo indefinito, mi era chiaro come il sole che Cuore nero sarebbe stata una storia difficile da eguagliare, o superare. Nella relativa recensione scrivevo come quella di Emilia e Bruno fosse una storia luminosa, fatta di chiaroscuri dove luci e ombre si inseguono e si tendono la mano, abbracciandosi. È una storia d’umanità che ancora mi porto dentro, chiunque l’abbia letto potrà forse dire lo stesso, rendendola la mia miglior lettura del 2024.